Il Governo ha detto implicitamente sì all’offerta pubblica di scambio (OPS) presentata da Montepaschi su Mediobanca, decidendo di non esercitare i poteri attribuiti dal Golden Power per bloccare l’operazione. L’Offerta, che è ben vista dagli analisti, sarà al vaglio dell’assemblea degli azionisti convocata per giovedì 17 aprile, per l’approvazione dell’aumento di capitale a servizio dell’OPS.
La nota di MPS
Banca Monte dei Paschi di Siena ha annunciato questa mattina con una nota che che “la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato, in accoglimento della proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il non esercizio dei poteri speciali” ai sensi della normativa sul Golden Power, “con riferimento all‘offerta pubblica di scambio (OPS) di MPS sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca”. Il no al Golden Power rappresenta di fatto il primo successo ottenuto nell’iter di approvazione dell’OPS.
Il via libera della BCE per l’aumento di capitale
Frattanto, la scorsa settimana, la banca senese ha ricevuto dalla Banca centrale europea (Bce), le autorizzazioni relative alla computabilità quale capitale primario di classe 1 (CET 1), delle nuove azioni emesse nell’ambito dell’Aumento di Capitale a servizio dell’OPS e delle modifiche statutarie concernenti la delega al Consiglio di Amministrazione per l’Aumento di Capitale, subordinatamente all’approvazione di tali modifiche statutarie da parte dell’Assemblea.
L’assemblea di giovedì
I riflettori sono puntati ora sull’assemblea di giovedì prossimo, 17 aprile 2025, quando occorrerà votare sull’aumento di capitale a servizio dell’OPS. Alle votazioni parteciperà anche il Governo che ha mantenuto una quota di poco inferiore al 12% nella banca senese, dopo la serie di dismissioni in più tranche avvenute negli ultimi anni, a seguito del completo risanamento e ritorno alla redditività del Monte. Il MEF, presumibilmente, voterà sì all’aumento, vedendo di buon occhio l’offerta di MPS su Mediobanca, anche (e non solo) per bloccare l’alleanza Generali-Natixis, che metterebbe a rischio l’italianità del primo gruppo assicurativo italiano.
Fra gli altri azionisti rilevanti, il numero uno di Algebris, Davide Serra, si è chiaramente espresso a favore dell’operazione, così come la casa d’investimenti Pimco, che ha dato il suo supporto all’operazione. Entrambi avevano giù sostenuto MPS, partecipando all’aumento di capitale del 2022. Fra gli istituzionali, anche Norges Bank è favorevole all’OPS.
Nonostante questo, il proxy advisor ISS ha dato indicazione agli azionisti dell’istituto senese di votare contro l’aumento di capitale, motivando la scelta con la considerazione che “la banca sta facendo un’offerta per un istituto più grande, senza avere accesso alla due diligence, senza un prezzo finale e senza la certezza della chiusura dell’operazione”. ” Anche se si riuscisse a ottenere il controllo, – ha sottolineato – l’integrazione post-fusione potrebbe rivelarsi una sfida, e il diverso profilo e la diversa cultura aziendale potrebbero incidere significativamente sul potenziale di sinergia. Il raggiungimento del controllo comporterebbe probabilmente il pagamento di un prezzo più alto, ancora sconosciuto”.
Favorevole il giudizio degli analisti
L’agenzia di rating Morningstar DBRS, intanto, ha alzato in area investment grade a “BBB (low)” il Long-Term Issuer rating di MPS, segnalando che l’upgrade considera la migliore generazione di capitale interno di MPS e i suoi solidi buffer di capitale. Secondo Morningstar DBRS, l’acquisizione di Mediobanca potrebbe essere positiva per l’affidabilità creditizia di BMPS, dati i punti di forza del franchising di Mediobanca e il suo solido bilancio. Tuttavia, l’operazione comporta rischi di esecuzione considerando la natura ostile dell’offerta, che è stata respinta dal consiglio di amministrazione di Mediobanca.