Eni ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con risultati “migliori delle aspettative”, nonostante un contesto difficile caratterizzato dall’indebolimento del prezzo del petrolio, dal rafforzamento dell’euro e dalla flessione dei margini di raffinazione e dei prodotti chimici.
“Nel Q3 abbiamo ancora una volta dimostrato la solidità del nostro modello di business grazie a un portafoglio di attività caratterizzate da crescenti vantaggi competitivi, alla rigorosa disciplina adottata nei costi e negli investimenti, e ai continui progressi nell’esecuzione della nostra strategia di crescita e di creazione di valore, conseguendo risultati migliori delle aspettative”, ha commentato l’Ad di Eni Claudio Descalzi , aggiungendo che “le performance di cassa e di redditività sono state eccellenti in un contesto operativo meno favorevole. Il rapporto di leva è rimasto stabile al 22%, mentre abbiamo accelerato il ritmo di esecuzione dei riacquisti di azioni”.
Il Gruppo ha infatti accelerato il piano di buyback azionario, grazie anche al buon andamento delle dismissioni, ed ha confermato l’outlook sul 2024.
I conti del trimestre
Nel terzo trimestre 2024, la produzione di idrocarburi è aumentata del 2% a 1,661 milioni di boe/g, mentre la capacità istallata da fonti rinnovabili è cresciuta del 24% a 3,1 GW dai 2,5 del pari periodo del 2023. Il Gruppo ha conseguito un utile operativo proforma adjusted di 3,4 miliardi di euro, che si confronta con i 3,95 miliardi dell’anno prima, mentre l’utile netto adjusted si è attestato a 1,3 miliardi di euro (-30%).
Il flusso di cassa adjusted del trimestre è risultato pari a 2,9 miliardi, sostenuto dai continui progressi nell’attuazione della strategia, dal contributo dei nuovi progetti, dalla crescita dei business legati alla transizione e dalle azioni di efficienza e di disciplina finanziaria. Nei nove mesi 2024 il flusso di cassa operativo adjusted prima del capitale circolante è stato pari a 10,7 miliardi, ampiamente superiore al fabbisogno per gli investimenti organici di 6,1 miliardi.
Il free cash flow organico di 4,6 miliardi di euro ha finanziato la remunerazione degli azionisti pari a 3,4 miliardi e, unitamente agli incassi da dismissione pari a 1,7 miliardi, ha consentito di contenere l’indebitamento finanziario netto a 12 miliardi, considerando l’acquisizione di Neptune.
Risultati dei 9 mesi
Nei nove mesi, la produzione di idrocarburi è aumentata del 4% oltre 1,7 milioni boe/g. L’utile operativo pro-forma adjusted dei 9 mesi si è attestato a 11,6 miliardi di euro, in calo del 17%, mentre l’utile netto adjusted di periodo è sceso a 4,3 miliardi di euro (-34%).
Confermato l’outlook 2024
Quanto alle previsioni per il 2024, Eni conferma l’EBITDA proforma adjusted di circa 1 miliardo per ciascun segmento, nonostante un mercato sfavorevole. La capacità rinnovabile installata è prevista attestarsi a 4 GW a fine anno (+30% rispetto all’anno precedente). Riconfermate le aspettative sui risultati consolidati di Gruppo, al netto degli effetti di scenario (prezzo Brent, dollaro ecc),che includono un EBIT proforma adjusted di Gruppo pari a 14 miliardi di euro ed un free cash flow organico adjusted ante variazione del capitale circolante a 13,5 miliardi.
Investimenti organici attesi ad un valore inferiore ai 9 miliardi, mentre gli investimenti al netto delle dismissioni sono confermati ad un valore inferiore ai 6 miliardi su base proforma.
Il piano di dismissioni sta procedendo rapidamente e con eccellente visibilità sulla tempistica di realizzazione della maggior parte degli 8 miliardi di incassi netti previsti nel piano quadriennale. Considerando che il piano di dismissione sta procedendo “meglio delle aspettative iniziali”, Eni conferma l’aumento del piano di buyback 2024, che ora è atteso pari a 2 miliardi, +25% rispetto alla guidance precedente di 1,6 miliardi e +80% rispetto al piano annuale originale. Questo incrementerà il ritorno totale di cassa agli azionisti a circa il 38% del CFFO.
Il dividendo
A seguito dell’approvazione dell’ultima Assemblea degli Azionisti di un dividendo di 1 euro per azione per l’esercizio 2024, che rappresenta un aumento del 6% rispetto al 2023, la seconda rata trimestrale del 2024 di 0,25 euro per azione sarà pagata il 20 novembre 2024 con data di stacco cedola il 18 novembre 2024.