Mercati trainati da Wall Street in attesa di un settembre ricco

Da Nvidia, ai dati macro positivi per le banche centrali. Cosa è successo in settimana sui mercati azionari americani ed europei?

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Redazione

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La settimana per i mercati finanziari si è avviata con cautela, in attesa dei conti del colosso tech Nvidia, considerati dagli addetti ai lavori una cartina tornasole per valutare lo stato degli investimenti in AI. Archiviata la trimestrale della società con sede a Santa Clara, gli investitori hanno ben accolto la discesa dei prezzi al consumo in Europa, da cui la BCE ne trarrà incoraggiamento, in quanto i dati aprono chiaramente la strada a un altro taglio dei tassi di interesse nella riunione di settembre. Anche dall’altra parte dell’oceano sono giunte statistiche incoraggianti, dove l’inflazione PCE “core”, dato chiave per le prossime mosse della Fed sulla politica monetaria, è rimasta invariata, confermando così le scommesse su una riduzione del costo del denaro alla riunione di settembre.

La trimestrale di Nvidia

Il secondo trimestre di Nvidia si è chiuso con risultati “stellari”. Tuttavia, non sono state altrettanto brillanti le previsioni, definite “generiche” dagli analisti. I numeri del periodo, infatti, si sono rivelati solidi, ma non sono riusciti a placare le preoccupazioni sulla tenuta del settore dell’intelligenza artificiale.

“Nel quarto trimestre prevediamo di generare diversi miliardi di dollari dalle vendite di Blackwell”, ha detto senza offrire maggiori dettagli, il chief financial officer Colette Kress. E, forse, è proprio quella parola generica “diversi” che ha lasciato perplessi quegli investitori in attesa di qualcosa di più concreto.

Lo scenario macroeconomico

Il calo dell’inflazione dell’Eurozona dal 2,6% di luglio al 2,2% di agosto è in linea con le aspettative del consensus e riporta il tasso di inflazione headline ai minimi da luglio 2021. Anche dall’altra parte dell’oceano sono giunte statistiche incoraggianti, dove l’inflazione PCE “core”, dato chiave per le prossime mosse della Fed sulla politica monetaria, è rimasta invariata a luglio al 2,5% contro attese per una salita fino al 2,7%.

In settimana è stato pubblicato anche il PIL USA: nel secondo trimestre 2024 l’economia statunitense è cresciuta a un tasso annuale del 3%, superiore alle stime del 2,8%. Gli economisti avevano infatti previsto dati invariati per il secondo trimestre dopo la crescita dell’1,4% registrata nei primi tre mesi dell’anno, mentre le previsioni della Fed di Atlanta prospettano una crescita del PIL del 2% annuo per il terzo trimestre 2024. La crescita superiore alle aspettative del secondo trimestre dovrebbe fornire ulteriori rassicurazioni sul fatto che l’economia degli Stati Uniti sia ancora in buone condizioni.

Spread, valute e commodities

In settimana si è registrato un crollo del dollaro con Powell che ha aperto la strada al taglio dei tassi negli Stati Uniti. Alla conferenza annuale delle banche centrali di Jackson Hole, Wyoming, il presidente della Fed Powell non ha lasciato dubbi sul fatto che considera la lotta all’inflazione come vinta e che la priorità della banca centrale si è ora spostata sulla prevenzione di un grave peggioramento del mercato del lavoro statunitense

Poco mosso l’oro che rimane vicino ai massimi, a 2.500 dollari l’oncia. In leggera flessione il petrolio con il Brent a 77,1 e il WTI a 73,9 dollari.

La performance settimanale delle borse

La performance settimanale delle principali borse europee si colora di verde. La palma dei rialzi viene conquistata da Piazza Affari con l’indice FTSE MIB in rialzo di oltre 3 punti percentuali. Nel resto d’Europa, guadagna più del 2% la borsa di Francoforte insieme a quella di Madrid. Su di oltre l’1% i rialzi messi a segno da Londra e Parigi. Il finale si prepara contrastato, invece, per gli indici americani, con il Nasdaq 100 in calo di mezzo punto percentuale; stessa sorte per l’S&P 500 mentre il Dow Jones Industrial sale di oltre 1 punto percentuale.

I migliori e peggiori a Piazza Affari

Fra i migliori titoli della settimana, si segnala il buon andamento del comparto bancario, settore che ha già scontato il fatto che le banche centrali si avviano a tagliare i tassi. Sul FTSE MIB, si posizionano in cima al listino: Fineco che balza di oltre 4 punti percentuali; seguono Intesa e Unicredit che guadagnano più del 3%. Acquisti anche su BPER +2,60%. Fuori dal principale paniere, va segnalato il rally di Juventus (+22%), dopo la conferma dell’acquisto del calciatore olandese Koopmeiners, su cui il club bianconero puntava già da tempo. Il mercato borsistico sta prezzando bene le ultime acquisizioni, ma anche la buona partenza in Campionato. Performance settimanale negativa, invece, per Brunelli Cucinelli (-1,9%) nonostante abbia annunciato un solido semestre, che permette comunque di chiudere al titolo della maison del lusso con un rialzo dello 0,62% l’ultima seduta della settimana.