Borsa: settimana positiva per l’immobiliare con l’assist della BCE

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Boccata d’ossigeno per il mercato immobiliare, dopo che questa settimana la Banca centrale europea ha optato per un secondo taglio di 25 punti base al tasso di riferimento, come tutti si attendevano. L’istituzione di Francoforte non ha fornito nessun indirizzo riguardo all’andamento futuro dei tassi, che rimangono a livelli elevati, anche se le previsioni su crescita e inflazione sono coerenti con graduali tagli nei prossimi mesi. Gli analisti si aspettano la prossima mossa di 25 punti base a dicembre, mentre a ottobre il costo del denaro potrebbe rimanere invariato a meno di sorprese ai dati in uscita.

La decisione della BCE di tagliare i tassi porterà benefici a chi si trova a pagare un mutuo. Secondo le simulazioni di idealista/mutui, la rata di un mutuo trentennale da 200 mila euro a tasso variabile con spread allo 0,75 per cento scende dai 1026 euro di gennaio 2024 ai 985 euro di oggi, con un risparmio di 41 euro mensili e 492 euro annuali. In calo anche i mutui a tasso fisso che passano da una rata di 843 euro al mese in media a inizio anno per un mutuo con scadenza a 30 anni e spread allo 0,5 per cento agli attuali 819 euro, con un risparmio di 24 euro mensili e 288 euro annuali.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana buona a livello europeo, dove l’indice Stoxx 600 Real Estate ha fatto segnale un +2,5% su base settimanale, anche se la decisione della BCE era ampiamente scontata dai mercati, tanto che non c’è stata una grande reazione in corrispondenza dell’annuncio di Francoforte giovedì pomeriggio.

Una performance marginalmente migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha accusato un incremento del 2,6% circa, facendo meglio dell’indice FTSE MIB che ha chiuso la settimana con un leggero calo.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per IGD (+3,3%), seguita da Brioschi (+2,5%) e Aedes (+1%). Le peggiori performance, invece, sono quelle di Abitare In (-3,7%). Male anche Risanamento (-2,1%) e Next Re (-0,6%). Poco mossa Gabetti.

I dati macroeconomici

Poche le indicazioni macroeconomiche sul fronte immobiliare arrivate questa settimana. La più importante è stata negli Stati Uniti, dove sono aumentate le domande di mutuo nell’ultima settimana (al 6 settembre). In particolare, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario ha registrato un incremento dell’1,4%, quello relativo alle richieste di rifinanziamento è salito dello 0,9% equello relativo alle nuove domande ha registrato un incremento dell’1,8%. Alla base dei dati positivi, come ha indicato la Mortgage Bankers Associations (MBA), il fatto che i tassi sui mutui trentennali siano scesi al 6,29% dal precedente 6,43%.

Gli studi di settore

Negli scorsi giorni sono state pubblicate diverse ricerche interessanti sul settore. Dopo la chiusura del primo trimestre 2024 con un calo del -7,2%, l’attesa inversione di tendenza del mercato residenziale è arrivata nel secondo trimestre del 2024. Secondo l’analisi di Abitare Co. sulla base dei dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, nel secondo trimestre di quest’anno il mercato immobiliare residenziale a livello nazionale è cresciuto del +1,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 186.324 compravendite. Tra le principali città metropolitane, nel II trimestre 2024 gli aumenti si registrano a Genova (+3,9% e 2.335 transazioni), Roma (+3,4% e 9.456 transazioni) e, seppur di poco, a Palermo (+0,7% e 1.726 transazioni). Calano invece a Firenze (-8,1% e 1.225 transazioni), Milano (-7,3% e 6.087 transazioni), Bologna (-2,5% e 1.504 transazioni), Torino (-2,0% e 3.886 transazioni) e Napoli (-0,9% e 2.154 transazioni).

Allargando lo sguardo, c’è chi ha dichiarato che “il real estate europeo torna a parlare italiano, in un clima di crescente ottimismo“. Il nostro Paese, infatti, sarà leader dell’area UE nella crescita di mercato nel biennio 2024-2025, con un fatturato immobiliare che si incrementerà del 3,4 per cento entro la fine di quest’anno e del 5,7 per cento il prossimo, secondo l’European Outlook 2025 presentato da Scenari Immobiliari. Sul fronte delle compravendite residenziali, se ne prevedono 720mila nel 2024, mentre per il 2025 ci si aspettano circa  760 mila scambi: un incremento del 36 per cento rispetto al 2020. Oltre il novanta per cento delle compravendite riguarda case vecchie e questo spinge le quotazioni al rialzo per le abitazioni nuove o comunque di migliore qualità, che non richiedono interventi di riqualificazione. Proprio sui prezzi di vendita, si prevede una crescita del 3,1 per cento a livello nazionale, ma nelle grandi città le variazioni saranno più significative, con Milano che guida la classifica delle prime 10 città con un +6,9 per cento, davanti a Venezia con un +6,5 per cento e Roma con un +6 per cento.