Nulla di fatto dalla BCE, che ha confermato l’attuale livello dei tassi di interesse, con un tasso sui depositi indicato al 2%, confermando ampiamente le aspettative del mercato. E’ la seconda volta che l’Eurotower mantiene fermo il costo del denaro dopo un ciclo di otto tagli consecutivi, a partire dal picco del 4% raggiunto a settembre 2023.
Le nuove proiezioni su crescita e inflazione
La BCE ha anche fornito le nuove proiezioni degli economisti, che tracciano un quadro dell’inflazione in linea con quello di giugno, indicando una inflazione complessiva al 2,1% nel 2025, all’1,7% nel 2026 e all’1,9% nel 2027; l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,4% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e all’1,8% nel 2027.
L’economia della Zona Euro invece è attesa in crescita dell’1,2% nel 2025, con una correzione al rialzo rispetto allo 0,9% atteso a giugno. La crescita prevista per il 2026 è stata rivista lievemente al ribasso all’1%, mentre per il 2027 resta invariata all’1,3%.
Bce tiene fermi i tassi
Il Comitato di politica monetaria della BCE ha confermato oggi il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale al 2%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,40%.
Confermato anche il progressivo ritiro delle misure di quantitative easing. Il Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.
I motivi della decisione
Il Board si dice “determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine” e conferma “un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi a esse associati, considerati i nuovi dati economici e finanziari, nonché della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.
Il Consiglio ribadisce di essere “pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria” e conferma che “lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro”.
Lagarde: processo disinflazionistico è terminato, siamo in buona posizione
“Il processo disinflazionistico è terminato, e mi riferisco alle cause dell’inflazione che abbiamo sperimentato negli ultimi trimestri. Quindi siamo ancora in una buona posizione, anche perché l’inflazione è dove volevamo che fosse”.
Lo ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, nella conferenza stampa che ha seguito la decisione di lasciare i tassi invariati per la seconda riunione consecutiva.
“Continuiamo ad essere in una posizione buona, ma non siamo su un percorso predeterminato”
ha sottolineato, aggiungendo che
“non voglio esagerare con l’accordo generale, ma abbiamo avuto una decisione all’unanimità oggi sul lasciare i tassi invariati”.
Pressata dai giornalisti sulla situazione in Francia, Lagarde ha rifiutata di rilasciare commenti su un paese in particolare, ma ha specificato che
“monitoriamo sempre l’andamento del mercato. E i titoli di Stato dell’area euro sono ordinati e funzionano senza intoppi, con una buona liquidità.
Questo è ciò che vediamo, ma il nostro obiettivo è, come sapete, la stabilità dei prezzi, ma abbiamo bisogno di stabilità finanziaria per questo. E questo richiede un meccanismo di trasmissione della politica monetaria ben funzionante. E crediamo di avere tutti gli strumenti necessari qualora tale trasmissione non si dimostrasse efficiente in tutta l’area”.
Il Transmission Protection Instrument (TPI), uno strumento della BCE creato nel 2022 per contrastare attacchi speculativi contro i titoli di stato europei, “non è stato discusso minimamente nella nostra riunione”, ha sottolineato Lagarde.