Incubo per una classe che ha dovuto ripetere la Maturità: cos’è successo

Undici studenti nel Messinese sono stati costretti a sottoporsi a una Maturità bis dopo che una compagna ha fatto ricorso sull'esito del primo esame: ecco perché

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Undici studenti del liceo linguistico Galileo Galilei di Spadafora, in provincia di Messina, hanno vissuto una seconda “notte prima degli esami” dopo che il loro diploma, ottenuto in estate, è stato ritenuto nullo a causa del ricorso di una studentessa. Una giovane, infatti, insoddisfatta del voto ottenuto alla Maturità, ha denunciato una irregolarità tale da porta l’ufficio scolastico regionale a chiedere la ripetizione dell’ultima prova, per l’appunto quella orale, senza la quale gli studenti non si sarebbero potuti reputare maturati. Ma l’esame-bis è avvenuto a quattro mesi dal primo, provocando non pochi disagi agli studenti che erano già alle prese con l’università.

Il ricorso per l’esame di Maturità

Il caso ha fatto scalpore, perché al linguistico Galileo Galilei di Spadafora, nel Messinese, nessuno si sarebbe mai potuto aspettare ciò che è successo. Tutto è partito da un voto che ha fatto arricciare il naso a una studentessa che, insoddisfatta della valutazione dei docenti, è arrivata a puntare il dito contro uno di loro.

La giovane, infatti, ha denunciato una professoressa all’ufficio scolastico regionale accusandola di aver inviato un messaggio (solo) ad alcuni compagni con i suggerimenti relativi agli argomenti da studiare e approfondire per la prova orale. E la sua richiesta, dopo accertamenti e relative ispezioni, è stata accolta e a lei e ai suoi compagni di classe è stato ordinato di tornare nuovamente davanti alla commissione esaminatrice con la direttiva di dover sostenere nuovamente l’esame di Maturità.

Il ritorno all’orale

Un fulmine a ciel sereno per i studenti che ormai pensavano di essersi messi alle spalle l’esame di Stato e che, in diversi casi, avevano anche già iniziato un nuovo percorso di studi all’università. C’è chi già seguiva lezioni, chi invece era pronto a partire alla volta di Londra per sostenere degli esami. Ma tutto nel giro di poco si è vanificato, perché senza diploma l’iscrizione all’università è impossibile e le immatricolazioni sono state congelate.

Appresa la notizia della denuncia della compagna e del richiamo per la Maturità-bis, studenti e genitori hanno deciso di appellarsi al Tar di Catania per fare ricorso sulla decisione, ma l’esito è stato negativo. Respinto il ricorso, infatti, gli studenti sono stati obbligati a ritornare sui libri a quattro mesi di distanza, per ripetere l’orale.

La commissione, tutta esterna, li ha finiti di valutare nella giornata di sabato 11 novembre. “Sono stati comprensivi della nostra situazione, hanno saputo metterci a nostro agio” ha detto una delle studentesse a La Repubblica.

Una nuova delusione

Seppur con commissione diversa e docente accusata allontanata, i risultati della Maturità non sono cambiati. Infatti, come riferisce il quotidiano, i nuovi esaminatori hanno confermato i voti di diversi studenti e altri li hanno addirittura alzati di uno o due punti.

E la studentessa che ha fatto ricorso? Ennesima delusione per lei, perché non solo è stata protagonista di occhiatacce da parte dei compagni, ma il suo voto (69) è stato confermato dalla commissione.

Insomma, una storia che gli studenti potranno di certo raccontare, tra incubo per l’esame-bis e la beffa vissuta dalla compagna di classe.