Bce, pronto un nuovo taglio. Ecco quali indicatori anticipano un intervento

Dal crollo degli ordini in Germania ai recenti dati dell'inflazione: si punta su un nuovo taglio di 25 punti base

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Redazione

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Pubblicato: 7 Ottobre 2024 14:19

E’ sempre più nutrito il coro di coloro che anticipano un nuovo taglio dei tassi d’interesse da parte della Bce ad ottobre. Il governatore della Banque de France ha fatto cenno alla sorprendente caduta dell’inflazione sotto il target del 2%, mentre il capo economica della Bce Philip Lane, come la collega Schnabel la settimana scorsa, ha parlato di un’inflazione scesa più rapidamente del previsto e ormai molto vicina all’obiettivo della banca centrale.

La Bce si riunirà di nuovo la prossima settimana, giovedì 17 ottobre, ma questa volta la riunione sarà ospitata dalla banca centrale slovena, non a Francoforte come di consueto. Nel corso della riunione di settembre, i tassi sono stati ridotti di 25 punti sui depositi e di 60 punti il tasso repo.

Lane conferma: obiettivo 2% vicino

Per il capo economista dell’Eurotower Philip Lane, la politica monetaria si è rivelata “efficace” e l’inflazione “è calata molto rapidamente” e “molti indicatori stanno dando segnali rassicuranti”. Il processo di disinflazione – ha precisato  il banchiere – procede “più veloce del previsto” e “non ci vorrà molto perché raggiunga l’obiettivo” di medio termine del 2%.

Villeroy: “Probabile taglio dei tassi a ottobre”

Per il governatore della Banque de France, Francois Villeroy de Galhau, membro di diritto del consiglio direttivo della Bce, ha detto che è “molto probabile” un taglio dei tassi di interesse nella riunione di ottobre, poiché l’inflazione “ci ha di nuovo sorpresi al ribasso”, cadendo sotto il target del 2% a settembre.

Pur ricordando che l’inflazione core è ancora al 2,7% e quella dei servizi più vischiosa al 4%, il banchiere si è detto sicuro che anche l’inflazione core dovrebbe diminuire gradualmente e avvicinarsi  al target del 2% l’anno prossimo. I mercati si aspettano persino valori più bassi: per il 2025 prevedono un’inflazione sotto all’1,8%“.

“Ciò significa che l’equilibrio dei rischi si sta spostando. – ha sottolineato Villeroy – Negli ultimi due anni il rischio che abbiamo corso è quello di un overshoot rispetto al nostro obiettivo del 2%. Adesso dobbiamo stare attenti al rischio opposto, a non mancare il nostro obiettivo a fronte di una crescita debole e una politica monetaria troppo a lungo restrittiva“.

Cosa aspettarsi la settimana prossima

Per gli analisti di Bnp Paribas “la Bce taglierà i tassi di policy di 25 pb nella riunione del 17 ottobre per motivi di gestione del rischio”, in quanto “i dati recenti indicano un aumento del rischio di un deterioramento più marcato dell’attività economica nell’Eurozona, mentre le prospettive di inflazione a breve termine appaiono positive”. Secondo la banca d’affari ci sarà poi un altro taglio dei tassi a dicembre e poi, nel 2025, con interventi trimestrali, per questo l’aspettativa sui tassi a fine 2025 è stata ridotta dal 2,50% al 2,25%, all’interno del range di stime neutrali.

Per gli esperti di T. Rowe Price, il dato di questa mattina sugli ordini in Germania, crollati del 5,9% ad agosto, “rafforzano certamente l’attuale visione della debolezza economica tedesca e sostengono il desiderio dell’organo di governo della Bce di tagliare il tasso di riferimento a ottobre”. “I mercati finanziari – si sottolinea – continueranno a essere preoccupati per la prospettiva di una recessione tedesca più profonda, finché persisterà questa incertezza. Questo è il motivo delle vendite sull’euro e della risalita dei Bund”.