FED più vicina a taglio tassi: le ultime dichiarazioni

Cosa hanno detto Austan Goolsbee e Mary Daly, in attesa del discorso di Jerome Powell

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Redazione

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La Federal Reserve statunitense è sempre più vicina al primo taglio dei tassi di interesse, che sono al livello più alto in due decenni, mentre i timori per una recessione della più grande economia al mondo stanno svanendo. Nell’attesa del simposio di Jackson Hole, in cui il presidente della Fed Jerome Powell potrebbe fornire indicazioni sulla velocità del taglio dei tassi, nelle scorse ore sono arrivate parole importanti da parte di due banchieri centrali statunitensi di spicco come Mary Daly e Austan Goolsbee. Il tutto dopo una settimana in cui sono usciti dati macroeconomici confortanti.

Le parole di Goolsbee

Il presidente della Federal Reserve Bank di Chicago Austan Goolsbee ha detto domenica che le condizioni di credito degli Stati Uniti sono rigide e stanno diventando sempre più rigide e che, sebbene non vi sia alcuna certezza che la Fed taglierà i tassi di interesse il mese prossimo come ampiamente previsto, non farlo potrebbe danneggiare il mercato del lavoro.

“Quando si imposta un tasso alto come abbiamo fatto noi e lo si mantiene lì mentre l’inflazione scende, in realtà si sta restringendo”, ha detto Goolsbee in un’intervista a CBS.

Mentre i dati economici sono un mix di indicatori positivi e alcuni più preoccupanti, “se si mantiene troppo restrittivo per troppo tempo, si avrà un problema sul lato occupazionale del mandato della Fed”, ha sottolineato.

Le parole di Daly

Mary Daly, presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, ha invece detto al Financial Times che i recenti dati economici le hanno dato “maggiore sicurezza” che l’inflazione è sotto controllo ed è tempo di considerare di adeguare i tassi di interesse dal loro attuale intervallo del 5,25-5,5%.

Il suo appello a un approccio “prudente” ha respinto le preoccupazioni degli economisti sul fatto che la più grande economia del mondo si stia dirigendo verso un brusco rallentamento che giustifichi rapidi tagli dei tassi di interesse. Daly ha minimizzato la necessità di una risposta drastica ai segnali di un indebolimento del mercato del lavoro, affermando che l’economia statunitense stava mostrando poche prove di dirigersi verso una profonda recessione. L’economia “non era in una situazione di urgenza”, ha affermato. “Il gradualismo non è debole, non è lento, non è indietro, è solo prudente”, ha affermato, aggiungendo che il mercato del lavoro, pur rallentando, “non era debole”.

L’attesa per Jackson Hole

La velocità con cui la Fed allenterà la stretta monetaria sarà al centro del Jackson Hole Economic Symposium, la conferenza annuale della banca centrale statunitense di tre giorni organizzata dalla Federal Reserve Bank di Kansas City a Jackson Hole, nel Wyoming.

Il discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, di venerdì sarà attentamente esaminato dagli investitori desiderosi di sentire come intende realizzare un atterraggio morbido, completando la lotta contro l’inflazione senza far crollare l’economia.

Il simposio di Jackson Hole arriva dopo che il debole rapporto sull’occupazione di luglio ha sollevato preoccupazioni sulla salute dell’economia statunitense e ha contribuito a innescare un crollo globale delle azioni che ha scatenato richieste di tagli di emergenza dei tassi. Ma diversi dati macroeconomici usciti la settimana scorsa, tra cui un rapporto sorprendentemente forte sulle vendite al dettaglio, hanno attenuato i timori di una recessione negli Stati Uniti e riportato gli acquisti sui mercati azionari.

Sempre settimana scorsa, è emerso che i prezzi al consumo per il mese di luglio sono risultati sostanzialmente in linea con le aspettative: la misura headline ha registrato una variazione di +0,2% m/m (come da previsioni e contro -0,1% precedente) e di +2,9% a/a (contro +3% previsto e precedente).