Non bastava un’estate all’insegna di prezzi folli e rincari record (qui trovate la top 20 dei rincari estivi del 2023). Quello che ci aspetta fra qualche settimana sarà un autunno da incubo, caratterizzato da un’ulteriore stangata per i portafogli dei contribuenti italiani.
A calcolarlo è l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, che mette in guardia le famiglie dalle spese che dovranno affrontare a breve, dalle bollette alle rate dei mutui, molto più alte rispetto allo stesso periodo del 2022.
Quanto spenderanno gli italiani in autunno
L’inflazione fa sentire ancora una volta i suoi pesante effetti sulle tasche delle famiglie italiane, che dovranno far fronte a spese complessiva per una media di 2.924,70 euro, vale a dire 252,92 euro in più rispetto all’autunno 2022.
Non solo: se si considerano anche gli esborsi per l’acquisto di cibo e carburanti nel periodo da settembre a novembre 2023, il totale salirà a 5.104,90 euro. Parliamo di ben 480,12 euro in più rispetto al 2022 (stangata in arrivo anche per il conto corrente, preparatevi agli aumenti).
Gli aumenti previsti: quali e di quanto
Sui bilanci familiari pesa senza dubbio il rientro in classe di bambini e ragazzi. Federconsumatori parla di una spesa per il materiale scolastico (oltre ai cosiddetti “ricambi”) che quest’anno ammonterà a circa 606,80 euro per ciascun alunno, in aumento del 6,2% rispetto al 2022. A pesare saranno anche i costi maggiorati dei libri scolastici: per ogni studente in media si spenderanno 502,10 euro per i testi obbligatori e per due dizionari (+4% sul 2022).
L’elenco delle spese previste in autunno vede aumenti importanti anche sul fronte delle bollette energetiche. Al rincaro di luce e gas, previsto per il quarto trimestre 2023, si accompagna anche la seconda rata della seconda rata della TARI. “Nella situazione di forte difficoltà in cui si trovano le famiglie, per molti questi costi saranno insostenibili. Specialmente per chi deve fare i conti anche con il rialzo delle rate dei mutui” (ecco come estinguerli, ma occhio alle penali), sottolinea Federconsumatori.
Ecco nel dettaglio le voci di spesa considerate dall’associazione:
- scuola (libri, dizionari, parte del corredo): 906,59 euro;
- esami e visite mediche: 274 euro;
- bollette (acqua, luce, gas, telefonia): 1.144,11 euro;
- TARI (seconda rata): 171 euro;
- riscaldamento (prima rata): 429 euro;
- alimentazione: 1.594 euro;
- carburanti (benzina, gasolio, GPL): 586,20 euro.
Come può intervenire il Governo
Oltre a calcolare la stangata autunnale, Federconsumatori incita il Governo Meloni a mettere in atto una “ricetta” e a correre ai ripari per evitare il peggio. Nello specifico l’associazione chiede di adottare misure “in grado di sostenere le famiglie e contenere i rincari, attraverso la costituzione di Comitati di sorveglianza sui prezzi costituiti territorialmente con la partecipazione delle Associazioni dei consumatori” (Manovra, quanti soldi serviranno davvero al governo).
Non solo: per risollevare le sorti dei contribuenti si dovrebbe inoltre prevedere l’aumento dei poteri di indagine e di sanzione di Mr. Prezzi e la rimodulazione dell’IVA sui generi di largo consumo e la riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e carburanti. Federconsumatori auspica anche “l’alleggerimento strutturale del peso del Fisco e del cuneo fiscale sui redditi fissi, con la detassazione di stipendi e pensioni, il sostegno ai rinnovi contrattuali e la giusta perequazione delle pensioni al costo della vita”.