Manovra, quanti soldi serviranno davvero al governo

Le risorse sono poche, le riforme sempre più numerose: ecco quanto potrà spendere l’Esecutivo per la legge di Bilancio e quali norme avranno la precedenza

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Martedì 22 agosto 2023, tarda mattinata. Il contesto è quello della torrida estate di Rimini, dove anche quest’anno va in scena il fitto programma di incontri e convegni organizzato da Comunione e Liberazione. Nelle vesti di ministro dell’Economia in carica del governo presieduto da Giorgia Meloni, Giancarlo Giorgetti si collega dagli uffici di via XX Settembre e – volendo utilizzare una terminologia di natura sportiva, in particolare cestistica – sgancia la prima bomba che riguarda la legge di Bilancio che l’esecutivo dovrà scrivere entro il prossimo 31 dicembre.

Legge di Bilancio, il monito di Giorgetti sulle poche risorse: ecco quanto costerà

“Con la manovra non si potrà fare tutto. Compito della politica è quello di dettare delle priorità, operate delle scelte, ed è questo che faremo in base alle risorse che avremo a disposizione“. Con queste parole il numero due della Lega ha illustrato lo status quo dei conti pubblici italiani alla folta platea romagnola, smorzando sul nascere gli animi di tanti suoi colleghi che in queste ore parlano di riforme, progetti e grandi rivoluzioni in vista di fine anno.

I soldi sono pochi, andranno spesi bene e in modo mirato: è inequivocabile il messaggio che l’esponente del Carroccio – il più titolato a farlo da un anno a questa parte – ha voluto mandare a tutte le forze che compongono la maggioranza di centrodestra. La domanda che tutti si fanno però adesso è questo: quanto peserà in concreto la Finanziaria 2024?

A dare qualche segnale più specifico su numeri e voci ci ha pensato il suo collega di partito Massimo Bitonci, già sindaco leghista di Padova tra il 2014 e il 2016, oggi deputato e sottosegretario del dicastero delle Imprese e del Made in Italy. In un’intervista rilasciata al Corriere della sera, ha parlato di quella che dovrebbe rappresentare la norma più importante della manovra, ossia il taglio del cuneo fiscale: “Costando tra i 9 e gli 11 miliardi, credo che occuperà circa un terzo della legge di Bilancio“.

La Finanziaria 2024 sarà la più costosa degli ultimi anni: il confronto con i governi precedenti

Facendo un rapido calcolo da scuola elementare, risulta dunque molto semplice ipotizzare che il valore complessivo della Finanziaria si possa assestare tra i 27 e i 33 miliardi di euro. Aldilà delle altre precedenze che la premier e i ministri individueranno per la spesa delle risorse statali, vale la pena constatare come quella ci attendiamo venga scritta nei prossimi mesi sarà una manovra del tutto in linea con quelle vidimate dai governi precedenti.

In particolare, se la stessa Giorgia Meloni si era mantenuta sui 35 miliardi di euro nel finale del 2022, poco più sotto si era assestato Mario Draghi nel dicembre del 2021 (32 miliardi). A spingersi più in alto era stato invece Giuseppe Conte, sia nel 2019 (47 miliardi), sia nel 2021 (40 miliardi), con la parentesi del 2020 – primo anno di emergenza sanitaria da coronavirus – in cui si era fermato a 32 miliardi di euro.

Volendo scandagliare anche la precedente legislatura, il 2013 si era chiuso con la cinghia molto tirata, dopo gli anni di austerity con Mario Monti: il suo successore a Palazzo Chigi, ossia Enrico Letta, spese appena 14,7 miliardi di euro. Il dato tornò a schizzare con Matteo Renzi (nel 2014 la manovra valse 32 miliardi, per poi crescere a 35,4 miliardi nel 2015, prima della discesa a 27 miliardi nel 2016), mentre Paolo Gentiloni dovette chiudere la legge di Bilancio del 2017 con una spesa di 22,5 miliardi di euro.