Allarme conto corrente, stangata in arrivo: preparatevi agli aumenti

Non bastano quelli già registrati, nuovi aumenti per i costi del conto corrente in arrivo: ecco la situazione che molti italiano dovranno gestire

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

In questo periodo, parlando di banche, si registra sempre una certa agitazione. Molti consumatori sono in allarme per il futuro, prossimo, del proprio conto corrente. Una serie di fattori concorre a far presagire una nuova ondata di aumenti dei costi, dopo i rincari già segnalati da Bankitalia.

Di seguito vediamo nel dettaglio quelle che sono le motivazioni che potrebbero portare a un netto incrementi dei costi dei conti correnti, di nuova apertura e già esistenti. L’incidenza della tassa sugli extraprofitti delle banche è evidente ma non tutto ruota intorno a questa decisione del governo Meloni. Ci sono altri fattori cui prestare attenzione.

Conto corrente: gli aumenti già registrati

L’aumento dei costi dei conti correnti non è una novità, tutt’altro. Il più recente rapporto della Banca d’Italia lo rende evidente, purtroppo. I costi di gestione sono aumentati in maniera netta nell’ultimo anno, di 3.8 euro. Ciò ha portato ad aggiornare la media annua per singolo cittadino a quota 94,7 euro. Un incremento legato principalmente alle spese fisse, come nel caso dell’emissione o gestione delle carte di pagamento.

Allarmanti anche i dati proposti dall’Istat, che evidenziano un aumento annuo del 6.4% in relazione alle tariffe delle spese bancarie sopportate dai cittadini. Svariati gli istituti bancari che hanno operato delle modifiche unilaterali ai contratti pattuiti con la propria clientela. Questa la segnalazione, non prima di timori ovviamente, della Banca d’Italia, che getta luce anche su quelle che sono le giustificazioni in merito: i livelli di inflazione.

Rialzi in arrivo: cosa fare

Per quanto la situazione attuale sia già gravosa, come evidenziato, con i cittadini chiamati a fare i conti con i recenti aumenti, il processo dei conti al rialzo non è affatto terminato. Nel corso dei prossimi mesi, infatti, i conti correnti potrebbero risultare ancora più costosi.

Sotto questo aspetto preoccupa non poco la scelta di procedere con una tassa una tantum sugli extraprofitti bancari. L’idea di fondo del governo di Giorgia Meloni sarebbe quella di ottenere maggiori risorse, al fine di aiutare la collettività e garantire una maggiore equità fiscale. Un’operazione sensata sulla carta, che deve però prevedere una seconda parte del piano, ovvero un’azione di controllo sugli istituti bancari. Si teme infatti una reazione a catena, che porterà in ultima istanza il cliente a pagare tale tassazione.

A richiamare l’attenzione è Assoutenti, che vede nell’immediato futuro nuovi aumenti dei costi di gestione dei conti correnti e delle carte. Analisi che si poggia sulle statistiche evidenziate tanto da Istat quanto da Bankitalia. In non molto tempo si potrebbe raggiungere una media di costo annuale di 105 euro per singolo utente. Un incremento a dir poco notevole, di ben 10.3 euro per ogni singolo conto.

Introiti ingiustificati per gli istituti bancari che, almeno in potenza, potrebbero incassare circa mezzo miliardo di euro. La cifra evidenziata da Assoutenti è precisamente 491.3 milioni di euro, figlia di una moltiplicazione della media ponderata e del numero di correntisti attualmente in Italia, 47.7 milioni. Ciò tiene però conto dell’ipotesi in cui tutte le banche operino un aumento, e che questo sia tanto considerevole quanto ipotizzano le analisi statistiche. Ciò per dire che la cifra potrebbe essere diversa, ma forse non di molto, e non è da escludere del tutto che tale stima sia anche un po’ al ribasso.

Ad oggi, tutto ciò che gli utenti possono fare è scandagliare il mercato e andare alla ricerca della miglior offerta possibile. Occorre essere fluidi, in qualche modo, anche se questa facilità di cambiamenti di conti e trasferimento dei fondi è di certo più semplice per i “clienti regolari” e molto meno per gli imprenditori. Dall’altra parte, le associazioni come Assoutenti sono pronte a denunciare all’Antitrust ogni comportamento al limite delle banche, richiedendo da parte del governo la massima vigilanza.