Occupazione in crescita: i numeri dell’Istat e l’effetto sui consumi

Cresce numero occupati a novembre 2023, +520mila su anno: occupazione aumenta per donne, dipendenti e over 34

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Redazione

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A novembre 2023, prosegue la crescita dell’occupazione che, rispetto al mese precedente, coinvolge solamente i lavoratori dipendenti, saliti a più di 18 milioni 700 mila. E con un aumento di 15 mila unità, tornano a crescere anche i dipendenti a termine. Il numero degli occupati – pari a 23milioni 743mila – è nel complesso superiore a quello di novembre 2022 di 520 mila unità. Esse corrispondono a un incremento di 551 mila dipendenti permanenti e 26 mila autonomi mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 57 mila unità. Su base mensile, il tasso di occupazione è invariato al 61,8%, quello di disoccupazione scende al 7,5%, mentre il tasso di inattività cresce al 33,1%. Questo lo scenario tracciato dall’Istat nell’ultimo Flash “Occupati e disoccupati”.

Le differenze di genere

Rispetto al mese precedente, a novembre 2023 il calo del tasso di disoccupazione (-0,1 tra gli uomini e -0,4 punti tra le donne) e l’aumento del tasso di inattività (+0,1 punti per entrambi) si associano a un tasso di occupazione stabile tra gli uomini e crescente tra le donne (+0,1 punti). Su base annua, sia tra gli uomini sia tra le donne si osserva la crescita dell’occupazione (+1,1 punti tra gli uomini e+1,4 punti tra le donne) e la diminuzione dell’inattività (-1,2 e -1,1 punti rispettivamente) e della disoccupazione(-0,2 punti tra gli uomini e -0,7 tra le donne).

Occupazione dipendente e indipendente

La crescita congiunturale del numero di occupati, registrata a novembre 2023, si limita ai dipendenti – permanenti (+0,1%) e a termine (+0,5%) – a fronte di una diminuzione degli autonomi (-0,2%). Nell’arco dei dodici mesi l’occupazione cresce, invece, per i dipendenti permanenti (+3,6%) e per gli autonomi (+0,5%), diminuendo per i dipendenti a termine (-1,9%).

La distribuzione per classi di età

Tra ottobre e novembre 2023, i giovani fino a 24 anni mostrano un tasso di occupazione stabile, una diminuzione di quello di disoccupazione e un aumento di quello di inattività; il tasso di occupazione diminuisce invece tra i 25-34 enni – associandosi all’aumento sia di quello di disoccupazione sia di quello di inattività – e cresce tra chi ha almeno 35 anni, tra i quali la diminuzione del tasso di disoccupazione si accompagna al calo di quello di inattività tra i 35-49enni, che risulta invece stabile tra chi ha almeno 50 anni. Su base annua, il tasso di occupazione è in crescita e quello di disoccupazione è in calo in tutte le classi di età; il tasso di inattività diminuisce in tutte le classi d’età, fatta eccezione per i 15-24enni tra i quali si osserva un aumento.

Confcommercio: “Segnali positivi per consumi e crescita”

“Un mercato del lavoro tonico anche nella parte finale del 2023 conferma come la nostra economia sia stata in grado di attraversare, senza troppe conseguenze negative, un periodo molto complicato facendo ben sperare per il futuro prossimo: il 2024 potrebbe essere infatti un altro anno di crescita, seppure non brillante”. È quanto afferma l’Ufficio Studi Confcommercio commentando i dati Istat di oggi sull’occupazione.

“A partire da febbraio del 2021 – prosegue Confcommercio – il nostro sistema è stato in grado di produrre quasi 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui oltre 1,1 milioni dipendenti permanenti, riassorbendo una parte dei disoccupati e riportando sul mercato del lavoro una frazione degli inattivi. Queste dinamiche hanno permesso, in un periodo di elevata inflazione, di sostenere i redditi delle famiglie e i consumi. In ogni caso – conclude Confcommercio – non vanno trascurati alcuni elementi di grave e persistente criticità: la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, seppure in aumento negli ultimi anni, è ancora molto lontana dai valori medi europei e resta fortemente penalizzante l’elevato numero di inattivi tra la popolazione al di sotto dei 35 anni”.