Dai mutui ai prestiti: come cambiano le scelte delle famiglie nell’era dei tassi alti

La 55^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio evidenzia l'impatto dell'inflazione e dei tassi di interesse alti sulle scelte delle famiglie

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Redazione

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Il credito continua a mostrare qualche difficoltà, in un contesto di tassi di interesse elevati e incertezza economica. Difficoltà che si rendono evidenti più sul fronte dei mutui residenziali che su quello del credito al consumo, dove i numerosi meccanismi di pagamento rateizzato, incentivati con l’eCommerce, hanno in parte limitato le ripercussioni dell’inflazione e del crollo del potere d’acquisto sulla capacità di spesa delle famiglie.
È quanto emerge dalla 55^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia.

Credito al consumo corre grazie alle rateizzazioni

Dopo il buon primo trimestre del 2023, anche il credito al consumo ha registrato una decelerazione, ma il bilancio dei nove mesi resta positivo (+2,3%), grazie soprattutto ai finanziamenti finalizzati per l’acquisto di auto e moto (+14,1%) ed i finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi come arredo, elettronica ed elettrodomestici, beni per l’efficientamento energetico e così via (+6,5%). Bene anche la componente “green”, che ha potuto ancora beneficiare degli ecobonus governativi per la riqualificazione energetica degli immobili. Il risultato complessivo ha poi beneficiato anche delle linee di credito rateali non associate ad una carta di credito erogate a fronte di acquisti eCommerce ma anche in store.

Prestiti personali in frenata

L’incertezza del clima macroeconomico, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse, hanno avuto un impatto negativo su tutte le tipologie di credito non finalizzato, sia in termini di flussi finanziati sia in termini di importi medi erogati, sebbene il tasso di default (rischiosità) del credito si mantenga poco sopra i minimi storici toccati nel 2022. I prestiti personali fanno segnare un -3,6% e la cessione del quinto un -1,9%. Anche la rateizzazione con carta di credito tornano in territorio negativo (-2,8%).

Mutui in crisi con l’immobiliare

L’andamento del mercato dei mutui segue quello del mercato immobiliare, che non se la passa bene, a causa del crollo delle transazioni e dei prezzi ancora elevati delle abitazioni, a fronte di un contesto di tassi d’interesse crescenti che rende il finanziamento dell’acquisto di casa ben più oneroso. I flussi di mutui per acquisto abitazione hanno proseguito il trend già iniziato a fine 2022 di progressiva contrazione (-40,5% rispetto ai 9 mesi 2022), mentre si assiste ad una decisa ripresa dei volumi di mutui surrogati (+56,8%).

Le prospettive per il biennio 2024-2025

Dopo la battuta d’arresto di quest’anno, con il progressivo miglioramento del potere di acquisto delle famiglie, si prevede che i flussi di mutui per acquisto abitazioni torneranno a crescere dal 2024, sostenuti anche dalla maggiore sensibilità di domanda e offerta verso la componente green. Anche i flussi di credito al consumo, sostenuti a fine 2023 dalla sola componente del finalizzato, torneranno a crescere pure nel comparto dei prestiti personali e della cessione del quinto. Nel complesso, l’espansione delle consistenze di credito sarà inferiore rispetto alle performance del biennio 2021-2022, anche perché la maggiore rischiosità attesa manterrà caute le politiche di offerta. In questa direzione vanno le raccomandazioni degli organi di vigilanza che sollecitano gli operatori a mantenere alta l’attenzione su prestiti per acquisto abitazioni e credito al consumo

Due driver di crescita: Innovazione e sostenibilità

Il mercato del credito alle famiglie è sempre più esposto alla competizione di nuovi attori di matrice non bancaria, che attraverso il canale dei sistemi di pagamento si stanno espandendo anche al credito. In questo contesto, gli investimenti in tecnologia restano un fattore importante per sviluppare i canali digitali e non perdere fette di mercato per stare al passo con le continue innovazioni introdotte dagli operatori FinTech/Big Tech. E nella cornice di crescente attenzione alla transizione verso un’economia sostenibile, anche da parte del regolatore europeo, politiche di offerta sempre più allineate ai criteri ESG rappresentano una importante opportunità di espansione del mercato, con l’offerta di prodotti che possano soddisfare la domanda di una clientela più attenta ai temi della sostenibilità.