Con l’arrivo dell’autunno, le famiglie italiane si trovano nuovamente a fare i conti con un aumento delle spese domestiche e non solo. Nonostante una leggera flessione dei costi energetici rispetto agli anni precedenti, i rincari non accennano a fermarsi, colpendo settori chiave come le bollette, la TARI, le spese per il riscaldamento e l’alimentazione. Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori (ONF), la spesa complessiva per i mesi autunnali del 2024 raggiungerà un totale di 2.970,35 euro per famiglia, con un aumento di 45,65 euro rispetto all’autunno del 2023.
Aumento autunnale: i dati Federconsumatori
Come accade ogni anno, l’ONF di Federconsumatori ha tracciato una mappa delle principali voci di spesa che gravano sulle famiglie italiane nel periodo tra settembre e novembre. Tra queste, il caro scuola continua a incidere pesantemente, ma a peggiorare la situazione ci sono anche l’aumento delle tariffe dei rifiuti e il rincaro nel settore alimentare. Quest’ultimo ha un peso particolarmente rilevante, visto che molte famiglie, già in difficoltà, si vedono costrette a fare tagli e rinunce per affrontare l’aumento del costo della vita.
Nonostante il calo dei prezzi dell’energia, la spesa complessiva per i beni essenziali cresce, spinta soprattutto dai costi del riscaldamento, delle bollette e delle spese sanitarie. Nel dettaglio, Federconsumatori stima che le spese autunnali raggiungeranno la cifra di 2.970,35 euro per famiglia. Tra queste, le bollette e la TARI rappresentano le voci più gravose, ma anche il materiale scolastico e le visite mediche post-vacanze contribuiscono a far lievitare il bilancio familiare.
I settori “rinuncia”: alimentari e spese sanitarie
L’aumento dei prezzi nei beni di consumo di prima necessità continua a pesare sul bilancio familiare. Federconsumatori ha stimato che le spese alimentari autunnali raggiungeranno 1.629 euro a famiglia, una cifra considerevole per molte famiglie italiane, soprattutto considerando la necessità di ridurre altre spese per far fronte ai rincari. Le spese per la salute, aumentate dell’1,4% rispetto all’anno precedente, continuano a rappresentare un problema crescente: molte famiglie, infatti, rinviano visite mediche e accertamenti per evitare ulteriori spese, con conseguenze potenzialmente gravi sul piano della salute pubblica.
Un report di Deloitte ha recentemente sottolineato un dato allarmante: il 29% degli italiani ha dichiarato di aver dovuto rinunciare a cure mediche negli ultimi 12 mesi per ragioni economiche. Questo dato, combinato all’aumento delle spese sanitarie, delinea una situazione critica in cui la salute viene messa in secondo piano a causa di difficoltà economiche sempre più diffuse.
Autunno caldo anche per le bollette e i carburanti
Nonostante i costi energetici siano in discesa rispetto ai picchi dello scorso anno, le bollette continuano a rappresentare una spesa importante per le famiglie italiane. Le tariffe per l’energia e il riscaldamento restano elevate, con rincari che si riflettono direttamente sulle bollette domestiche. Il costo della TARI, la tassa sui rifiuti, continua a crescere, aggravando ulteriormente il carico di spese fisse che le famiglie devono sostenere.
Sul fronte dei carburanti, Federconsumatori evidenzia una diminuzione rispetto ai valori del 2023, ma non sufficiente a compensare gli aumenti degli ultimi anni. La concessione del prezzo del petrolio e il cambio euro/dollaro hanno contribuito a far scendere di molto il costo della benzina, che tuttavia dovrebbe essere, secondo le stime dell’associazione, circa 8 centesimi al litro più economico rispetto al prezzo attuale.
Nel dettaglio:
Voce di spesa | Importo (euro) |
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Scuola (libri, dizionari, parte del corredo) | 1.022,77 € |
Esami/visite mediche | 277,80 € |
Bollette (acqua, luce, gas, telefonia) | 1.094,18 € |
Tari (seconda rata) | 182,40 € |
Riscaldamento (prima rata) | 393,20 € |
TOTALE | 2.970,35 € |
Alimentazione | 1.629,00 € |
Benzina | 538,50 € |
Come sostenere le famiglie: le proposte
Di fronte a questa situazione di crescente difficoltà, al termine dell’analisi Federconsumatori ha invitato il Governo a intervenire con misure concrete per sostenere le famiglie italiane e contenere i rincari. Tra le principali proposte avanzate dall’associazione, ci sono:
- rimodulazione dell’IVA sui generi di largo consumo;
- riforma delle accise e degli oneri di sistema;
- creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica;
- sostegno alle spese scolastiche, con maggiori aiuti per l’acquisto di materiale scolastico, libri e abbigliamento per i bambini e ragazzi in età scolare;
- riequilibrio delle disuguaglianze attraverso un rinnovo dei contratti e una rivalutazione delle pensioni, insieme alla realizzazione di una riforma fiscale equa che miri a sostenere i redditi medio-bassi, non solo quelli più elevati o da lavoro autonomo.
Secondo l’associazione le misure, se adottate, potrebbero contribuire ad alleviare il peso della stangata autunnale e a rilanciare la domanda interna, evitando che il calo dei consumi abbia ripercussioni negative sull’intero sistema economico nazionale.