Addio al dollaro per gli scambi internazionali?

Al summit dei Brics di Johannesburg si cerca un'accordo per una moneta unica in grado di sfidare il dominio del Dollaro nelle transazioni internazionali

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Dire addio al Dollaro, per sottrarsi al potere economico esercitato dagli USA. Al vertice dei Paesi Brics, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, che si sta attualmente tenendo a Johannesburg, si è aperta una discussione di portata globale: l’introduzione di una moneta comune per i 5 Paesi che condividono una situazione economica in via di sviluppo. Questa proposta, avanzata dal presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, rappresenta uno dei punti focali dell’incontro, poiché potrebbe determinare un cambiamento significativo nei modelli di scambio internazionale.

Il cammino verso una moneta unica

L’idea di introdurre una moneta unica alternativa al Dollaro è stata lanciata da Lula da Silva, anche se era già stata discussa in passato da Cina e India, con l’obiettivo di agevolare gli scambi tra i Paesi Brics, evitando la necessità di dipendere dalla valuta di una terza nazione. Questa proposta, presentata durante il vertice attualmente in corso a Johannesburg, mira a creare un’opzione finanziaria indipendente per nazioni come Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.

L’obiettivo principale di questa moneta unica è quello di promuovere una maggiore cooperazione economica tra le nazioni coinvolte, creando un canale di scambio diretto e minimizzando l’influenza delle valute di altre potenze mondiali. Questa valuta “consentirà maggiori scambi tra Paesi come il Brasile e il Sudafrica senza dipendere dalla valuta di un Paese terzo”, ha affermato il leader brasiliano riferendosi al dollaro. “La cooperazione tra i Paesi del Sud del mondo è essenziale per affrontare le disuguaglianze, la crisi climatica e per un mondo più equilibrato ed equo”, ha aggiunto Lula, che vorrebbe incorporare nei Brics, anche Argentina e Arabia Saudita , mostrandosi poi favorevole all’ingresso dell’Iran.

L’impatto sul dominio del Dollaro

L’aspirazione a introdurre una moneta unica nei Paesi Brics non è una novità assoluta. Da tempo Lula promuove l’idea di superare il predominio del Dollaro americano nel commercio globale. Questo approccio trova terreno fertile soprattutto a Pechino, dove c’è un interesse a promuovere l’uso del renminbi nelle transazioni internazionali. La possibile creazione di una moneta unica all’interno dei Brics potrebbe rappresentare una sfida al dominio del dollaro, innescando un possibile crollo della valuta statunitense. Tuttavia, gli esperti sottolineano che il raggiungimento di questo obiettivo richiederà un’attenta pianificazione e una solida collaborazione tra le nazioni coinvolte.

Mentre la proposta di una moneta unica dei Paesi Brics suscita interesse e dibattiti, è fondamentale considerare le sfide e gli impatti che potrebbe comportare. I critici sollevano dubbi sulla fattibilità di una simile iniziativa. Tuttavia, la volontà di sfidare il predominio del dollaro e promuovere la cooperazione economica tra le nazioni del sud del mondo è un segnale di una crescente sfida all’ordine finanziario globale.

Il Vertice dei Paesi Brics a Johannesburg

Il vertice dei Paesi Brics, in corso dal 22 al 24 agosto a Johannesburg, riunisce i leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica per affrontare questioni di interesse comune. Mentre alcuni leader partecipano di persona, come il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il presidente cinese Xi Jinping, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il primo ministro indiano Narendra Modi, altri partecipano virtualmente a causa di circostanze particolari, come il presidente russo Vladimir Putin, rappresentato dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Dopo l’invasione della Russia in Ucraina del 2022, il presidente Putin ha potuto fare affidamento sui membri dei Paesi Brics per ottenere supporto sia a livello diplomatico che economico. In particolare, la Cina ha offerto un sostegno esplicito, contribuendo a mitigare l’isolamento diplomatico della Russia. L’India, d’altra parte, ha cercato di attenuare l’impatto delle sanzioni internazionali attraverso una posizione più sfumata.

L’introduzione di una moneta unica nei Paesi Brics rappresenta un tentativo audace di creare un sistema finanziario che sfidi il predominio delle valute dominanti. Sebbene siano presenti dubbi e ostacoli, questa iniziativa apre la strada a nuovi modelli di scambio internazionale e riflette l’aspirazione dei Paesi Brics a promuovere una maggiore autonomia finanziaria. Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi del vertice e le potenziali implicazioni di questa proposta ambiziosa.