Raddoppia la flat tax per i miliardari esteri: dovranno pagare 200mila euro

Il decreto raddoppia la flat tax per i miliardari che si trasferiscono in Italia, alzando l'imposta da 100.000 a 200.000 euro l'anno

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il decreto omnibus, un provvedimento che porta con sé una serie di misure che vanno dal raddoppio della flat tax per i Paperoni, alla gestione dei profitti bancari, passando per la nomina della prima donna Ragioniera dello Stato. Il decreto copre un ampio spettro di temi caldi e suscita reazioni contrastanti.

Non è passata inosservata in realtà una misura che riguarda pochissimi privilegiati, cioè i miliardari.

Raddoppio della flat tax per i miliardari: opportunità o privilegio?

Tra le misure più discusse spicca il raddoppio della flat tax per i miliardari che decidono di trasferire la propria residenza fiscale in Italia. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in una conferenza stampa carica di aspettative e domande. L’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero da persone fisiche passerà dagli attuali 100.000 a 200.000 euro l’anno. Questa decisione punta a rendere il Bel Paese una meta più attraente per i grandi patrimoni internazionali. Tuttavia, non sono mancate le critiche da parte di chi vede in questa norma un privilegio eccessivo per i più ricchi, che potrebbe ampliare il divario economico tra le diverse fasce della popolazione.

Le banche sotto la lente del fisco

Le banche, da sempre sotto i riflettori quando si parla di economia, sono nuovamente protagoniste nel decreto omnibus. Giorgetti ha chiarito che gli istituti bancari, in quanto entità che generano consistenti utili, dovranno dare il loro contributo alla finanza pubblica. A differenza di quanto inizialmente ventilato, non ci saranno imposte sugli extraprofitti, ma piuttosto tasse sui profitti ordinari. Questa misura è vista da molti come un atto di giustizia fiscale, equiparando il trattamento delle banche a quello di altre imprese italiane.

Parallelamente, Giorgetti ha chiarito la posizione del governo in merito a banche e assicurazioni: «Non ci saranno tasse sugli extraprofitti. Sui profitti sì, per loro come per tutti gli altri. Certamente le banche, come tutte le altre realtà che fanno utili e che stanno bene, saranno chiamate a contribuire come tutti i cittadini». Questo approccio punta a garantire una maggiore equità nel sistema fiscale, coinvolgendo le grandi istituzioni finanziarie nel contributo alle casse dello Stato.

Turismo sostenibile: 13 Milioni per le aree sciistiche appenniniche

Il decreto omnibus include anche uno stanziamento di 13 milioni di euro destinato a sostenere il turismo nei comuni delle aree sciistiche della dorsale appenninica. La mancanza di neve ha causato una significativa diminuzione delle presenze turistiche nel periodo dal 1 novembre 2023 al 31 marzo 2024. Le risorse saranno distribuite tra le imprese che operano nel settore turistico, comprese quelle che gestiscono impianti di risalita, noleggio di attrezzature sportive, scuole di sci e strutture ricettive.

Riduzione dei fondi alla Carta Giovani

Un aspetto critico del decreto è la riduzione di 20 milioni di euro destinati alla Carta Giovani, il bonus annuale di 500 euro per i diciottenni volto a promuovere i consumi culturali. In precedenza, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, aveva già apportato modifiche al programma, riducendo i fondi da 230 milioni a 190 milioni di euro. Questa riduzione solleva numerosi interrogativi e forti critiche su come il governo intende sostenere le nuove generazioni nel loro percorso di avvicinamento alla cultura, dal momento che in Italia il livello di istruzione rispetto alla media europea è inferiore.