Il Consiglio dei Ministri di lunedì 9 dicembre ha stabilito una stretta sul contante e in generale per tutti i trasferimenti di valuta e asset, incluso l’oro, in entrata e in uscita dall’Italia. Approvate modifiche sostanziali per i sequestri in caso di violazioni relativi alle dichiarazioni. Lo stesso dicasi in caso di prove che leghino il denaro individuato ad attività criminose. Il tutto in un sistema dalle sanzioni più gravose.
Il governo ha così adeguato la disciplina nazionale alle norme europee di circolazione del denaro liquido, cioè al Regolamento Ue 2018/1672.
Stretta sul contante
Le autorità potranno procedere al trattenimento del denaro, qualora la somma risultasse in violazione degli obblighi di dichiarazione previsti o si sospettino attività criminose. Largo poi a multe più salate.
Resta la conferma dell’obbligo di dichiarazione per chi entra in Italia o lascia il Paese con somme contanti pari o superiori a 10.000 euro.
Il testo aggiunge però che il suddetto obbligo non può dirsi soddisfatto nei seguenti casi:
- informazioni prodotte risultano inesatte (già previsto);
- informazioni prodotte risultano incomplete (già previsto);
- denaro non messo a disposizione per effettuare dei controlli.
Cosa è il contante
Il decreto legislativo prevede inoltre un aggiornamento della definizione di contante. Se in passato si faceva riferimento a banconote e monete, oggi si considerano anche strumenti negoziabili al portatore che non prevedono di dover provare l’identità o il diritto di disporne:
- traveller’s cheque;
- assegni;
- vaglia;
- ordini di pagamento al portatore;
- carte prepagate non nominative;
- lingotti sotto forma di barre, pepite o aggregati con un tenore in oro di almeno il 99,5%.
Un nuovo articolo, inoltre, garantisce all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, così come alla Guardia di finanza, il diritto di procedere al trattenimento del contante.
Tale procedimento viene attivato nel caso in cui gli obblighi previsti non vengano assolti. Al tempo stesso, però, anche in caso di indizi che evidenzino sospetti d’attività illegali. In quest’ultimo caso, è bene sottolinearlo, il sequestro scatta anche per cifre inferiori ai 10.000 euro.
Sequestro e multe
Tutti questi titoli al portatore (comprese le banconote) devono essere dichiarate in dogana a partire dal valore di 10.000 euro. L’obbligo scatta anche se i titoli viaggiano all’interno di plichi postali sigillati o bagagli. Se la Gdf o le autorità doganali dovessero anche solo avere il sospetto di attività criminosa, potranno trattenere il tutto.
Si prevede il sequestro temporaneo di denaro contante, di importo anche inferiore a 10.000 euro (in determinate circostanze), per un periodo massimo di 30 giorni, estendibili in caso di indagini. L’obiettivo è quello di riuscire a individuare “gli elementi richiesti per l’applicazione della legge penale”.
Grazie all’incrocio dei dati si potranno rendere più efficaci i controlli, che continueranno a essere anche casuali. In alcuni casi, però, con procedimenti informatici si tenterà di individuare le situazioni con maggior probabilità di rischio. Tutti i dati raccolti, infine, potranno essere adoperati a fini fiscali, aggiornando eventualmente i conti con l’Agenzia delle Entrate.
In caso di sequestro, è bene sapere che i limiti stabiliti verranno alzati. Le percentuali attuali del 30 e 50% dell’importo eccedente salgono a 50, 70 e 100%. In nessun caso, però, la somma rilevata dagli agenti potrà essere inferiore a 900 euro e superiore a 1 milione di euro. Rese più aspre, infine, le sanzioni, che consisteranno in somma minima di 900 euro e non più di 300.
L’oblazione
L’infrazione viene estinta pagando il 15% del denaro eccedente la soglia dei 10.000 euro o del 30% fino a 40.000 euro di sforo. Per violazioni più gravi non è ammessa l’estinzione pagando.
Decreto milleproroghe
Lo stesso Consiglio dei Ministri del 9 dicembre 2024 ha licenziato il testo del decreto Milleproroghe che prevede una serie di novità su Sanità, multe ai no vax, Giustizia, Pubblica amministrazione, Turismo e Terzo settore.