Decreto bollette rimandato, attesa per le misure del Governo contro il caro energia

Il Governo sta preparando un decreto per contrastare il caro bollette con riduzione dell'Iva, incentivi alle imprese e riequilibrio dei costi energetici rispetto all’Europa

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 17 Febbraio 2025 09:26

Il Ministero dell’Economia starebbe limando i dettagli di un “Decreto bollette” che verrà discusso a breve, con misure per arginare l’instabilità dei prezzi dell’energia. Ma niente accelerazioni improvvise: il testo non finirà sul tavolo al Cdm inizialmente previsto per oggi lunedì 17 febbraio, rimandato per gli impegni di Giorgia Meloni. In ogni caso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si sta ancora affinando la strategia giusta e i tagli alle bollette potrebbero slittare ulteriormente oltre mercoledì, data prevista per la prossima riunione dell’Esecutivo.

Fonti governative rivelano che il lavoro è in pieno svolgimento per trovare soluzioni concrete. Il Decreto salva bollette, promesso da Giorgetti come il salvagente contro l’escalation delle tariffe, dovrebbe finalmente vedere la luce in settimana.

Strategie per limitare l’aumento delle bollette

Le misure in discussione per il Decreto bollette mirano a contenere la stangata energetica che pesa su imprese e cittadini. Sul tavolo c’è il tentativo di riallineare i prezzi del gas tra il mercato olandese Ttf e quello italiano Psv, un gioco di equilibri che potrebbe finalmente ridurre il divario che sfavorisce il sistema italiano.

Allo studio anche una revisione della tassazione sulle emissioni, che attualmente scarica il peso su chi produce energia, con effetti diretti sulle bollette. Un’altra carta da giocare è il potenziamento dell’energy release, un meccanismo che permette alle imprese con un fabbisogno energetico elevato di accedere a elettricità a prezzi più competitivi.

Riduzione del divario dei costi energetici con l’Europa

Uno dei nervi scoperti dell’economia italiana è il prezzo del gas, che viaggia su binari diversi rispetto a quello di Francia, Germania e Spagna. Una zavorra che pesa sulle imprese, rendendo più arduo competere con i vicini europei. Per raddrizzare questa stortura, il Governo sta studiando contromisure, tra cui una riduzione dell’Iva sul gas, che potrebbe attestarsi tra il 5 e il 10%. Un’operazione chirurgica che, se ben eseguita, potrebbe ridare ossigeno alle aziende e mettere fine a uno squilibrio che da troppo tempo gioca a sfavore del tessuto produttivo nazionale.

Bonus bollette e incentivi per le imprese nel 2025

Per il 2025 il Governo punta su un sistema di agevolazioni per contrastare il caro bollette modulato in base alle zone climatiche, con crediti d’imposta più generosi per le imprese che divorano energia. In cantiere ci sono anche incentivi per chi decide di dotarsi di impianti rinnovabili, un passo che potrebbe trasformare le aziende da semplici consumatori a produttori della propria elettricità. Meno dipendenza dai mercati esterni e più controllo sui costi: una rivoluzione che, se ben attuata, potrebbe rivelarsi una scossa necessaria per il sistema produttivo.

Il pacchetto di aiuti finirà sotto la lente dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera), incaricata di stabilire i criteri per la distribuzione delle agevolazioni. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha assicurato che l’Esecutivo terrà d’occhio l’andamento dei prezzi dell’energia, pronto a intervenire con nuovi correttivi se il mercato dovesse impazzire. Il punto chiave è bilanciare la transizione energetica senza mettere in ginocchio il sistema produttivo nazionale, evitando di trasformare la necessaria evoluzione green in un salasso per le imprese.