Il debito pubblico sale anche in Europa e si avvicina al 90% del Pil

Cresce ancora il debito pubblico europeo e si avvia verso il 90% del Pil, Italia tra i peggiori

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Cresce ancora il debito pubblico dei Paesi che hanno adottato l’euro. Gli ultimi dati mostrano infatti che l’indebitamento nella regione avrebbe raggiunto l’88,7% del Pil, in aumento di circa mezzo punto percentuale rispetto al 2023. Risultati simili anche in Unione europea, includendo quindi gli Stati che non hanno ancora adottato la moneta unica.

Nella classifica dei Paesi più indebitati, l’Italia rimane tra i peggiori. Anche se l’ultimo posto rimane nelle mani della Grecia, lo Stato italiano è quello con la peggiore situazione debitoria tra le maggiori economie industriali della zona euro e in generale dell’intero continente.

Cresce il debito pubblico nella zona euro, verso il 90% del Pil

Eurostat, l’ente statistico che raccoglie e analizza dati per quanto riguarda i Paesi membri dell’Ue, ha comunicato quelli relativi al rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo degli Stati che adottano l’euro. La percentuale ha raggiunto l’88,7% alla fine del primo trimestre del 2024, aumentando dello 0,5% rispetto al risultato raggiunto alla fine del 2023.

Un sintomo della spesa pubblica sempre più alta e della mancanza di regolamentazione dopo la sospensione dei parametri di stabilità adottata durante gli anni della pandemia. Su base annua però si registra un lieve miglioramento, dato che proprio in virtù di queste premesse, nei primi 3 mesi del 2023 il rapporto debito Pil dell’Eurozona aveva superato, anche se di poco, il 90%.

Buona parte di questo debito è composto da titoli di stato, per quasi l’84% nella zona euro, mentre il resto si divide in prestiti, per circa il 13,6% e in valuta, meno del 3%. Nei prossimi mesi la Commissione europea dovrebbe aspettarsi un calo di questi dati grazie alle nuove regole che imporranno, soprattutto agli Stati con una situazione debitoria critica, il rientro di diversi miliardi di euro di debito ogni anno.

La situazione dell’Italia e la classifica dei Paesi più indebitati

Tra gli Stati con il peggiore debito pubblico in relazione al proprio prodotto interno lordo c’è proprio l’Italia. Il nostro Paese, nonostante una crescita economica relativamente sostenuta negli anni immediatamente successivi al Covid, si è trovato ad accumulare quasi 3mila miliardi di euro in debito pubblico e dovrà rivedere le proprie spese già a partire dalla manovra finanziaria per il 2025, da approvare entro fine anno. La classifica completa dei peggiori debitori d’Europa recita.

  • Grecia (159,8 %);
  • Italia (137,7 %);
  • Francia (110,8 %);
  • Spagna (108,9 %);
  • Belgio (108,2 %);
  • Portogallo (100,4 %)

Si tratta degli unici Paesi che hanno un debito superiore al totale della ricchezza prodotta in un anno dalla propria economia e quelli che dovranno attuare operazioni più radicali per far rientrare questa situazione. Italia, Francia e in misura minore Spagna rappresentano le sfide più complesse per le dimensioni importanti delle rispettive economie e di conseguenza del debito pubblico di ognuna.

Alcuni Stati sono però già sulla strada del rientro dalla spesa eccessiva. Il Portogallo ad esempio, su base annua ha ridotto il proprio rapporto debito Pil di 12 punti percentuali. Anche la Grecia, da sempre in difficoltà nel risolvere la propria situazione debitoria, ha avuto un miglioramento di circa 9 punti percentuali. Tra i peggiori invece il Belgio, il cui debito è cresciuto di 3 punti percentuali.