Dazi Usa al 15%, accordo raggiunto tra Trump e von der Leyen

A seguito dell'incontro in Scozia tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, Ue e Usa hanno trovato un accordo sui dazi americani, che saranno al 15%: esclusa la farmaceutica

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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Il presidente degli Usa Donald Trump e quella della Commissione europea Ursula von der Leyen si sono incontrati nel golf club di Turnberry, in Scozia, per discutere dell’accordo sui dazi. I due hanno raggiunto un’intesa per dimezzare le tariffe doganali minacciate dagli Stati Uniti, portandole al 15%.

Nei prossimi giorni saranno resi noti i dettagli dell’accordo. Per il momento però sembra chiaro che i prodotti farmaceutici saranno esclusi dall’accordo e avranno una tariffa propria. Non è chiaro se ci saranno quote di importazioni esenti da questi dazi. Situazione simile anche per le automobili.

Raggiunto l’accordo tra Usa e Ue sui dazi

L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno trovato l’accordo sui dazi dopo l’incontro tra Trump e Ursula von der Leyen. I punti cardine dell’intesa sono:

  • saranno imposti dazi al 15% su tutte le esportazioni europee negli Usa;
  • l’Ue comprerà 750 miliardi di dollari in materie prime energetiche americane;
  • le aziende europee investiranno 600 miliardi di dollari negli Usa;
  • l’Ue acquisterà armi americane.

Ci sono ancora però diversi dettagli in sospeso, che saranno chiariti dal testo finale dell’accordo. Non è chiara la quantità di armi che l’Ue dovrebbe acquistare. Trump ha poi dichiarato che le tariffe su acciaio e alluminio “rimarranno dove sono”, ma aveva prima introdotto e poi sospeso dazi al 50% su questi prodotti.

L’importanza dell’accordo

L’intesa tra Trump e von der Leyen ha permesso di evitare una guerra commerciale tra due dei colossi economici mondiali, che avrebbe danneggiato l’economia internazionale. L’accordo sui dazi riavvicina inoltre Washington e Bruxelles, dopo un periodo molto difficile nei primi mesi della presidenza Trump.

Tramite la diplomazia, l’Ue ha ottenuto dazi che non sono soltanto più bassi di quelli minacciati di recente da Trump (che erano al 30%) ma anche inferiori ai cosiddetti “dazi reciproci” di aprile. Se si considera poi che, secondo l’annuncio dei dazi reciproci, gli Usa dovrebbero imporre tariffe doganali al 10% su tutte le importazioni, il 15% riservato all’Ue potrebbe permettere alle aziende europee di rimanere relativamente competitive.

L’esclusione dei prodotti farmaceutici

Ancora prima dell’incontro Donald Trump ha messo in chiaro che i prodotti farmaceutici non sarebbero stati coinvolti nell’accordo tra l’Ue e gli Usa sui dazi. Su questa categoria di prodotti sarebbe quindi stata a priori imposta una tariffa doganale particolare, con il fine di penalizzare le aziende europee sul mercato americano. Il presidente degli Usa ha dichiarato:

Fondamentalmente i prodotti farmaceutici non ne faranno parte, perché dobbiamo farli costruire, produrre negli Stati Uniti, e vogliamo che siano prodotti negli Stati Uniti. E penso che sia facile dirlo, e penso sia importante dirlo, i prodotti farmaceutici sono molto speciali. Non possiamo trovarci in una posizione in cui dobbiamo dipendere da altri Paesi.

Per l’Italia questa è una pessima notizia. Il settore farmaceutico è il secondo per esportazioni, sia in assoluto sia in particolare verso gli Usa. Le società che producono farmaci, ingredienti e principi attivi hanno ricavato dal mercato americano più di 10 miliardi di euro di valore nel 2024, in forte crescita rispetto agli 8 miliardi del 2023.