Il settore dell’auto non sta vivendo di certo un buon momento, con i numeri dei grandi del mercato che testimoniano ancora una volta la crisi ben chiara in questo 2024. Dopo Stellantis, che arranca nelle vendite in Italia, anche i big dell’automotive come Volkswagen, Porsche, Mercedes e Volvo ammettono la difficoltà, con i titoli che subiscono degli importanti cali in Borsa che suggeriscono di intraprendere nuove strategie per cercare di risollevare la situazione.
Auto giù in Borsa
La transizione verso l’elettrico mette a dura prova il mercato dell’auto che fatica a riprendersi dopo la crisi. Un momento di down, a dire il vero, che pare non avere mai fine tanto che l’intero settore dell’automotive è costretto a stringere i denti. Ma nonostante ciò, tra chi prova a risollevarsi anche sfruttando gli incentivi, i numeri non sorridono.
E la fotografia scattata dallo stato di salute in Borsa dei big del settore è di quelle difficili da ignorare. Mercedes-Benz, Porsche e Volvo, infatti, vedono i titoli crollare nelle ultime settimane.
Mercedes-Benz e Porsche, per esempio, dopo il forte calo degli utili trimestrali si sono impegnate a rafforzare i tagli ai costi, ma non è bastato. La Casa di Stoccarda, per esempio, ha perso lo 0,54% dopo che venerdì scorso aveva perso oltre il 3% sulla scia della notizia che i margini operativi della divisione auto sono scesi al 4,7% nel terzo trimestre e che gli utili netti si sono più che dimezzati.
Porsche, invece, ha registrato un abbassamento del 5% dopo aver riportato un calo degli utili del 41%. E Volvo è pure sotto del 5%, per una situazione difficile per tutto il settore. L’unica al momento a salvarsi pare essere Renault che rimane l’unica casa automobilistica in Europa ad aver mantenuto gli obiettivi finanziari per l’intero anno e con un +7% in Borsa.
I problemi di Mercedes e Porsche
Il perché di questo calo è cosa nota a tutti, con i titoli in Borsa che seguono il trend di crisi del mercato. Mercedes e Porsche, così come molte delle Case in Europa, hanno infatti investito molto nella produzione di veicoli elettrici in vista del divieto di vendita di nuove auto con motore a combustione previsto dall’Ue entro il 2035. Ma ora sono alle prese con il calo della domanda.
In più va sottolineato che i governi non aiutano, con la Germania che sta giocando un ruolo cruciale nella crisi dei due brand dato che ha deciso di tagliare i sussidi che avevano incoraggiato l’acquisto e l’infrastruttura di ricarica è ancora carente.
E Volkswagen?
Tra chi non nasconde la crisi del settore c’è Volkswagen, addirittura intenzionata a chiudere tre stabilimenti. Si tratterebbe di una netta rottura col passato dell’azienda che mai nella sua secolare storia ha messo i lucchetti negli impianti mandando a casa i suoi lavoratori.
Ma quello che sta succedendo al mercato dell’auto non è da sottovalutare e prima che i conti si trasformino in rosso acceso bisogna prendere provvedimenti. E VW, come vi abbiamo raccontato, starebbe pensando di mettere fine alla produzione in tre stabilimenti.
Una decisione che ha acceso le polemiche, soprattutto dei sindacati, con un’italiana che guida la protesta degli operai tedeschi.