Come funziona la contraffazione online e come proteggersi

Scopri cosa si intende per contraffazione online e come tutelarsi da queste truffe

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Mario Esposito

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Pubblicato: 13 Dicembre 2022 10:36

Il boom dello shopping online in questi ultimi anni ha permesso a molte aziende di accrescere i propri fatturati e di avere a disposizione un nuovo efficace canale per raggiungere i consumatori. A fare da contraltare a questi importanti vantaggi è però una problematica estremamente delicata, ossia quella della contraffazione online e della presenza su siti e-commerce e marketplace di prodotti non originali o di marchi per i quali non vi è autorizzazione all’uso. Ma come funziona la contraffazione online e come ci si può tutelare?

Come funziona la contraffazione online

Sotto l’espressione “contraffazione online” vengono ricompresi diversi fenomeni basati sulla riproduzione abusiva di un prodotto o servizio, di un marchio o di altri segni distintivi, che possano trarre in inganno il consumatore che sceglie di acquistare in rete. A seconda del tipo di contraffazione si parla di differenti tipi di violazione, i quali, tuttavia, sono legati tra loro dal fatto di arrecare danno sia al compratore che all’azienda vittima di questo comportamento.

In linea di massima è possibile parlare di contraffazione online quando vi è una violazione di un diritto di proprietà intellettuale o industriale, sulla base della quale avvengono la produzione e la commercializzazione di un bene simile all’originale. Non sempre, peraltro, per configurarsi una contraffazione la riproduzione deve essere integrale, ma basta che la falsificazione riguardi gli elementi essenziali del marchio in modo tale che il consumatore possa essere tratto in inganno.

Contraffazione online: i rischi per venditori e clienti

La riproduzione di beni, servizi e marchi è un’attività illegale alla quale sono connessi diversi rischi, non solo per chi mette in atto questa condotta ma anche per gli stessi acquirenti, dal momento che il commercio di prodotti contraffatti viene considerato dannoso in termini economici e di immagine nei confronti delle aziende che operano legalmente.

Vendere prodotti contraffatti è dunque un reato e, qualora venga stabilita la responsabilità del contraffattore, questi rischia una pena da sei mesi a tre anni di reclusione e una multa che va dai 2500 ai 25mila euro. Ciò che deve far tenere gli occhi ben aperti è però il fatto che anche chi acquista beni oggetto di contraffazione può incorrere in una denuncia per ricettazione oppure per incauto acquisto avente ad oggetto beni di dubbia provenienza. Il motivo di questa scelta da parte del legislatore è legato al fatto che il mercato dei prodotti falsi deve il suo successo proprio alla presenza di clienti disposti ad acquistare, magari per risparmiare rispetto al prezzo dell’originale, alimentando un circuito parallelo dannoso per l’intera economia.

Soltanto nel caso in cui il compratore acquisti per uso personale, è possibile che venga comminata solo una sanzione amministrativa.

Contraffazione online: le tecniche più in voga

Ma quali sono le tecniche di contraffazione online più utilizzate? La lista include diverse soluzioni che i malintenzionati sfruttano per i propri guadagni illeciti, favoriti anche dal fatto che in rete è molto più facile commerciare in maniera illegale sfruttando l’anonimato e nascondendosi dietro siti civetta oppure utilizzando i marketplace presenti oggi sui principali social network.

Tra le tecniche più in voga troviamo:

  • l’hacking o defacement, in cui merci contraffatte vengono inserite in siti legali andando a intercettare le ricerche di coloro che vogliono acquistare legalmente prodotti originali;
  • il cybersquatting, basato sull’acquisto di domini wev corrispondenti ad altri marchi o a segni distintivi altrui;
  • il typosquatting, in cui si utilizzano nomi di dominio che richiamano dal punto di vista grafico e del suono il marchio originale, puntando sulla confusione del consumatore;
  • spam/injection di siti, ossia sistemi per intercettare i clienti attraverso finti messaggi pubblicitari su siti ad alto traffico;
  • il cloaking e altre tecniche simili volte a spingere inconsapevolmente i consumatori verso i siti illegali attraverso stringhe di codice lette e segnalate dai motori di ricerca.

Contraffazione online: come tutelarsi dai truffatori

Incorrere in acquisti di beni contraffatti sul web è facile, ma con la giusta attenzione può essere altrettanto semplice riconoscere i rischi e tutelarsi dalla contraffazione online. Esistono infatti diversi elementi che possono quanto meno far dubitare sulla liceità dei siti coinvolti e spingere l’utente a effettuare qualche ricerca in più.

Il primo campanello d’allarme è dato per esempio dai prezzi eccessivamente bassi, che su prodotti di fascia alta possono fare certamente gola ma che devono far riflettere sul rischio di incorrere in un articolo contraffatto: in questo caso è opportuno verificare attentamente se si possa trattare di una reale offerta eccezionale o se invece non sia solo un tentativo di attirare l’attenzione del malcapitato di turno.

In altri casi, invece, è possibile incappare in prodotti con un marchio apparentemente originale ma che, in realtà, non risultano nei cataloghi ufficiali del produttore: se ciò accade, è probabile che il truffatore abbia solo riprodotto il brand apponendolo ad articoli contraffatti. Altrettanto dubbia è poi la disponibilità di quantitativi eccessivamente elevati di un articolo di valore, condizione difficile per la stessa natura di questi beni.

Facendo attenzione a questi aspetti, ma anche verificando i dati dell’azienda che sta vendendo online (presenza di partita IVA, dati legali, ecc.), l’uso di metodi di pagamento tracciati e di protocolli di sicurezza avanzati e, infine, la presenza di packaging originali, garanzie e tutto ciò che possa far risalire al produttore originale, possiamo ridurre sensibilmente i rischi in fase di acquisto ed essere certi di portare a casa un prodotto di reale qualità.