Conti Fineco sopra i 100mila euro chiusi forzosamente? La resa della banca

L'Istituto aderisce alle richieste dell'autorità per la concorrenza e propone ai clienti condizioni alternative per non lasciare liquidità improduttiva sul conto.

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 19 Novembre 2021 08:49

Fineco fa un passo indietro e, dopo aver annunciato a marzo la chiusura dei conti “inattivi” sopra i 100mila euro, opta per una soluzione alternativa, che non prevede alcuna chiusura del rapporto, a certe condizioni, ed aderisce alle richieste dell’Antitrust che, per questo motivo, aveva avviato un’istruttoria il 1° aprile scorso. La banca online non chiuderà più i conti sopra i 100 mila euro ed ha anche assunto, nei confronti dei clienti, una serie di impegni.

Il caso

Fineco, con una lettera ai titolari di conto corrente, inviata il 18 marzo 2021, aveva infatti comunicato una modifica unilaterale  del rapporto, prevedendo, in presenza di una giacenza di liquidità pari o maggiore di 100.000 euro e in assenza di investimenti o di finanziamenti collegati al conto, il recesso dal rapporto e la chiusura del conto.

I rilievi dell’AGCM

A seguito di questa mossa, l’AGCM (antitust), il 1° aprile scorso aveva annunciato l’avvio di un esame approfondito sulla questione. L’autorità, infatti, eccepiva che, con questa modifica contrattuale, FinecoBank poteva esercitare pressioni sui correntisti per indurli a sottoscrivere servizi finanziari o servizi di gestione del risparmio.

L’Autorità contestava anche le condizioni economiche onerose del cambio di rapporto, il cui risultato era dirottare la liquidità superiore a 100.000 euro verso forme di finanziamento o di investimento più profittevoli per la banca, lasciando come unica alternativa per i clienti la chiusura del conto corrente. Un’alternativa che l’AGCM considerava penalizzante per i correntisti, considerati i costi a loro carico per il trasferimento del conto presso un altro istituto di credito.

I nuovi impegni della banca

Il primo impegno preso dalla banca è quello di non chiudere più il rapporto, ma solo per i correntisti privi di un conto in un altro istituto di credito, che subirebbero nella massima misura gli effetti della chiusura del rapporto.

Nel caso in cui i correntisti privi di altro conto corrente, in seguito alla lettera di marzo, avessero già effettuato finanziamenti o investimenti, Fineco rimborserà le commissioni pagate per l’esecuzione di ordini di investimento e concederà la possibilità di restituire i finanziamenti senza spese o penali.

FinecoBank inoltre offrirà ai clienti corsi interattivi online di “educazione finanziaria”, per accrescere le loro conoscenze e le loro competenze sui vantaggi e sugli svantaggi che derivano dal mantenimento delle giacenze di liquidità sui conti correnti.

La banca implementerà poi un sistema informatico di segnalazione giornaliera dei clienti che rispondono a queste caratteristiche (giacenza superiore a 100 mila euro improduttiva) e gli illustrerà le diverse opzioni per evitare il recesso che non potrà avvenire prima di 90 giorni:

  • ricontrattualizzazione individuale dei costi di conto corrente secondo listini predefiniti e senza discriminazioni;
  •  trasferimento senza spese della giacenza in eccesso presso altri istituti di credito;
  • utilizzo della giacenza in eccesso per l’acquisto gratuito di titoli di Stato italiani e altri strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, ETF ecc. ) tramite la piattaforma online di Fineco.