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Condomini e autoconsumo energetico: futuro sostenibile per le comunità urbane

L'autoconsumo energetico spiegato da Energy System Project, l'esperta in progettazione di impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili

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Redazione

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Pubblicato: 19 Giugno 2024 10:00

Quando si parla di consumo energetico, la prima immagine che si palesa nella mente sono i numerosi elettrodomestici che troneggiano nelle case dei cittadini e che divorano continuamente grandi quantità di energia elettrica. Al contrario, il consumo energetico è uno spettro ampio che riguarda sia l’energia utilizzata prodotta dal singolo, sia quella prodotta da un sistema, una macchina, un edificio, una società o un’intera nazione durante un determinato periodo di tempo. Gli stessi condomini fanno parte di questa struttura e, grazie ai gruppi di autoconsumo energetico (GAE), rappresentano un nuovo modello di green energy sharing.

Ecco cosa sono i gruppi di autoconsumo energetico

Si tratta di un insieme di consumatori e/o produttori di energia rinnovabile che si trovano nello stesso condominio o edificio e che utilizzano la rete elettrica esistente per condividere e consumare l’energia. Dunque, è giusto distinguere tra autoconsumo individuale e collettivo. Il primo riguarda il singolo cittadino, il quale possiede un impianto di produzione di energia rinnovabile e auto consuma l’energia che lui stesso produce. Il secondo, come possiamo dedurre dal nome, è composto da una pluralità di consumatori che vivono all’interno di un edificio in cui sono presenti uno o più impianti alimentati da fonti rinnovabili. Un esempio è quello del condominio con impianto fotovoltaico che fornisce elettricità alle utenze condominiali e alle unità abitative.

I molteplici vantaggi

L’uso di fonti rinnovabili, quali ad esempio l’energia solare, eolica o idroelettrica, permette di sfruttare energia pulita e non inquinante per un periodo di tempo illimitato. Al contrario delle fonti non rinnovabili, come i combustibili fossili, hanno disponibilità limitata nel tempo e, notoriamente, rilasciano anidride carbonica e gas-serra; primi responsabili del riscaldamento globale e del cambiamento climatico.

Non bisogna sottovalutare anche il risparmio in termini economici, questo si verifica per diversi motivi:

  • Economia di scala: l’energia pulita è sempre più usata e richiesta. Dunque, più aumenta la produzione, più diminuisce, in proporzione, il prezzo. l’Agenzia internazionale dell’energia rinnovabile (IRENA) riferisce che, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2021, il costo medio dei nuovi impianti fotovoltaici è sceso dell’89%.
  • Basso quantitativo di rifiuti da smaltire.
  • Basso costo di impianti e materia prima: i costi degli impianti di energia rinnovabile sono relativamente bassi e la materia prima è autoprodotta dal pianeta; difatti, vento, sole e onde non devono di certo essere estratti dal terreno tramite complessi macchinari e forza lavoro.

Dal punto di vista normativo, vi sono alcune direttive che regolano l’autoconsumo energetico e che è importante segnalare e spiegare. Infatti, il Decreto Milleproroghe prevede alcune regole legate agli impianti e al loro utilizzo, come:

  • Potenza impianti inferiore ai 200 kW.
  • Condivisione dell’energia attraverso rete elettrica esistente (con il pagamento degli oneri di sistema).
  • Impianto connesso alla rete elettrica a bassa tensione attraverso la medesima cabina di trasformazione MT/BT.
  • Energia destinata esclusivamente all’autoconsumo.
  • Auto consumatori necessariamente collocati nello stesso edificio, nello stesso stabile, o condominio.

C’è poi la Delibera ARERA 318/2020/R/EEL. Si tratta dell’articolo che disciplina le modalità e la regolazione economica relative all’energia elettrica in condivisione all’interno di edifici o condomini, oppure nell’ambito di comunità di energia rinnovabile. Tale modello consente di riconoscere, sul piano economico, dei benefici. Difatti, questa Delibera si occupa anche dell’erogazione di incentivi per il servizio di energia condivisa, i quali verranno definiti dal Ministero dello Sviluppo Economico. Può accedere all’incentivo sia chi possiede nuovi impianti a fonti rinnovabili, sia chi sta facendo interventi di potenziamento ad impianti già esistenti con potenza non superiore a 1 MW.

Energy System Project: gli esperti dell’autoconsumo energetico

Nel momento in cui si sceglie questa soluzione energetica, ci si deve rivolgere ad aziende di alto profilo. Prima fra queste, La Energy System Project, un’azienda italiana dedicata alla progettazione e realizzazione di impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili. Questa azienda si occupa di impianti di piccole e grandi dimensioni, sia nell’ambito privato che commerciale.

Si tratta di una scelta per tutte le tasche? Assolutamente si! La Energy System Project comunica che è ancora in vigore la riduzione Irpef del 50% sui costi sostenuti per l’istallazione dei pannelli solari; fino ad un tetto massimo di 96.000€ che verrà rimborsato in 10 rate annuali dello stesso importo. La Energy System Project si occupa anche di Revamping: rinnovare, aggiornare e modernizzare! Un processo volto a riqualificare gli impianti non più in grado di funzionare al massimo della loro efficienza.

L’autoconsumo energetico offre una lunga serie di benefici che vanno dal rispetto dell’ambiente fino all’indipendenza energetica dei condomini. Attraverso un sistema di questo tipo si può arrivare ad essere energicamente autonomi riducendo i costi delle bollette. Inoltre, non tutti sanno che un edificio dotato di impianti sostenibili può aumentare il proprio valore fino all’8% in più rispetto ad un immobile equivalente, ma privo di tali impianti.

L’autoconsumo energetico è quindi una scelta virtuosa e a prova di portafoglio. Un settore con uno sviluppo tecnologico in continua crescita che alimenta la transazione verso le smart city. Le cosiddette “città intelligenti”: digitali, innovative, ma soprattutto sostenibili!