Caro-vita, schizzano i prezzi di beni e servizi: cosa aumenta (ancora)

Aumentano i prezzi di beni e servizi, alcuni più di altri: l'Unione Nazionale Consumatori ha stilato un elenco dei prodotti più cari, cui costi sono schizzati alle stelle

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Basta entrare in un qualsiasi supermercato, fare un giro per negozi o chiedere il preventivo a un professionista per rendersi subito conto di come il fenomeno caro-prezzi abbia influenzato notevolmente il nostro tenore di vita. Tendenzialmente, oggi servono più soldi per comprare lo stesso prodotto acquistato qualche mese fa o l’anno scorso. La guerra, la scarsità di risorse e materie prime e la conseguente inflazione sono tutte cause e allo stesso tempo effetto di questo fenomeno. Il costo della vita è quindi aumentato per tutti, ma i prezzi di alcuni prodotti sono oggi più alti di altri.

Caro-vita, i prezzi dei prodotti che sono schizzati alle stelle

L’Unione Nazionale Consumatori, partendo dall’elaborazione dei dati Istat resi noti sull’inflazione annua di giugno, ha stilato 3 diverse classifiche: una relativa a tutti i beni e i servizi (valutati generalmente), un’altra che ha tenuto contro dei rialzi dei prodotti alimentari e infine un’altra ancora che si è concentrata sul fenomeno caro-vacanze che ha interessato il turismo (già in crisi per la mancanza di personale).

Secondo quello che è emerso, il settore che ha registrato i maggiori rincari è quello dei voli europei, saliti del 139% rispetto a giugno 2021 (ma se volere risparmiare sull’alloggio. A seguire troviamo i prezzi dell’energia elettrica del mercato libero (+87,5%) che oramai si è adeguato con gli interessi scattati a partire da un anno fa nel mercato tutelato.  Medaglia di bronzo invece ai intercontinentali (+70,7%).

Poi in 4° posizione si sono piazzati gli aumenti dell’olio, diverso da quello di oliva, con un +68,7%, seguito dal gas con il +67,3%. In aumento anche il gasolio per riscaldamento (+52,9%), Gpl e metano (+38,2%) e il noleggio mezzi di trasporto (+35,5%). Chiudono la top ten i voli nazionali (+33,3%).

Costa di più anche il gasolio per i mezzi di trasporto (+32,3%), la benzina (+25,3%), gli alberghi (+22,8%), la pasta (+22,6%) e il trasporto marittimo (+18,7%).

I prodotti alimentari che costano di più: tutti gli aumenti

Non ne escono indenni dal fenomeno inflazionistico nemmeno i beni di prima necessità, come i prodotti alimentari. Tutto, dall’alio alla farina, costa di più.

Nello specifico, come riporta l’analisi UNC, il record dei rialzi annui spetta all’olio diverso da quello di oliva che si impenna del 68,7% rispetto a giugno 2021. Al secondo posto il burro che costa il 28,1% in più. Rincari anche per la pasta (sia fresca che secca) che ha registrato aumenti del 22,6%. Seguono: la farina (+20,6%), i pomodori (+19,4% in più su base annua), le pesche (+18,4%), la margarina (+17,3%), le pere (+17,2%). Poi entra in classifica la frutta fresca, specie quella tipicamente estiva, come i meloni e i cocomeri (+16,1%), mentre tra le carni il maggiore rincari si è registrato per il pollame (+15,1%).

Rincari minori, ma sempre tendenti al rialzato, anche per: arance (+15%), riso (+13,6%), pane confezionato e uova (entrambi al 15° posto con +13,3%), ma anche gelati (+12,8%) e latte conservato (+11,9%), i vegetali freschi (+11,7%) e il pane fresco (+10,5%). Il fenomeno dell’aumento dei prezzi, dunque, sta impattando significativamente sul tenore di vita dei cittadini. Dal supermercato ai costi dei servizi, dalla spesa quotidiana agli investimenti più significativi, i rincari si fanno sentire in ogni ambito. L’analisi condotta dall’Unione Nazionale Consumatori ha evidenziato un quadro allarmante, con aumenti che coinvolgono una vasta gamma di beni e servizi, compresi i prodotti alimentari e il settore turistico.