Bonus fiscali e Rdc falsi, maxi sequestri della Gdf: valore 8,6 miliardi di euro

Soltanto nel 2023 sono stati scoperti 6mila evasori totali, frodi fiscali per 1,5 miliardi di euro

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

La Guardia di Finanza ha annunciato il sequestro di crediti d’imposta fittizi per un valore eccezionale di 8,6 miliardi di euro, nel periodo compreso tra novembre 2021 e oggi. Questi crediti sono principalmente collegati a bonus e superbonus fiscali, con il bonus facciate che rappresenta la maggioranza delle irregolarità (58%), seguito dall’Ecobonus ordinario (23%), dal Sismabonus (8%) e infine dal Superbonus (5%). Questo significa che il valore dei crediti d’imposta non legittimi rappresenta una quota significativa rispetto ai circa 165 miliardi di euro erogati, secondo le stime più recenti.

Questi sono alcuni dei dati forniti ieri in Senato dal comandante generale Andrea De Gennaro, durante un’audizione davanti alla commissione Finanze.

Controlli anche sui beneficiari del reddito di cittadinanza

Si registra quindi un progresso significativo nella lotta al sommerso. Oltre ai crediti sequestrati, sono stati intensificati anche i controlli sui beneficiari del reddito di cittadinanza: dall’inizio del programma nel 2019, le autorità hanno denunciato 53.751 individui e rilevato una somma non dovuta di 581 milioni di euro, rispetto a una spesa complessiva di oltre 34 miliardi di euro.

Nel solo anno 2023, sono stati individuati 6.000 evasori totali, con frodi fiscali per un valore di 1,5 miliardi di euro. Ciò ha portato all’identificazione di 14.500 soggetti denunciati e 305 arrestati. Inoltre, i colossi dell’e-commerce hanno effettuato un versamento spontaneo di 725 milioni di euro all’erario italiano, a titolo di IVA relativa a beni e servizi venduti nel Paese.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha enfatizzato che il record di recupero dell’evasione fiscale è stato raggiunto non attraverso un aumento delle normative per vessare i cittadini. Ha sottolineato che non si tratta di una “caccia al gettito”, ma piuttosto dell’attuazione di una riforma fiscale attesa da oltre 50 anni, che ribadisce il concetto che il contribuente non è un suddito, ma un cittadino.

I numeri dal 2021 ad oggi

Secondo gli ultimi dati disponibili relativi al 2021, l’evasione fiscale ammonta a 83,6 miliardi di euro, di cui 73,2 miliardi nel campo tributario e 10,4 miliardi sul versante contributivo. Giovanni Spalletta ha dichiarato che “anche nell’ultimo biennio il trend è in calo”. In un contesto dove il contenzioso tributario rappresenta 40 miliardi di euro, pari al 2% del PIL, Alessandro Colucci, segretario di presidenza della Camera, ha sottolineato che queste cifre sono sostanzialmente paragonabili a quelle di una manovra finanziaria, evidenziando l’importanza di quella che viene chiamata la “quinta magistratura del paese”.

Spalletta ha spiegato che oltre alla necessità di rafforzare le misure esistenti, è fondamentale instaurare un rapporto più collaborativo tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti, soprattutto in ottica di compliance. Questo perché il modello attuale di verifiche e controlli ex post finisce per aumentare i costi di adempimento per i contribuenti. Questo concetto è stato ribadito anche da De Gennaro, il quale ha sottolineato la necessità di potenziare le infrastrutture tecnologiche o di intensificare i controlli mirati verso i soggetti a rischio, come è stato fatto con il reddito di cittadinanza. Tuttavia, è anche essenziale assegnare centralità al contribuente, con l’amministrazione che deve tener conto delle sue esigenze.

Tornando al bilancio della Guardia di Finanza, sono state denunciate 2.800 persone per omessa dichiarazione. Per quanto riguarda le frodi a carosello, è stata richiesta la chiusura di 2.200 aziende coinvolte in pratiche fraudolente. Ai contribuenti inattivi sono stati contestati redditi non dichiarati per 200 milioni di euro e IVA evasa per 45 milioni di euro. Le frodi relative ai fondi dell’Unione Europea ammontano a 682 milioni di euro, mentre quelle previdenziali a un miliardo di euro.

Nel campo del riciclaggio, sono stati sequestrati beni per un valore di 4,1 miliardi di euro e confiscati altri per 707 milioni di euro. Il valore dei beni sottoposti ad amministrazione giudiziaria è di 1,2 miliardi di euro, mentre i danni erariali segnalati alla Corte dei Conti ammontano a 2 miliardi di euro.

Sono stati congelati asset per un valore di due miliardi di euro a soggetti inclusi nelle liste nere dell’Unione Europea dopo l’invasione in Ucraina.