Auto a benzina, l’Ue cambia le regole: fino a quando si potranno comprare

L'Unione europea ha diffuso ufficialmente le nuove regole sulle emissioni per le auto vendute dal 2035, inserendo anche una serie di altri provvedimenti

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato:

L’Unione europea ha comunicato ufficialmente le misure incluse nel nuovo pacchetto di riforme per il settore automotive. La modifica centrale è quella alle regole sulle emissioni per il 2035, che abolisce il divieto di vendere auto con motori a combustione, fissando la riduzione della CO2 prodotta durante la marcia al 90% invece che al 100%.

Altre norme riguardano più flessibilità per le emissioni dei furgoni e dei mezzi pesanti, una nuova categoria di piccole auto elettriche, un programma di prestiti a tasso zero per le imprese che producono batterie in Europa e un pacchetto di semplificazione della burocrazia che farà risparmiare 706 milioni all’anno.

Cosa cambia nelle regole Ue sull’automotive

Dopo giorni di anticipazioni e bozze, l’Unione europea ha diffuso in un comunicato i dettagli del pacchetto di norme che modificano le regole sulle emissioni nel settore automotive. Si tratta principalmente di una maggiore flessibilità per gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento fissati tra il 2030 e il 2035:

  • le flotte di nuove auto vendute dal 2035 dovranno emettere il 90% in meno di Co2 rispetto al 2021 e non più il 100%;
  • le flotte di nuovi veicoli commerciali venduti dal 2030 dovranno emettere il 40% in meno di Co2 rispetto al 2021, non più il 50%;
  • maggiore flessibilità per gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei mezzi pesanti entro il 2030;
  • obiettivi obbligatori di riduzione delle emissioni per i veicoli aziendali da raggiungere a livello statale.

Questo significa che non sarà più proibito vendere auto che emettono C02 durante la marcia a partire dal 2035. Il testo indica come soluzioni favorite da questa misura le auto ibride, quelle a e-fuel e quelle a biocarburanti. Il comunicato specifica anche che il 10% di emissioni “scontato” rispetto agli obiettivi precedenti andrà recuperato a livello di produzione delle auto, con l’utilizzo di acciaio a basse emissioni prodotto in Ue. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato:

Innovazione. Mobilità pulita. Competitività. Quest’anno queste sono state le principali priorità dei nostri intensi dialoghi con il settore automobilistico, le organizzazioni della società civile e le parti interessate. E oggi ci rivolgiamo a loro tutti insieme. Poiché la tecnologia trasforma rapidamente la mobilità e la geopolitica rimodella la concorrenza globale, l’Europa rimane in prima linea nella transizione pulita globale.

La nuova categoria di “piccole” auto elettriche

Il testo introduce poi una serie di altre misure. Istituisce ad esempio una nuova categoria, le Small Affordable Cars, veicoli esclusivamente elettrici che non superano i 4,2 metri di lunghezza. A dispetto del nome, questa categoria non includerà soltanto le utilitarie più piccole, come la Fiat 500 o la Renault Twingo, ma anche modelli come la Citroën ë-C3 e, paradossalmente, la Grande Panda. La norma vuole spingere gli Stati a sviluppare incentivi per l’acquisto di queste auto. Il commissario per l’Economia Valdis Dombrovskis ha spiegato:

Il settore automobilistico europeo ha raggiunto un bivio. Dobbiamo agire ora per garantire che rimanga parte integrante del futuro industriale dell’Europa, non solo del suo patrimonio. Le iniziative mirate di semplificazione contenute nell’odierno Automotive Omnibus rappresentano un primo passo importante. Siamo determinati a mantenere la rotta, continuare il nostro impegno e fornire alla nostra industria automobilistica le regole semplici, chiare, di supporto e prevedibili di cui ha bisogno per prosperare.

Le altre misure del testo

L’Ue ha anche messo a disposizione 1,8 miliardi di euro in prestiti a zero interessi per le imprese che producono batterie per auto elettriche in Europa. Ha anche annunciato una riduzione della burocrazia, che dovrebbe far risparmiare alle aziende circa 706 milioni di euro all’anno attraverso la riduzione dei documenti necessari per le certificazioni ambientali. Il vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la strategia industriale Stéphane Séjourné ha dichiarato:

Questo pacchetto costituirà un’ancora di salvezza per l’industria automobilistica europea. Stiamo sfruttando tutte le leve a nostra disposizione: semplificazione, flessibilità, preferenza europea, sostegno mirato e innovazione. Insieme, queste misure sono il nostro impegno a ripristinare la leadership industriale dell’Europa, guidando nel contempo la transizione globale in materia di clima.