Il Senato ha approvato il decreto Infrastrutture: ora è legge. Sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il prossimo 20 luglio e presenterà una serie di novità rispetto al testo originario.
Al suo interno sono infatti state approvate diverse modifiche, come tutta la serie di regole per gli appalti pubblici e gli anticipi per i prezzi del 10% per i progettisti, ma soprattutto riammissione dei diesel Euro 5 e interventi sul Ponte sullo Stretto.
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Diesel Euro 5 al Nord: la conferma
Il dl Infrastrutture è passato con 104 voti favorevoli e 67 contrari. Ora c’è da attendere solo il passaggio in legge, ma cosa contiene? Tanti i temi e le modifiche al testo rispetto all’originario. Una di queste aggiunte, molto attesa, è la riammissione dei motori diesel Euro 5 nelle regioni del Nord.
È ufficiale: il blocco alla circolazione delle auto diesel Euro 5 è stato rimandato. La proroga è di solo un anno, ma intanto i cittadini di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna avranno più tempo per trovare una soluzione tra investimenti personali o sostegni statali e regionali.
L’abbandono del diesel Euro 5 avverrà comunque verso ottobre 2026, ma con nuove regole. L’emendamento al dl Infrastrutture ha messo i puntini sulle “i”. Infatti i blocchi ai veicoli Diesel Euro 5 avverranno solo nelle aree urbane con oltre 100mila abitanti. Se non ci saranno modifiche, i piccoli comuni non vedranno applicato il blocco.
A ottobre 2026, quindi, saranno colpiti i capoluoghi (e tanti altri comuni):
- Milano
- Torino
- Bologna
- Venezia
In ogni caso le Regioni avranno modo di scegliere cosa fare e persino evitare i blocchi in caso di piani alternativi per la riduzione delle emissioni.
Si accelera sul Ponte sullo Stretto
Il decreto fa compiere un passo avanti anche al Ponte sullo Stretto. Infatti è stato pensato un emendamento che approva direttamente la società Stretto di Messina S.p.A nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate.
Si tratta di una semplificazione importante e che taglia di molto il tempo per far operare la società nella “fase di progettazione, affidazione ed esecuzione dei contratti pubblici funzionali all’espletamento delle attività e dei compiti alla stessa assegnati” e di procedere quindi con maggiore velocità per la realizzazione del Ponte stesso.
La mini-riforma degli appalti
Altra riforma approvata è l’anticipo dei prezzi del 10% per i progettisti. Questo passaggio permetterà ad architetti, ingegneri e in generale alle società del settore di avere immediata liquidità per avviare le attività sugli appalti pubblici. Tale possibilità dovrà essere indicata nei documenti di gara e farà parte del quadro economico dell’affidamento.
Ci sono poi diverse conferme al testo originario sul tema appalti, come per la maxi stretta ai subappalti che scatta dal 31 dicembre 2024. Vuol dire che le procedure di gara antecedenti sono salve e utilizzeranno le vecchie regole.
Attenzione: significa che gli appaltatori potranno utilizzare per le loro attestazioni anche le quote dei lavori subappaltati, dopo il 31 dicembre invece si applicano le restrizioni.
Infine c’è la revisione degli appalti di protezione civile. Sono previste:
- deroghe per emergenze;
- maggiori affidamenti diretti;
- maggior spazio a procedure negoziate e senza bando;
- ricorso alle centrali di committenza;
- sistema di controllo anticorruzione;
- liberatoria provvisoria in materia di antimafia.