Aumenti accise carburanti, Giorgetti assicura che non interesseranno gli autotrasportatori

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti assicura in Parlamento che l’aumento delle accise sui carburanti risponde a una specifica richiesta Ue e non interesserà gli autotrasportatori: questi, però, annunciano lo stop

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 9 Ottobre 2024 19:20

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è intervenuto in Parlamento per la discussione sul Piano strutturale di bilancio precisando che l’annunciato allineamento delle accise del gasolio e della benzina non interesserà gli autotrasportatori. Questi, infatti, godono di una disciplina specifica, ma le parole del ministro sembrano non aver convinto del tutto il settore dell’autotrasporto che non esclude la possibilità di un fermo.

Gli aumenti delle accise sui carburanti

Le specifiche fornite in Parlamento da Giancarlo Giorgetti si sono rese necessarie dopo che, durante l’audizione sul Psb nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato, lo stesso aveva confermato che l’allineamento sulle accise ci sarà, in quanto trattasi di un “obbligo che deriva da impegni europei rispetto ai sussidi ambientalmente dannosi”. “Significa – aveva precisato il ministro – che probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio. Dobbiamo calare quest’obbligo con gradualità, evitando contraccolpi alle categorie professionali”.

Dietro la scelta del governo, dunque, non ci sarebbe la necessità di reperire risorse per la Manovra 2025, ma soltanto la necessità di rispondere alle richieste che arrivano dall’Ue. “Sulla base degli impegni Pnrr, delle raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica, approvato nel 2022 – aveva detto Giorgetti nei giorni scorsi – il governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi. L’intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine ha previsto che questo allineamento sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale”.

La protesta degli autotrasportatori

Malgrado le raccomandazioni fornite dal ministro Giancarlo Giorgetti affinché l’allineamento delle accise non interesserà gli autotrasportatori, i sindacati di categoria restano agitati. Paolo Uggè, presidente del coordinamento nazionale delle principali associazioni di rappresentanza del settore, nello specifico ha reso noto che Unatras ha convocato il proprio Comitato esecutivo, “con all’ordine del giorno la proclamazione del fermo dell’autotrasporto“.

“Le dichiarazioni del ministro competente sul tema delle accise – ha precisato  Paolo Uggè – non forniscono un quadro chiaro di quelle che sono le scelte del governo”. Poi l’attacco all’esecutivo di Giorgia Meloni: “Non è vero che tale decisione discenda da un obbligo imposto dall’Unione europea. La responsabilità ricade interamente sul governo italiano che aumenta le tasse su una categoria fondamentale per l’economia nazionale. Questo non è accettabile, così come è insolito il mancato confronto con le rappresentanze delle categorie interessate”.

Concorde anche Confcommercio che in una nota auspica che il governo italiano apra, al più presto, un tavolo di confronto con gli autotrasportatori. “Se fossero confermate le ipotesi allo studio del Governo sull’aumento delle accise sul gasolio – si legge nel comunicato di Confcommercio – questo eventuale provvedimento danneggerebbe non solo il sistema dell’autotrasporto, ma peserebbe negativamente sul complesso delle attività economiche”.

Il governo rimarca prudenza e responsabilità

Nel corso del suo intervento in Parlamento, il titolare del dicastero dell’Economia ha anche riferito di come il governo stia affrontando la prossima Manovra, ovvero con “prudenza, responsabilità e cautela”. Per Giorgetti a limitare il raggio d’azione della Legge di bilancio è il “fardello del debito con i relativi oneri e interessi e io invidio miei colleghi europei che hanno un gravame pari alla metà”. “Voglio costruire una credibilità a questo governo e a questo Paese – ha concluso il ministro – che ci permetta come ci ha permesso di abbassare lo spread sul debito pubblico italiano di 100 punti base”.