La Legge di Bilancio è passata in Aula al Senato per l’ultimo esame in Commissione. Domani, sabato 28 dicembre, prevista l’approvazione finale. Quasi certa la fiducia, soprattutto alla luce degli oltre 800 emendamenti presentati dalle opposizioni.
Legge di Bilancio in Senato, chiusa votazione tra le proteste. Lega chiede a Meloni di intervenire domani
La Manovra 2025 è passata in Aula al Senato per l'ultimo esame in Commissione. La fiducia arriverà domani 28 dicembre
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Renzi attacca Meloni che non incontra la stampa: "Ha fatto meno conferenze stampa di Putin"
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In rete il video di Meloni che accusava il governo sulle stesse cose che ha fatto lei
Intanto sui social torna circolare un video del 2019, quando Giorgia Meloni era all'opposizione e accusava il governo di aver tolto la Legge di bilancio al Parlamento, violando la democrazia parlamentare.
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Giorgetti risponde alle accuse di eccessiva "prudenza": "Io la rivendico come un valore"
Tra le frasi pronunciate in Aula dal ministro Giorgetti, spicca quella sulla prudenza. "È stato richiamato più volte dalle opposizioni, quasi fosse da censurare, l'atteggiamento di prudenza che il governo ha adottato nella redazione di questa Legge di bilancio. Io rivendico come un valore questa prudenza" ha detto il ministro dell'Economia.
"Con 90 miliardi di euro di interessi passivi non ci possiamo permettere di essere né temerari né avventati né sconsiderati e questo atteggiamento ha premiato con la riduzione dello spread e speriamo si consolidi quella dei tassi di interesse".
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La Manovra torna al Senato per il voto finale domani alle 11
La seduta è tolta alle 20.30. La Manovra torna al Senato per il voto finale domani sabato 28 dicembre alle 11.
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La Russa lascia la Presidenza a Mariolina Castellone
La Russa lascia la Presidenza a Mariolina Castellone
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Patuanelli (M5S) interrompe il voto per ricordare che gli emendamenti sono arrivati solo il 13 dicembre
Il senatore del Movimento 5 Stelle Patuanelli interrompe la votazione per ricordare che "gli emendamenti profondamente modificativi del Governo sono stati depositati solo il 13 dicembre".
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Il Presidente del Senato La Russa invita i senatori a votare in fretta
Il Presidente del Senato Ignazio La Russa legge molto velocemente uno dopo l'altro gli articoli, aprendo e chiudendo la votazione. Alcuni senatori protestano, lui li invita a votare rapidamente.
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La Lega chiede l'intervento in Aula di Meloni: "Segno di rispetto"
Il senatore Claudio Borghi della Lega e il suo gruppo chiedono la presenza della premier Giorgia Meloni domani in Aula. "Segno di rispetto per il nostro lavoro". La Russa ricorda che il regolamento prevede che domani in Aula per il voto parleranno solo i rappresentanti dei gruppi, ma non il Presidente del Consiglio.
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Giorgetti chiude parlando di famiglia: "Un Paese dove non nascono più bambini è un Paese che non ha futuro"
Giorgetti chiude parlando di famiglia. "Se io devo dire un rammarico, probabilmente quello che avrei voluto fare di più è fare di più per la famiglia e per i figli. Il problema è che un Paese dove non nascono più bambini e che invecchia è un Paese che non ha futuro".
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Giorgetti: "La scuola ha persono 500mila studenti ma la spesa è rimasta costante"
Il ministro Giorgetti parla anche di istruzione. "Per quanto riguarda la spesa per l'istruzione, per chi ci dice che tagliamo risorse per quanto riguarda il sostegno agli alunni meritevoli, faccio semplicemente notare che in 5 anni la scuola italiana ha perso 500mila studenti e la spesa è rimasta tuttavia costante".
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Giorgetti si difende riportando i dati sulla sanità
Il ministro Giorgetti ribatte alle accuse: "Mi si accusa che la spesa sanitaria sia stata tagliata, invece è aumentata. I freddi numeri testimoniano la realtà dei fatti. Io ho preso la spesa sanitaria pro-capite corretta dall'inflazione, cioè l'ho depurata dall'inflazione che negli anni è avvenuta, e dal 2019 ad oggi i dati sono questi: nel 2019 1989, nel 2020 1980, nel 21 1985, nel 22 2029, 23 2061, 24 2074, 25 2124, per un totale del 10,6% alla fine del 2026".
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Chiuso il dibattito, prende la parola Giorgetti. Renzi contesta e interrompe
Il ministro Giancarlo Giorgetti prende la parola. Caos in Aula, con il senatore Matteo Renzi che prova a interrompere. Interviene il presidente del Senato Ignazio La Russa.
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Zeffini (Fratelli d'Italia) parla di sanità
Zeffini (Fratelli d'Italia) prosegue il suo intervento puntando sulla sanità: "Il nostro servizio sanitario nazionale eroga 2 milioni di prestazioni al giorno, di questi 2 milioni quasi il 40% è erogato dal privato convenzionato, questo è il dato che ci viene consegnato. La metà degli ospedali ci sono stati consegnati non a norma antisismica, al 30% non a norma antincendio".
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Zeffini (Fratelli d'Italia): "Ancora ci stiamo attrezzando per i miracoli"
Prende la parola per l'ultimo intervento il senatore Francesco Zeffini (Fratelli d'Italia), che sceglie il sarcasmo per il suo discorso: "Questa Finanziaria è di legislatura, siamo il sesto governo più longevo della storia repubblicana. I colleghi parlano di reti idriche, porti, aeroporti, strade: siamo bravi ma insomma ancora ci stiamo attrezzando per i miracoli".
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Misiani (Pd): "Vi siete dimenticati dello spread sociale. Governo ha fatto la guerra ai poveri"
Prende la parola Antonio Misiani (Pd): "Deludente che sia stato tutto discusso in mezz'ora. Nel terzo trimestre di quest'anno l'economia italiana si è fermata e la previsione per l'intero anno sarà la metà di quello che il governo Meloni ha scritto come base di questa Legge di bilancio. Il dato più preoccupante però è la produzione industriale, che è in calo da 21 mesi consecutivi. La realtà è che nel silenzio generale stanno chiudendo moltissime piccole e medie imprese, anche in Lombardia, e ci sono una moltitudine di imprenditori che si stanno arrendendo e tantissimi lavoratori che perdono il lavoro. Siamo in una condizione in cui la povertà assoluta in questo Paese è a livelli record. Tanti colleghi della maggioranza hanno rivendicato il calo dello spread: è vero, lo spread è calato, però vi siete dimenticati dello spread sociale, del divario che si è allargato tra una minoranza di sempre più ricchi e milioni di persone in condizioni di povertà. Nel frattempo la rete di protezione è stata indebolita. Da questo governo che ha fatto la guerra ai poveri più che combattere la povertà e l'emarginazione sociale serviva una terapia d'urto".
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Borghi (Lega): "In giro c'è un'aria di rivoluzione, Francia e Germania vanno in esercizio provvisorio tranquillamente"
Prosegue il senatore della Lega Claudio Borghi: "Io sono un rivoluzionario. I nostri vicini Francia e Germania non sono come noi e sono in difficoltà. La Germania rischia di essere in recessione per il secondo anno di fila con possibilità di fare tre anni di fila e non è ovvio vedere una Germania in recessione. La Francia anche. Tutte e due ovviamente non si interessano di fare queste corse che stiamo facendo noi per arrivare in tempo ed evitare l'esercizio provvisorio, loro vanno tranquillamente in esercizio provvisorio perché tanto il pallone ce l'hanno loro, sono i proprietari del pallone, quindi possono decidere anche le regole. Però la Francia quest'anno chiuderà con un deficit sopra il 6%, il nostro deficit sarà probabilmente più basso rispetto alle previsioni, perché la prudenza permea e quindi probabilmente ci avvicineremo dalle parti del 3%, e la Francia ha un Pil di 3000 miliardi. Questo cosa significa? Che loro stanno spendendo più di noi, in proporzione 3 punti percentuali di Pil, che fanno 90 miliardi, quindi loro stanno mettendo in circolazione nella loro economia per sostenerla 90 miliardi Senza questo sarebbero stati in recessione probabilmente del 2 e mezzo per cento del Pil, quindi noi avremmo visto in questo momento una recessione fortissima. Le leggi in questa Europa non sono uguali per tutti. Questa volta non ci faranno la lezioncina".
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Borghi (Lega): "Questa cosa di fare male le Leggi di Bilancio ha un nome e cognome"
Prende la parola in Aula il senatore della Lega Claudio Borghi: "L'ultima volta che è stata fatta una Legge di bilancio con le regolari tre letture è stata nel 2018, me lo ricordo bene perché aspettava a me portarla a casa, ero io presidente della Commissione bilancio e con le piaghe in bocca che mi sono rimaste per una settimana sono riuscito a recapitare qua al Senato la legge in tempo utile per poter fare la seconda lettura".
"Questo problema di fare male le Leggi di bilancio ha un nome e un cognome, oltretutto di una persona che io stimo perché è stato una brava persona, ma si tratta di un rappresentante del Movimento 5 Stelle, Pesco: nell'anno 2019 la Legge di bilancio si incastrò al Senato e rimase bloccata per un tempo indefinito, fino ad arrivare alla camera in tempo non utile per fare la terza lettura. Poi è arrivato il Covid e la cosa si è incarnita. Speriamo che dall'anno prossimo si faccia il possibile per tornare alla normalità".
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Bonelli (Verdi): "La peggior Manovra di sempre, tagli a sanità ma 15 miliardi per armi e ponte sullo Stretto"
"Aumentano l'età pensionabile nel pubblico impiego a 70 anni, tagliano servizi sociali, sanità, scuola, trasporto pubblico, ma trovano 15 miliardi per il Ponte sullo Stretto e per investire in armamenti. La peggior manovra di sempre". Così il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
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La discussione live al Senato
La diretta dal Senato
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Castellone (M5s) al governo: “Siete come Robin Hood al contrario: togliete a molti per dare a pochissimi”
Mariolina Castellone (M5s) attacca il governo: “Siete come Robin Hood al contrario: togliete a molti per dare a pochissimi. Ci sono 4 milioni e mezzo di persone che rinunciano alle cure mediche, quasi la metà perché non ha i soldi per curarsi. Ci sono 4 milioni di lavoratori poveri che non riescono ad arrivare a fine mese, nonostante lavorino ogni giorno”.
“Dite che la coperta è corta ma la usate per coprire gli stessi, qui pochissimi: stanziate 7,5 miliardi in più per le spese militari, 2 miliardi per un inutile ponte sullo Stretto. Ma come arriviamo a quel ponte se ogni giorno ci sono 27 interruzioni di linea ferroviaria, 10mila all’anno. Date mezzo milione di euro per aumentare gli stipendi di ministri e sottosegretari non parlamentari, ma non volete parlare di salario minimo“.
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Giorgetti apre alla riforma dopo le proteste
Proseguono le proteste per la mancanza di una doppia lettura sulla Manovra con la riforma della legge di contabilità. "Non so da quanti anni purtroppo è così. Siccome la legge di contabilità bisogna riformarla comunque in base alle nuove regole europee, è già partito un lavoro preliminare. Però giustamente è materia parlamentare, non di governo: l'iniziativa deve essere parlamentare su queste cose. La revisione un po' dei meccanismi e anche delle regole è necessaria. Noi siamo assolutamente disponibili e abbiamo dato disponibilità", ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti ai giornalisti in Senato.
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I lavori in commissione sono terminati senza dare mandato al relatore
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è presente in Senato per seguire la discussione generale. I lavori in commissione sono terminati senza dare mandato al relatore, a causa dei tempi stretti. La fiducia in Aula verrò posta oggi e votata domani entro l'ora di pranzo.
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Liris rimette l'incarico: "Basta con la singola lettura"
Manovra in Aula al Senato senza il mandato al relatore. Liris rimette l'incarico: "Basta con la singola lettura"
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I numeri della Manovra
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Lo stesso Fratelli d'Italia auspica che questa prassi possa cambiare
Anche il presidente della Commissione Bilancio del Senato, Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia), ha affermato che “questa mancata discussione non è una novità, ma qualcosa che accade da molti anni, ed è auspicabile che questo approccio possa cambiare”.
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Braga (Pd): "Da domani inizierà un inutile tour de force al Senato"
La capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, attacca: “Da domani inizierà un inutile tour de force al Senato per approvare la Legge di bilancio. Inutile perché non si potrà modificare neppure una virgola di una legge ingiusta che delude tutti: chi affronta mille difficoltà e chi vuole fare impresa”. Per l’esponente dem, “si umilia il Parlamento”, poiché “di fatto, solo una Camera ha esaminato e potuto intervenire sulla principale legge dello Stato”. E conclude: “Il Natale è passato, ma la festa per un governo arrogante e indifferente ai problemi del Paese continua”.
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Taglio del cuneo, 3 aliquote Irpef e soldi alla sanità: i tre punti cardine
"Taglio del cuneo fiscale, passaggio strutturale a tre aliquote Irpef, soldi veri per la sanità, con 136,5 miliardi nel 2025 e oltre 140 nel 2026. Sono le tre misure principali a sostegno di lavoratori, imprese e sistema sanitario nazionale che rendono questa Manovra finanziaria uno strumento di progettazione politico e fortemente identitario, tracciando finalmente una visione del futuro del Paese", ha detto il senatore Guido Liris, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio.
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Taglio del cuneo fiscale diventa strutturale: sarà da 15 miliardi
Secondo le promesse del governo Meloni, il taglio del cuneo fiscale, che ora diventerà strutturale come chiedevano sindacati e imprese, sarà di circa 15 miliardi. Fratelli d'Italia: "Si tratta di una precisa scelta politica, mettiamo più soldi nelle tasche dei lavoratori, dopo aver detto basta al Reddito di cittadinanza".
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Liris (FdI): "Troppi emendamenti, non li discuteremo"
Il senatore Guido Liris, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio, confermato anche quest'anno relatore del disegno di legge, sottolinea che "nel caso fossero stati presentati pochi emendamenti, si sarebbe potuto anche pensare di discuterli ed affrontarli, ma visti gli sviluppi e il clima di ostruzione, per motivi di tempo non possiamo permetterci ulteriori esami, pena l'esercizio provvisorio".
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Opposizioni denunciano monocameralismo che "umilia il Parlamento"
Prosegue intanto la protesta delle opposizioni contro un esame blindato e senza modifiche, necessario per scongiurare l'esercizio provvisorio. Una prassi che in realtà permane da anni, ma che di fatto esprime un evidente monocameralismo, che, attaccano, "mortifica e umilia" il Parlamento.
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La Manovra in Senato oggi nel primo pomeriggio
Dopo la pausa di Natale e Santo Stefano, oggi venerdì 27 dicembre è il giorno dell'esame finale in Senato per la Manovra 2025. Il testo è pronto ad approdare in Aula nel primo pomeriggio. Domani sabato 28 ci sarà invece l’approvazione finale. Praticamente certa la fiducia, soprattutto alla luce degli 800 emendamenti presentati dalle opposizioni.