Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale
La Borsa del 20 giugno, Piazza Affari si riprende e chiude la settimana in positivo
I mercati si aspettano che gli Usa possano intervenire contro l’Iran entro le prossime due settimane. A Piazza Affari attenzione al risiko bancario con UniCredit
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Milano a +0,7%
Il Ftse Mib chiude l’ultima seduta della settimana a 39.234 punti, in rialzo dello 0,7%. Tra le blue chip spicca Azimut, in guadagno del 4% sulla scia dei rumor che vedrebbero il gruppo Ion di Andrea Pignataro pronto a investire in Tnb, la nuova banca digitale italiana fondata da Fsi Sgr e Azimut Holding. A seguire sul podio Tim e Bper Banca, entrambe in rialzo del 2,6%.
In calo, invece, i titoli legati all’energia, penalizzati dal raffreddamento dei prezzi di petrolio e gas dopo aver contenuto meglio di altri le vendite dei giorni scorsi: Snam cede lo 0,7%, Terna lo 0,6%, Saipem lo 0,5% e A2A lo 0,4%.
Lo spread Btp/Bund chiude la giornata a quota 100 punti.
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Continua la corsa di Milano
Continua il buonissimo andamento di Piazza Affari, con il Ftse Mib in progresso dell'1%. Bene anche le altre Borse europee, nella speranza che sia trovata una soluzione diplomatica per la guerra Israele-Iran. Francoforte corre dello 0,84% e Madrid dello 0,86%, mentre Parigi segna un +0,84%, Amsterdam un +0,56% e Londra un +0,44%.
A Piazza Affari sono ben impostate le banche, con Unicredit (+1,8%) e Mps (+2,9%) in prima fila, nell'attesa di capire se andrà avanti il processo di aggregazione rispettivamente con Banco Bpm (+1,2%) e Mediobanca (+1,77%). Tim (+2,9%) aggiorna nuovi massimi dell'anno in attesa dell'assemblea dei soci del 24 giugno.
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Gli spiragli di pace fanno bene ai mercati
Partono bene le Borse europee, sulla speranza che gli Stati Uniti non scendano in campo nel conflitto tra Israele e Iran e che alla fine sia trovata una soluzione diplomatica. Il presidente americano, Donald Trump, sembra voler prendere tempo, dopo avere dichiarato che deciderà il da farsi nelle prossime due settimane, complice anche una pressione del movimento Maga, contrario all'entrata in guerra degli Usa. In più a Ginevra oggi Regno Unito, Francia e Germania terranno colloqui con il ministro degli esteri iraniano, nel tentativo di favorire una descalation. La situazione, ad ogni modo, rimane tesa.
La volatilità, dunque, potrebbe dominare la scena, anche perché oggi sono in calendario le scadenze tecniche. Sulle prime battute Francoforte guadagna lo 0,76%, Parigi lo 0,66%, Madrid lo 0,65%, Amsterdam lo 0,67% e Madrid lo 0,33%. A Milano il Ftse Mib segna un +0,65%, mentre lo spread si attesta sopra 101 punti.
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Unicredit, Orcel svela i suoi piani: "Bpm? Se continua così, ci ritireremo"
"Abbiamo fatto e continuiamo a fare di tutto, ma se non riusciremo a risolvere, come probabile, ci ritireremo dall’offerta per Banco Bpm. Il nostro ricorso al Tar è un fatto di tutela giuridica, per il nostro Cda e la nostra società". È quanto ha detto l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
Nel caso in cui l’istituto di Piazza Gae Aulenti non dovesse chiudere le operazioni di M&A, "UniCredit continuerà a eseguire con disciplina la propria strategia e a sovraperformare il settore".
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Spread a 101 punti
Lo spread tra BTp e Bund si conferma sopra i 100 punti all’avvio della seduta, dopo aver superato ieri questa soglia psicologica. In apertura, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e l’equivalente Bund tedesco si posiziona a 101 punti base, in lieve calo rispetto ai 102 punti della chiusura precedente. In leggera discesa anche il rendimento del BTp decennale, che scende al 3,50% dal 3,54% registrato alla chiusura di ieri.
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Titoli oil in flessione
Sul fronte opposto, diversi titoli registrano una flessione. Tenaris cede lo 0,64% e scende a 15,61 euro, seguita da Saipem, in calo dello 0,63% a 2,383 euro. In ribasso anche Eni, che lascia sul terreno lo 0,46% a 14,19 euro, mentre Amplifon segna un -0,39% a 20,44 euro e Snam chiude in calo dello 0,34%, a 5,256 euro.
Nome Valore Var % Tenaris 15,61 -0,64 Saipem 2,383 -0,63 Eni 14,19 -0,46 Amplifon 20,44 -0,39 Snam 5,256 -0,34 Terna 8,904 -0,31 A2a 2,262 -0,31 Hera 4,164 -0,19 Italgas 6,955 -0,14 Enel 7,948 -0,03 -
Si riprendono le banche
A Piazza Affari si mettono in luce diversi titoli in rialzo. Tra i migliori spicca Stmicroelectronics, che avanza dell’1,50% a 25,30 euro. Bene anche Telecom Italia, in crescita dell’1,15% a 0,3973 euro, seguita da Buzzi, che guadagna l’1,10% e si porta a 44,20 euro. Intesa Sanpaolo sale dell’1,05% a 4,80 euro, mentre Unicredit chiude la cinquina dei rialzi principali con un +1,03%, a quota 55,92 euro.
Nome Valore Var % Stmicroelectronics 25,30 +1,50 Telecom Italia 0,3973 +1,15 Buzzi 44,20 +1,10 Intesa Sanpaolo 4,80 +1,05 Unicredit 55,92 +1,03 Stellantis 8,238 +1,02 Prysmian 56,24 +0,97 Campari 5,662 +0,93 Mediobanca 19,12 +0,84 Bper Banca 7,512 +0,83 -
L'Europa torna a crescere
Borse europee in apertura positiva: Londra apre in rialzo dello 0,31%; Francoforte poco mossa, segna un +0,61%; Parigi avanza dello 0,58% e infine Milano apre in leggero rialzo a +0,42%.
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Occhi sul risiko bancario
Tra i titoli da tenere sotto osservaIone oggi c’è Unicredit. La Commissione europea ha approvato l'Opa su Banco Bpm subordinando il via libera al pieno rispetto degli impegni, proposti dalla stessa Unicredit, sulla cessione di 209 filiali per evitare concentrazioni eccessive nel mercato italiano.
In una intervista, l'ad Andrea Orcel parla di “probabile” ritiro dell'offerta su Banco Bpm, pur dicendo che la banca proverà a fare di tutto per superare gli ostacoli.Attenzione anche a Pop Sondrio, con Mario Alberto Pedranzini, ad e dg della banca, che ha affermato come l'offerta di Bper è diluitiva e non riconosce agli azionisti della sua banca le sinergie dell'aggregazione.
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Borse previste in rialzo
Dopo una settimana di rossi, i futures sullo Eurostoxx 600 si muovono positivi (+0,55%), venerdì 20 giugno. Gli investitori restano comunque in allerta vista la situazione in Iran, ma la Casa Bianca ha comunicato che prenderà una decisione definitiva se entrare in guerra o no entro le prossime due settimane.
In precedenza, Trump aveva chiesto la resa totale dell’Iran, una proposta definita “minacciosa e ridicola” dalla guida suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei.