Wagner non molla: promessa alla Russia e nuovo reclutamento

Da accordi col Cremlino la Wagner non potrebbe tornare al fronte in maniera indipendente, ma Prigozhin sorprende tutti: ecco il nuovo reclutamento e la promessa

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Dopo il tentativo fallito di golpe si è ritirato in Bielorussia in esilio, ma non starà lì per molto. Evgenij Prigozhin, leader del gruppo Wagner, è infatti pronto a tornare sul fronte, con l’obiettivo di regalare altre vittorie e successi in battaglia. Da che parte sarà schierato, però, è il rebus ancor oggi difficile da risolvere, ma intanto c’è una certezza: Wagner è pronta a combattere nonostante il “tradimento”.

La promessa di Prigozhin

I giorni di tensione con la Russia sembrano ormai alle spalle, la minaccia di “estinzione” della Wagner è un lontano ricordo per Prigozhin che dalla Bielorussia torna a parlare e rompe il silenzio dopo giorni nell’anonimato. Dove sia in questo momento il leader del gruppo di mercenari non è dato sapersi, ma le sue parole arrivano a tutti, anche a chi probabilmente vorrebbe davvero non sentir più parlare di lui.

Nelle ultime ore, infatti, il capo della Wagner non solo è tornato a parlare, ma ha aperto al ritorno in battaglia dei suoi, promettendo vittorie, successi, gloria per un gruppo che di allontanarsi dalle armi non ne vuole proprio sapere.

Tramite il gruppo Telegram in cui aggiorna via via i suoi seguaci, Prigozhin si è infatti detto pronto al ritorno sul campo di battaglia: “Presto vedrete le nostre nuove vittorie al fronte”. Ma con chi? È una domanda che in tanti si pongono, soprattutto perché nell’accordo col Cremlino per il ritorno in esilio verso la Bielorussia dopo il mancato golpe, Prigozhin e la Wagner si erano impegnati a “deporre” le armi come mercenari per passare nell’esercito russo.

Il ritorno dei combattenti, infatti, è legato solo all’eventuale integrazione nell’esercito del Cremlino, scelta che però nel passato, lontano quanto quello più recente, i mercenari stessi avevano largamente rifiutato. E allora a quale ritorno in campo si riferisce Prigozhin?

Il reclutamento continua

Tra voci di possibili rapporti distesi col presidente Putin e altre che addirittura vorrebbero un netto tradimento al Cremlino, Wagner è in cerca di uomini nuovi. “Abbiamo bisogno di voi più di prima” ha detto sui social il leader Prigozhin, aprendo al reclutamento di nuovi mercenari.

A confermarlo anche un funzionario del gruppo che al Financial Times ha confermato che nuovi combattenti stanno per entrare nella Wagner. E a chi gli ricorda che l’eventuale ritorno sul campo di battaglia dovrà essere fatto per conto dell’esercito russo, la risposta è chiara: “Non firmeremo nessun contratto con la Difesa”.

Varie sarebbero le posizioni aperte tra i mercenari, comprese alcune nei reparti d’assalto del gruppo paramilitare. E le operazioni di addestramento sono ancora attive e avvengono a Molkino, nel sud della Russia, dove dopo tre settimane di lavoro e di insegnamento i nuovi combattenti partono alla volta del fronte. Ma non è ancora chiaro cosa stia succedendo al gruppo né tantomeno quanti combattenti siano andati in esilio e quanti, invece sarebbero ancora liberi in giro per la Russia e l’Ucraina. Fatto sta che le parole di Prigozhin hanno aperto a nuovi e scomodi interrogativi da una parte e dall’altra del fronte, con Wagner che potrebbe essere una pericolosa mina vagante tanto per Kiev quanto per il Cremlino e Putin.