Quello che Google sa dei nostri movimenti online potrebbe essere più di quanto siamo portati a immaginare. C’è un indirizzo rivelatore, questo. Tramite il link precedente, si può accedere a un pannello di controllo (cioè le impostazioni, o, come vengono definite con terminologia anglosassone, i “settings“), nel quale sarà possibile verificare tutte le informazioni che il motore di ricerca più famoso al mondo registra su, ad esempio, i nostri spostamenti online.
Non solo. Google registra anche dei nostri movimenti nel mondo reale, tramite un sistema di tracciamento satellitare che definisce “cronologia delle posizioni”.
Dove andiamo e come, Google registra i nostri spostamenti. Anche in autobus
Abilitare il sistema agevola l’utilizzo di Maps, certo. Ma consente al colosso delle Big Tech di sapere dove siamo in qualsiasi momento della giornata. Se qualche volta vi è capitato di ricevere una notifica con cui Google vi chiedeva quanto affollato fosse il mezzo di trasposto dal quale siete appena scesi, beh non c’è da meravigliarsi. Ora sapete che il sinistro effetto in stile “Grande Fratello” si è realizzato con l’attivazione del sistema di tracciamento che avete scelto di lasciare abilitata (qui abbiamo spiegato cos’è e come funziona Google Bard).
Siti web visitati e utilizzo della navigazione in incognito: le altre informazioni in possesso di Google
È piuttosto intuitivo che il motore di ricerca da noi utilizzato per trovare ciò che stiamo cercando nella rete, registri la cronologia delle visite. Si tratta di un elenco molto simile a quello incorporato nel browser (anzi, il programma usato per la navigazione potrebbe essere proprio Chrome, che fa capo alla stessa azienda), una lista che contiene quali siti abbiamo visitato e per quanto tempo.
Tra le altre cose, Google registra anche i passaggi alla navigazione in incognito, ma in questo caso evita di memorizzare informazioni più specifiche riguardanti la navigazione degli utenti (intanto si prepara la rivoluzione Google di Internet).
Gusti musicali e cinematografici, app scaricate e utilizzo dei programmi
A seconda delle app che si sono scelte di utilizzare, ma solo nel caso di quelle sviluppate dal colosso di Mountain View, Google è in grado di conoscere le nostre preferenze musicali o in fatto di film, quali applicazioni abbiamo scaricato e quali ricerche abbiamo effettuato tramite questi programmi.
Google Ads, come il motore di ricerca vende i nostri dati alle aziende per la pubblicità
Tutte le informazioni raccolte vengono utilizzate per migliorare l’incontro tra domanda e offerta: le aziende utilizzano i dati di Google (tramite AdWords ad esempio) per creare pubblicità mirata (ads). Un aspetto interessante è, tramite il link alle specifiche del proprio account, che è possibile visitare e modificare la propria profilazione (tramite quelli che in inglese si chiamano settings, e cioè le impostazioni), e, al limite, disattivare completamente la personalizzazione degli annunci.
A questo link infine una disamina più approfondita sui dati degli utenti immagazzinati da Google (che nel frattempo ha visto un’ondata di sanzioni e licenziamenti).