Scandalo “Open to meraviglia”: quanto ha speso Santanchè

La campagna pubblicitaria di Daniela Santanchè e del ministero del Turismo scatena polemiche ovunque: costo enorme per un progetto che non convince

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Non si placano le polemiche in merito alla campagna pubblicitaria Open to Meraviglia, fortemente voluta da Daniela Santanchè, ministro del Turismo che mira, così, a valorizzare il brand italiano nel mondo. Il tentativo di fare della Venere di Botticelli una sorta di odierna influencer ha però suscitato, ad oggi, amare discussioni e numerosi meme online.

Open to Meraviglia: quanto è costata

Il ministero del Turismo ha tentato di percorrere una strada che potesse parlare alle nuove generazioni, offrendo loro una figura nella quale riconoscersi, l’influencer Venere di Botticelli. Un’idea che sul web ha scatenato l’ilarità generale, il che evidenzia un ponte generazionale rotto, se non inesistente.

Lo slogan lanciato è Open to Meraviglia e l’intera progettazione è frutto del Gruppo Armando Testa, che ha dato vita al piano di rilancio del brand italiano nel mondo voluto da Daniela Santanchè.

Dai video promozionali alla convenzionale campagna d’affissione in luoghi ben studiati, insieme con un progetto web che muove i passi attraverso il sito ufficiale Italia.it e una pagina Instagram, venereitalia23.

Si fa l’occhiolino a quei Paesi che hanno un rapporto molto stretto con l’Italia dal punto di vista commerciale, al fine di incentivare il turismo. La Venere di Botticelli farà da guida alla scoperta delle bellezze italiane, ma a quale prezzo?

Un’influencer non proprio economica, considerando come l’investimento del ministero del Turismo sia stato di 9 milioni di euro, al fine di lanciare una campagna annuale, primavera-estate e autunno-inverno.

Circa metà della somma è stata investita per la realizzazione e diffusione del video promozionale, che sarà trasmesso nelle stazioni d’Europa con collegamenti diretti con l’Italia e su tutti i voli Airways.

Con un semplice QR code, poi, i turisti potranno accedere al sito Italia.it e scoprire luoghi da visitare, itinerari suggeriti, eventi in programma e altro ancora. A tale scopo saranno investiti circa 4 milioni di euro per campagna crossmediali internazionali, con il chiaro intento di trascinare traffico sul sito indicato, rendendolo un vero punto di riferimento per i turisti, italiani e stranieri.

Influencer Venere di Botticelli: le polemiche

L’impatto estetico e concettuale dell’influencer Venere di Botticelli, al centro del progetto del ministero del Turismo Open to Meraviglia, non ha convinto nessuno, o quasi. Il pubblico dei social si è espresso in maniera netta e lo stesso ha fatto Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, il cui intervento è stato decisamente a gamba tesa.

Daniela Santanchè difende l’operato e sottolinea come il progetto miri a “vendere la nostra Nazione e le nostre eccellenze in un modo inedito, mai fatto prima in Italia”. Vittorio Sgarbi si è però fatto esponente di un movimento polemico, evidenziando la totale assenza di apprezzamento per un’operazione “alla Ferragni”.

La pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle”. Ciò che però ha soprattutto destato polemiche è la scelta linguistica, che mescola inglese e italiano, pubblicizzando il nostro patrimonio partendo da una lingua sconosciuta e inedita, una sorta di “italiese”.

A generare ironia e polemiche è anche il fatto che un’azienda di marketing sia riuscita ad accaparrarsi il dominio opentomeraviglia.it, costato appena 4,99 euro, non registrato dagli enti statali preposti.

Pagina creata in breve per generare un’operazione pubblicitaria efficace ed economica, a scapito del ministro Daniela Santanchè, di fatto. Si parte con un ironico “Tranquilli, ci abbiamo pensato noi”, posto sulla celebre opera di Botticelli, proseguendo con il racconto dell’acquisto lampo.

Il futuro è ora incerto e il titolare dell’agenzia, Filippo Giustini, non senza gongolare, spiega: “Per ora abbiamo riempito la pagina scrivendo di marketing, di come andrebbe fatto. Fa comodo a tutti. Se qualcuno dovesse contattarci, una chiacchierata la faccio con chiunque, anche con la Santanchè”.