Un discorso che passerà alla storia. Quello tenuto questa mattina dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videoconferenza davanti al Parlamento italiano, a quasi un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, invasa dalla Russia il 24 febbraio scorso, è destinato a lasciare il segno per sempre.
Usa toni e parole dure l’ex comico divenuto Presidente, come suo solito. Una delle prime immagini che offre ai parlamentari in silenzioso ascolto è quella di Mariupol paragonata alla nostra Genova. “Immaginate Genova come Mariupol” dice. Alcune città ucraine sono distrutte, come Mariupol sul Mar d’Azov: c’erano mezzo milione di persone, proprio come a Genova, dove lui stesso è stato. A Mariupol – racconta – non c’è più niente: “Immaginate Genova completamente bruciata dopo 3 settimane di assedio, con tutte le persone che scappano”.
Il riferimento di Zelensky al nazismo che a molti non va giù
Poi il pensiero si sposta sulla capitale ucraina, Kiev, “importante come lo è Roma per tutto il mondo”, afferma il presidente. “Noi siamo al limite della sopravvivenza. L’Ucraina ha vissuto guerre feroci nella sua storia, ha bisogno di vivere nella pace stabile come ne ha bisogno Roma e ogni altra città. Qui ogni giorno cadono bombe e missili, qui intorno ci sono soldati russi che uccidono, distruggono, torturano e portano via i nostri beni. Lo avevano fatto i nazisti l’ultima volta in Europa“.
Un riferimento, quello ai nazisti, che a qualcuno non è andato giù, considerando che più volte, prima dell’inizio del conflitto, diversi esponenti, anche esterni, avevano sollevato il problema dell’eccessiva “simpatia” di Zelensky proprio per il nazifascismo, o perlomeno per alcune categorie concettuali che si portava dietro, come la militarizzazione diffusa, la tolleranza zero nei confronti dei migranti, solo per fare qualche triste esempio. Più volte Zelensky si era fatto vedere in pubblico con la maglietta che recava il simbolo di uno dei battaglioni della seconda divisione SS-Das Reich. Alcuni osservatori hanno persino detto che in Ucraina c’è una sorta di “glorificazione” del nazismo. Da tempo gli ebrei vedono distruggere i loro memoriali dedicati alle vittime della Shoah, vengono emarginati, raccontano alcuni osservatori internazionali.
Nei giorni scorsi Zelensky aveva usato anche l’espressione “soluzione finale” per definire gli obiettivi di Vladimir Putin. E lo aveva fatto proprio davanti al Parlamento di Israele. “Milioni di persone sono fuggite, altre sono rimaste senza casa. I nostri cittadini sono sparpagliati in tutto il mondo alla ricerca di sicurezza proprio come gli ebrei cercavano di sfuggire ai nazisti. Quella della Russia è una guerra vera e propria su ampia scala, l’obiettivo è distruggere il nostro popolo, i nostri bambini e le nostre famiglie”, aveva detto nel suo discorso alla Knesset.
Cosa ha chiesto all’Italia
Zelensky, raggiunto al telefono anche da Papa Francesco, ha esortato il popolo italiano: “Bisogna fare il possibile per garantire la pace” e porre fine alla “guerra voluta da una sola persona. Il loro obiettivo è l’Europa, influenzare le vostre vite, controllare la vostra politica, distruggere i vostri valori. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, che vuole entrare in Europa: la barbarie non deve passare. La vostra forza deve fermare una sola persona affinché sopravvivano in milioni”.
Una settimana fa era intervenuto in una manifestazione di Firenze, e aveva chiesto a tutti gli italiani di ricordare il numero 79: erano i bambini uccisi in Ucraina. Ora sono 117, altri 39 sono stati uccisi. “Ci sono decine di migliaia di famiglie distrutte, tutto questo è iniziato da una persona. Nelle città seppelliscono i morti nelle fosse comuni, succede questo nel 2022. I bambini morti sono 117 ma non sarà il numero finale, i missili russi non smettono di uccidere”, attacca.
Più sanzioni?
Poi il riferimento alla pandemia. “L’Ucraina vi è stata vicina durante la pandemia, abbiamo inviato i nostri medici. Quando siamo stati vittime di un’alluvione ci avete sostenuto senza chiedere nulla in cambio. Ora l’invasione dura da un mese, abbiamo bisogno di altre sanzioni affinché la Russia non trovi rifornimenti militari o soldati in Libia o in Siria”, prosegue. Il punto è anche, sottolinea Zelensky, che le conseguenze della guerra non si avvertono solo in Europa. L’Ucraina ha sempre esportato cibo: “Ma come possiamo seminare se il nemico distrugge i nostri campi? Non sappiamo quando avremo il raccolto e se potremo esportare grano e olio. I prezzi crescono, milioni di persone davanti alle vostre coste avranno bisogno di aiuto”.
Poi la stoccata agli oligarchi russi in Italia: “Voi conoscete bene gli ucraini, un popolo europeo quanto voi. Sapete bene chi ha portato la guerra in Ucraina, l’Italia non deve essere il luogo che accoglie queste persone: bisogna congelare i loro conti, i loro immobili, i loro yacht. Bisogna fare tutto questo per la pace, bisogna sostenere anche l’embargo nei confronti delle navi che entrano nei vostri porti, non bisogna fare eccezioni per le banche russe. La guerra deve finire al più presto, dobbiamo ricostruire insieme a voi l’Ucraina: insieme all’Italia, all’Unione europea”.