Insulti e litigi: la classifica delle città più “maleducate” d’Italia

L’indagine è stata condotta dall’istituto Preply nei 19 capoluoghi più popolosi d’Italia: quali sono i comportamenti più sgradevoli e dove vengono perpetrati

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Redazione

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Dopo la rivoluzione giudiziaria di Tangentopoli di inizio anni Novanta e la conseguente caduta della Prima Repubblica, con il discioglimento dei principali partiti che avevano composto il panorama politico fino a quel momento, in Italia ha preso piede in maniera sempre più massiccia l’idea di far esprimere i cittadini in merito alle questioni più disparate della nostra società. Quasi come fosse una reazione al clima di omertà e sotterfugio che aveva caratterizzato quella fase storica, l’opinione del popolo ha assunto una rilevanza centrale non solo per gli opinionisti di giornali e TV, ma anche e soprattutto per gli stessi governanti.

Molto probabilmente oggi stiamo assistendo ad una tale proliferazione di questi prodotti che ha portato ad una degenerazione del fenomeno: sondaggi effettuati su campioni ristrettissimi di popolazione che credono di poter rispecchiare il quadro di un’intera nazione; rilevazioni effettuate in un lasso di tempo troppo esiguo, spesso senza alcun rispetto delle tante ripartizioni e peculiarità che caratterizzano il nostro Paese (le differenze di età, di genere, di credenza religiosa e di status sociale).

Città più maleducate d’Italia: l’indagine dell’istituto Preply sui comportamenti scorretti dei cittadini

Eppure, tra i tanti sondaggi pubblicati e diffusi ogni settimana, ce n’è uno che è comparso su quasi tutti i maggiori organi di stampa e che ha riscosso parecchio successo nell’opinione pubblica a causa della stretta vicinanza del tema trattato con le normali dinamiche che interessano la vita quotidiana di tutti i cittadini. Stiamo parlando dell’indagine effettuata dalla società di comunicazione Preply, che tramite un campione di 1.558 cittadini intervistati ha stilato la particolare classifica delle città “più maleducate” d’Italia.

L’istituto ha interpellato un campione di residenti dei 19 capoluoghi più popolosi del nostro Paese, arrivando a stilare una graduatoria che mette in evidenza la diffusione delle pratiche ritenute scorrette a cui ognuno di noi (purtroppo) è solito assistere tutti i giorni nello svolgimento delle più basilari attività sociali.

In particolare, i quesiti sottoposti al parere del volgo chiedevano di indicare quali fossero i comportamenti sbagliati e fastidiosi in cui è più facile imbattersi all’interno della propria città di residenza. Inoltre, è stato chiesto di dare un giudizio complessivo sulla presenza degli atteggiamenti oltraggiosi all’interno del proprio territorio, con la possibilità di esprimere un voto che andasse da 1 (massimo rispetto nella condotta) a 10 (apice della maleducazione).

La classifica delle città più “maleducate”: quali sono le condotte incivili praticate dagli italiani

Le domande chiedevano quanto spesso si verifichino i seguenti comportamenti e se sono molto diffusi nel proprio contesto cittadino:

  • utilizzo del cellulare in pubblico;
  • gesto del saluto all’entrata di un negozio o di un locale pubblico;
  • fare rumore o parlare ad alta voce alla presenza di altre persone;
  • abbandonare cartacce e altri piccoli rifiuti;
  • lasciare (o no) la mancia a ristorante;
  • rallentare (o no) alla guida quando si giunge nei pressi delle strisce pedonali;
  • saltare la coda in fila per un servizio pubblico.

Il risultato vede Venezia primeggiare come città più maleducata d’Italia, con una media di risposta di 6,55 punti su 10. Alle sue spalle Catania (6,52 punti), mentre il podio viene chiuso da Parma (6,51 punti). Nella top 10 anche Milano (6,33), Brescia (6,30), Roma (6,27), Genova (6,25), Trieste (6,23), Torino (6,07) e Taranto (6,03). Tra l’altro la graduatoria è stata diffusa a poche ore da un altro studio simile, quello sulle città peggiori in cui vivere in Italia.