Dopo l’allarme diramato dagli Stati Uniti per il passaggio di un pallone aerostatico cinese (a dir poco) “sospetto” nei cieli nazionali (ne abbiamo parlato qui), Pechino ci ricasca e scrive un nuovo capitolo di quello che è stato già definito il “balloon gate”.
A distanza di poche ore dal primo episodio verificatosi in Montana, è stato segnalato il secondo passaggio di un pallone spia del Dragone, stavolta sopra l’America Latina. Nel frattempo il primo è stato abbattuto mentre sorvolava l’Oceano Atlantico su ordine diretto del presidente Joe Biden.
Un secondo pallone spia nei cieli occidentali
Nel segnalare la nuova “provocazione” cinese, il Pentagono ha precisato che l’oggetto volante non sarebbe diretto verso gli Stati Uniti. Intanto però la tensione tra Washington e Pechino cresce, con quest’ultima che accusa gli americani di cercare “un pretesto per diffamarci”. La Repubblica Popolare ha poi ribadito la sua versione, come nel caso del Montana: “Serve alle rilevazioni meteo ed è stato condotto fuori rotta dai venti”.
Mentre il primo pallone aerostatico si sta dirigendo verso il Missouri e all’inizio della prossima settimana sorvolerà la Florida per poi finire in mare aperto, sorvolando punti “sensibili” come la Whiteman Air Force Base (dove sono di stanza i bombardieri strategici B-2), il secondo sembra fuori da qualsiasi rotta “che conta”.
Nel frattempo il Northern Command americano sta valutando con la Nasa il raggio di caduta dei detriti nel caso in cui il primo pallone spia venisse abbattuto. L’oggetto è stato osservato a un’altezza superiore al traffico aereo commerciale, cioè a 60mila piedi.
L’abbattimento del primo pallone spia
Secondo la Difesa americana, il primo pallone spia è stato impiegato dalla Cina nel tentativo di sorvegliare siti strategici negli Stati Uniti. Prima di abbatterlo, la Casa Bianca non ha però inoltrato alcun avvertimento a Pechino. L’aerostatico è stato abbattuto da un singolo missile aria-aria AIM-9X, sparato da un F-22 in acque americane, con Biden che ha dato l’ordine già mercoledì. “Dopo un’attenta analisi è stato determinato che abbatterlo mentre sorvolava il territorio avrebbe posto un rischio non necessario”.
In linea con le indicazioni del presidente, il Dipartimento della Difesa “ha sviluppato opzioni per abbatterlo in sicurezza nelle nostre acque territoriali”, ha sottolineato il Segretario della Difesa, LLoyd Austin, osservando come l’azione del presidente mostri come Biden metta sempre “al primo posto la sicurezza degli americani”.
Perché il pallone aerostatico non è stato abbattuto subito?
In mancanza di un’emergenza nazionale conclamata, il Segretario alla Difesa Lloyd Austin e il capo di Stato maggiore Mark Milley avevano infatti suggerito di non abbattere il velivolo cinese. Il motivo è evidente: il pericolo rappresentato dal passaggio del pallone aerostatico sarebbe stato decisamente più basso rispetto a quello potenziale per i civili a causa degli eventuali rottami in caduta libera. Gli esperti del Pentagono, d’altro canto, avevano riferito che il pallone cinese non era più sofisticato dei satelliti spia che Pechino già di norma utilizza (intanto gli Usa avrebbero un piano per la pace in Ucraina: ne abbiamo parlato qui).
Il portavoce del Pentagono Pat Ryder aveva inoltre assicurato che al momento “non sussiste nessun pericolo militare né civile” per gli Usa. Il primo pallone sta continuando a volare sul territorio nazionale e si sta spostando verso est. La Cina, dal canto suo, si è detta rammaricata per l’incidente, ribadendo che si trattava di un oggetto “destinato a scopi di ricerca, principalmente meteorologici. Colpito dai venti di ponente e con limitate capacità di autogoverno, ha poi deviato di molto dalla rotta pianificata”.
La reazione di Washington
Secondo i media americani, il primo pallone spia avrebbe anche sorvolato una base che contiene 150 missili balistici intercontinentali nucleari, la Malmstrom Air Force Base di Billings, in Montana. Il fatto che non si conosca, o comunque non sia stato reso pubblico, chi abbia guidato il presunto pallone spia, non fa che alimentare le tensioni tra i due Paesi.
“Abbiamo preso atto della dichiarazione di rammarico della Repubblica Popolare cinese”, hanno spiegato due alti funzionari del Dipartimento di Stato americano. La presenza di questo pallone aerostatico “nel nostro spazio aereo è tuttavia una chiara violazione della nostra sovranità e del diritto internazionale, ed è inaccettabile che ciò sia avvenuto. Dopo aver consultato i nostri partner inter-agenzie e il Congresso, abbiamo concluso che al momento non ci sono le condizioni per un viaggio in Cina del segretario Blinken“. Viaggio, c’è da dire, mai confermato neanche prima dell’episodio dalla controparte cinese.