“Pesa troppo”, cosa è successo sul volo Londra-Milano

L'incredibile vicenda su un volo Ita, ma operato da German Airways: il peso a bordo è eccessivo e qualcuno deve scendere. Ai volontari è stata offerto un voucher

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Quella del volo Ita Airways AZ227, ma operato da German Airways, tra Londra Heathrow e Milano Linate è una vicenda incredibile. Dopo aver preso posto in cabina, i passeggeri si sono sentiti recapitare un annuncio decisamente inaspettato: l’aereo “pesa troppo” e le condizioni meteo non consentono il decollo se il carico non viene “alleggerito” (qui abbiamo parlato invece del 5G in aereo: come e da quando potremo connetterci in volo).

La soluzione proposta dall’hostess è inedita: qualcuno deve scendere, ma sarà “ricompensato”. Ecco cosa è successo.

Aereo troppo pesante per decollare da Londra

La partenza del volo dallo scalo londinese di Heathrow era previsto alle 13:45 (le 14:45 italiane) di giovedì. Il vento però è troppo forte e dalla cabina di comando ci si è resi conto che il peso è eccessivo per tentare il decollo. Si parla di oltre mezza tonnellata in più. La vicenda è stata riferita dal giornalista Gianluigi Nuzzi, presente a bordo, con tanto di video pubblicati sui social (liquidi in aereo, le nuove regole: cosa cambia e da quando).

“L’evento è dipeso dalle condizioni meteorologiche della capitale inglese, che risultavano critiche già da inizio giornata per forte vento e pioggia, e che hanno comportato limitazioni operative aggiuntive sull’unica pista dell’aeroporto divenuta utilizzabile”, ha poi riferito Ita Airways in una nota ufficiale. A bordo c’erano diversi tifosi del Milan, che rientravano in Italia dopo la partita di Champions League contro il Tottenham.

L’annuncio, giunto direttamente dai piloti, è stato tradotto ai passeggeri italiani non da un membro dello staff, ma dalla giornalista Alessia Tarquinio, anch’ella a bordo del velivolo. “Servono quattro uomini e una donna volontari che scendano dall’aereo” e che prendano un volo successivo, ha spiegato la reporter tra l’ilarità dei presenti che replicano, con amara ironia, di far scendere il capitano e le hostess. Le cinque persone salgono poi a sei e, “se non escono fuori, decide Ita in base al costo del biglietto. Quindi quelle che hanno pagato meno probabilmente saranno portate a Heathrow”, riferisce (spazientito) un membro dello staff. “Fantascienza”, commenta Nuzzi. Un “sacrificio” che però sarebbe ricompensato con un “contentino”.

Il voucher offerto ai volontari dalla compagnia

“I bagagli di tutti i passeggeri vengono scaricati e saranno spediti domani. L’equipaggio non parla italiano“, commenta mentre gira il video il giornalista Alessandro Alciato, anch’egli passeggero. A chi deciderà di restare a terra, la compagnia ha offerto un “indennizzo”, inizialmente non quantificato. Poi è stato proposto un voucher da 250 euro.

“Quando tutti i clienti erano già stati imbarcati in perfetto orario, il Controllo del traffico aereo locale segnalava una variazione significativa della direzione e dell’intensità del vento obbligando l’equipaggio a cambiare la direzione di decollo, cosa che comportava una limitazione del peso massimo al decollo di circa 700 chili“, ha spiegato la compagnia. Pertanto, dopo aver provveduto allo sbarco dei “pochi bagagli” presenti in stiva, Ita ha “dovuto sbarcare sei clienti, su base volontaria”.

Come è finita?

Tecnicamente il volo era operato da German Airways, società dalla quale Ita noleggia i velivoli piccoli (come l’Embraer 190) che possono atterrare e decollare da una pista corta come quella di London City. Il contratto è chiamato in gergo “wet lease” e consiste nel noleggio del velivolo e del personale.

L’aereo è infine riuscito a partire, arrivando a Linate con quasi tre ore (2:37 per la precisione) di ritardo.