Scandalo in Rai, dirigenti a processo: accuse pesanti

La Procura Generale di Roma ha chiuso le indagini compiute nei confronti di alcuni uomini di vertice di viale Mazzini: contestati dei reati gravissimi

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Sono giornate di febbricitante attesa mista a tensione quelle che stanno vivendo gli addetti ai lavori di viale Mazzini. Regna l’incertezza nella storica sede della Rai a Roma: da un lato ci sono i tanti punti di domanda che riguardano il futuro a breve termine del servizio pubblico (che, con tutta probabilità, verrà investito ancora una volta dall’ennesimo cambio dei vertici); dall’altro c’è l’apprensione per capire come finirà l’ultimo scandalo che ha coinvolto alcuni dirigenti della TV di Stato.

Per quanto riguarda il primo tema, tutto è nelle mani del governo di Giorgia Meloni: come già successo con i tanti premier che l’hanno preceduta a Palazzo Chigi, anche lei ha tutta l’intenzione di aprire il valzer delle nomine su chi dovrà dirigere i programmi e i telegiornali nel corso dei prossimi anni. Lo scarso feeling con il direttore generale Carlo Fuortes – accompagnato alla porta e indirizzato a capo del Teatro San Carlo di Napoli – e con il manager Stefano Coletta (che, da responsabile dell’intrattenimento, è stato l’artefice degli ultimi Festival di Sanremo tanto discussi) ha spinto la presidente del Consiglio a compiere scelte drastiche e su cui non intende fare marcia indietro.

Nuovo scandalo sui vertici Rai: cosa sta succedendo

Ma il vero scandalo che sta investendo la Rai negli ultimi giorni non è tanto quello delle sostituzioni dei profili invisi all’esecutivo (pratica che si ripete ciclicamente dopo ogni tornata elettorale), quanto quello che riguarda la denuncia depositata dalla giornalista Dania Mondini presso la Procura Generale di Roma. Sono ben 5 gli indagati che ora rischiano di finire a processo: le accuse mosse dai pubblici ministeri sono quelle di stalking, lesioni e tentativo di violenza privata. Reati che sarebbero stati perpetrati per diversi mesi da parte di alcuni suoi colleghi e da un paio di suoi dirigenti.

La redazione attenzionata è quella del Tg1 mattina, contenitore di cui Dania Mondini è uno dei volti più noti ai telespettatori. Un luogo di lavoro dentro cui, nel corso dei decenni, sono transitati alcuni personaggi divenuti poi celebri al grande pubblico: da Alberto Matano (oggi alla guida de La vita in diretta, format pomeridiano di Rai Uno), passando per Gennaro Sangiuliano (attuale ministro della Cultura), fino al compianto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo al momento della scomparsa.

Le accuse della giornalista Dania Mondini: caos sui dirigenti Rai

La giornalista, tramite i propri avvocati, ha elencato agli inquirenti i comportamenti discriminatori che avrebbe subìto per diverso tempo, tra cui rientrano il demansionamento professionale (a suo dire ingiustificato) e le aggressioni verbali ripetute nei mesi. La vicenda si è poi arricchita di alcuni particolari per così dire “di colore”, facendola rimbalzare sulle prime pagine dei quotidiani e delle agenzie di stampa.

Pare infatti che la Mondini sia stata trasferita in una stanza con un collega che non riusciva a trattenere flatulenze ed eruttazioni, con l’intento di farle abbandonare il lavoro. “C’è chi ha provato a minimizzare, parlando di situazioni meramente sgradevoli, ma il caso è ben più grave di così” ha dichiarato uno dei suoi legali, l’avvocato Ruggero Panzieri. Ora si attende solo di capire quale sarà la sentenza del Gup, che può decidere se aprire il processo di 1° grado o se archiviare le accuse mosse dalla Mondini.