Putin punta alla catastrofe globale, il nuovo presunto piano

Vladimir Putin avrebbe un piano per puntare alla catastrofe globale: ecco le possibili mosse del presidente russo secondo Volodymyr Zelensky

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Una catastrofe globale, in cui a perire non sarà soltanto l’Ucraina, ma anche tutti gli altri Paesi che stanno aiutando Kiev in una guerra che sembra non avere fine. A un anno e mezzo dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, che va avanti da 526 giorni, Vladimir Putin avrebbe messo in atto un altro piano per far tremare il mondo intero, con l’obiettivo di creare una vera e propria crisi per avere tutti ai suoi piedi e costringere alla resa in primis il nemico Zelensky, poi gli alleati. Accuse di un piano che arrivano proprio dal presidente ucraino che all’indomani di nuovi bombardamenti ha “svelato” il progetto del presidente russo.

Il piano sulla catastrofe globale

A oltre cinquecento giorni di guerra, con un conflitto iniziato nel febbraio 2022 e che sembra lontano dal concludersi, tutti vorrebbero la pace, ma da Mosca e Kiev sembra esserci ancora un muro difficile da scavalcare. Lo sa bene Lula, presidente brasiliano che insieme a colleghi di altri Paesi sta lavorando ai negoziati senza che però né Putin né Zelensky siano effettivamente pronti a sedersi al tavolo per discutere.

E a riprova di tutto ciò ci sono anche le ultime azioni belliche di questi giorni, con continui bombardamenti, raid e droni tra Ucraina e Russia che incutono timore e, troppo spesso, finiscono col mettere a segno colpi i cui danni sono ingenti. L’ultimo di questi è quello completato da Mosca ai danni del porto di Izmail, sul fiume Danubio, dove il Cremlino ha fatto agire i suoi droni per colpire un silo di grano e strutture di carico che sarebbero servite per trasportare grano e cereali in Africa.

Una mossa, quella di Mosca, che ha portato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a puntare il dito contro Putin, accusato di avere tentato di innescare una “catastrofe globale” e il crollo dei mercati alimentari globali. Il governo ucraino ha infatti affermato che 40.000 tonnellate di cereali, che erano state destinate a paesi africani, Cina e Israele, sono state distrutte nell’attacco russo con droni, progetto che indica sempre più, secondo Zelensky, che per la Russia “questa non è solo una battaglia contro la nostra libertà e contro il nostro paese, ma una battaglia per una catastrofe globale”. Per il presidente ucraino, infatti, Putin avrebbe in mente di mettere in crisi i mercati alimentari mondiali fino al crollo totale, co una crisi dei prezzi e interruzioni nelle forniture.

La preoccupazione sul grano

E l’attacco della Russia a Izmail hanno portato a dover fermare decine di navi, con l’allarme scattato anche in Romania, paese Nato i cui confini si trovano sulla sponda opposta del fiume. Anche Recep Tayyp Erdogan, presidente turco, si è detto preoccupato per questa escalation sulla guerra del grano.

Il leader turco, principale mediatore del patto sul grano decaduto a metà luglio, ne ha infatti parlato al telefono con Vladimir Putin chiedendo al presidente russo di rientrare nell’intesa o quanto meno di non “alzare ulteriormente la tensione”. Ma tra i due leader, nonostante le ottime relazioni e la disponibilità dello zar ad una visita in Turchia, le posizioni su questo dossier restano distanti.