Il nuovo Codice della Strada ha fatto diminuire gli incidenti stradali mortali?

Per Matteo Salvini i morti e i feriti sono in calo dopo l'adozione del nuovo Codice della Strada. Ma i dati della Polizia stradale lo smentiscono

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 4 Gennaio 2025 17:30

Gli incidenti e le vittime sono in diminuzione grazie al nuovo Codice della Strada e ad affermarlo sono i primi dati forniti dalla Polizia stradale. Nei giorni scorsi, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini aveva annunciato una riduzione del 25% dei decessi in soli 15 giorni. La diminuzione, supportata da numeri più dettagliati, è ora confermata anche da Polizia e Carabinieri. Ma per Asaps – Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, c’è dell’altro dietro.

Non calcolate le vittime dopo 30 giorni

A confermare l’annuncio del ministro sono i dati ufficiali forniti dal Viminale e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). Secondo una nota congiunta dei ministeri, dal 14 al 28 dicembre, ovvero nelle prime due settimane dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, la Polizia Stradale e l’Arma dei Carabinieri hanno registrato una diminuzione degli incidenti (-2,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Più significativa è stata la riduzione degli incidenti mortali (-20,3%) e delle vittime (-25,4%).

Ma secondo l’Asaps, la dichiarazione di Salvini “appare fuorviante ed imprecisa in quanto i dati, riportati dal Ministro come generali, si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri, che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie municipali”.

L’Asaps fa notare che i dati a cui fa riferimento il ministro non terrebbero conto dei morti entro 30 giorni dalla collisione. Se si inseriscono anche queste vittime nel conteggio complessivo, “nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al Codice della Strada sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro”. Nel medesimo periodo del 2023, i dati pubblici raccolti da Asaps indicano che la mortalità era di 110 persone, segnalando quindi una stabilità rispetto all’anno precedente e non una riduzione del 25%.

Per l’Asaps il periodo di tempo è troppo breve

Includendo anche i dati relativi al periodo di fine anno, dal 14 dicembre 2024, data di entrata in vigore delle modifiche al Codice della Strada, fino al 1° gennaio 2025 compreso, le morti registrate da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso intervallo di tempo del 2023, le vittime sulla strada rilevate da fonti pubbliche erano state 131 in 115 incidenti mortali. Dal 14 dicembre al 1° gennaio, purtroppo, le morti sulle strade italiane non mostrano alcuna riduzione rispetto allo stesso periodo del 2023.

“Auspichiamo che, con questa evidenza ricavata da dati pubblici, venga risolta a livello ministeriale la carenza relativa alla raccolta dati sugli incidenti stradali e alla sua tempestività – spiega l’Asaps – i Ministeri competenti dovrebbero consolidare in maniera tempestiva anche i dati di mortalità provenienti dalle Polizie Municipali, che, ricordiamolo, rilevano gli scontri con lesioni in ambito urbano dove maggiori sono le collisioni stradali con i morti e feriti”.

La risposta del ministero

“Alla luce dei dati ufficiali ribaditi oggi dalla Polizia stradale, che fornisce una statistica basata sugli stessi criteri del passato e che certifica un calo degli incidenti rispetto al Capodanno dello scorso anno, sono in corso approfondimenti legali per valutare ogni possibile iniziativa a tutela delle istituzioni e dell’impegno delle Forze dell’Ordine”. Così una nota del Mit dopo i dati dell’Asaps.

Nella stessa nota, il ministero guidato da Matteo Salvini ha ribadito ancora una volta che “a proposito di bugie“, il nuovo Codice della Strada “non ha modificato i limiti per l’uso di alcol alla guida”. Il dicastero ha concluso che “i dati positivi di queste prime settimane di applicazione fanno ben sperare”.