Inchiesta Liguria, respinta la sfiducia a Toti. Sbuca un agente segreto con un ruolo chiave

La mozione di sfiducia presentata dall'opposizione ha avuto esito negativo, con 18 voti contrari. Sentita anche Cristiana Bartolini come persona informata dei fatti

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’inchiesta sulla Liguria continua a svelare nuovi dettagli, con i principali indagati ancora agli arresti, tra cui il governatore Giovanni Toti. Nella giornata di ieri 4 giugno, il Consiglio Regionale della Liguria ha rigettato la mozione di sfiducia presentata contro il presidente Giovanni Toti. La votazione ha visto 18 voti contrari, e 11 voti favorevoli.

La soprintendente delle Belle arti di Genova, Cristina Bartolini, è stata ascoltata ieri 4 giugno in procura come persona informata sui fatti. La sua deposizione, durata un’ora e mezza, ha riguardato il controverso progetto di riempimento di Calata Concenter.

Una novità clamorosa emerge dalle intercettazioni: il ruolo di un “Mister X”, una figura chiave nell’ambito delle concessioni portuali.

La mozione di sfiducia respinta

La mozione intitolata “Sfiducia nei confronti del presidente della giunta regionale” è stata portata avanti da diversi membri del Consiglio: Luca Garibaldi, Ferruccio Sansa, Fabio Tosi, Giovanni Battista Pastorino, Roberto Arboscello, Enrico Ioculano, Davide Natale, Armando Sanna, Selena Candia, Roberto Centi, e Paolo Ugoli. Questo documento esprimeva la mancanza di fiducia verso il presidente Giovanni Toti, che dal 7 maggio scorso è agli arresti domiciliari a seguito di un’inchiesta, con il vicepresidente Alessandro Piana che ha assunto il ruolo ad interim.

Il testo della mozione sottolineava non solo aspetti politici, ma anche preoccupazioni pratiche. Secondo il documento, la situazione attuale comporterebbe un blocco delle attività amministrative e istituzionali della Regione. Questa circostanza, per garantire la protezione dell’Ente, costringerebbe gli uffici regionali ad adottare ulteriore cautela nella valutazione delle singole procedure, causando ritardi nell’ordinaria attività amministrativa e gestionale.

Nel documento si proponeva la necessità di sciogliere il Consiglio regionale e di indire nuove elezioni. Questo passo era ritenuto essenziale per superare l’impasse amministrativa e garantire la normale operatività della Regione.

La testimonianza di Cristiana Bartolini

L’architetto Bartolini ha fornito alla procura dettagli fondamentali sulla questione del riempimento di Calata Concenter, un’area portuale destinata a essere riempita con materiali di scavo provenienti dal tunnel subportuale, al fine di creare una nuova zona container di interesse per Aldo Spinelli. Bartolini aveva espresso dubbi sul progetto, a causa di una restrizione ministeriale che impediva tali interventi.

In un’intervista, la soprintendente aveva dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione o richiesta dall’autorità portuale riguardo alla volontà di procedere con il riempimento di Calata Concenter. Per questo motivo, il vincolo del Mibac del 2020, che proibiva il tombamento, rimaneva in vigore. Tale prescrizione era stata accettata e sottoscritta anche dal presidente dell’AdSp, Paolo Emilio Signorini.

Le carte dell’inchiesta rivelano che Paolo Emilio Signorini considerava la Sovrintendenza un ostacolo alla realizzazione del progetto di riempimento. In conversazioni con Aldo Spinelli e il sindaco Marco Bucci, Signorini aveva evidenziato la necessità di risolvere questo problema per procedere con il progetto.

Intercettazioni rivelano il ruolo di un agente segreto nelle concessioni portuali

Secondo le rivelazioni del quotidiano La Verità, “Mister X” è un agente con un passato nel colosso Psa, una società di Singapore che opera nel porto di Genova. Questa figura, ora funzionario dell’intelligence italiana, avrebbe cercato di influenzare le decisioni relative alle concessioni portuali, in particolare quelle riguardanti Aldo Spinelli e Gianluigi Aponte. Spinelli è stato arrestato, mentre Aponte non è indagato. La società singaporiana avrebbe interesse a sabotare progetti come la nuova diga foranea e le nuove banchine.

Le intercettazioni indicano che Mister X avrebbe tentato di persuadere Giorgio Carozzi, ex giornalista e membro del comitato di gestione dell’Autorità portuale, a opporsi alla proroga trentennale della concessione del terminal Rinfuse. Questo suggerisce un tentativo di influenzare il cambiamento di destinazione d’uso delle aree portuali.

Nonostante l’importanza del suo ruolo, gli investigatori non hanno approfondito l’identità di questo agente né lo hanno ascoltato come testimone. I suoi contatti con Carozzi sono stati considerati confidenziali. Nell’annotazione del dicembre 2023, si evidenzia un contatto significativo: “Nella serata del 25 novembre 2021 Giorgio Carozzi contattava tale (mister X), non meglio identificato, la cui utenza mobile è intestata alla Presidenza del Consiglio dei ministri”. Questo individuo sembrava essere molto informato sulla situazione portuale genovese.