Guerra, Putin scatena l’inferno: altri 147mila uomini mobilitati

Mosca si appresta a rafforzare l'esercito con altri 147mila uomini per il servizio di leva.

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Redazione

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Mentre la guerra russa all’Ucraina segna una fase di stallo militare, ed emergono gli errori di valutazione di Vladimir Putin all’inizio del conflitto, Mosca rilancia provando a rafforzare ulteriormente l’esercito. Dopo la mobilitazione generale dello scorso settembre, il presidente russo ha firmato il decreto per dare il via alla coscrizione militare primaverile, che durerà dal primo aprile al 15 luglio. Lo riferisce l’agenzia stampa Ria Novosti, spiegando che si prevede di richiamare 147mila uomini per il servizio di leva. Il governo e le autorità locali devono garantire l’attuazione.

“Effettuare dal primo aprile al 15 luglio 2023 – si legge nel decreto pubblicato dalla Tass – la coscrizione dei cittadini russi di età compresa tra i 18 e i 27 anni che non fanno parte della riserva e sono soggetti al servizio militare, per un ammontare di 147 mila persone”.

Nell’autunno del 2022 sono state chiamate al servizio militare 120 mila persone, mentre la scorsa primavera 134,5 mila. In media, ogni arruolamento negli ultimi anni ha interessato circa 130.000 persone.

Con lo stesso decreto viene stabilita la cessazione del servizio per i militari che hanno completato la leva. Intanto, scrive l’agenzia stampa, il capo della Commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, ha chiarito che le reclute non verranno dispiegate nelle regioni ucraine annesse. Inoltre, ha precisato, la coscrizione non riguarderà gli abitanti di queste regioni.

Mosca nega mobilitazione: “Normale servizio di leva”

“Non c’è alcun piano dello stato maggiore russo che includa una seconda mobilitazione. Coloro che sono già stati richiamati per il servizio militare e chi partecipa volontariamente all’operazione sono abbastanza per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati”, ha affermato il responsabile del direttorato per la mobilitazione dello stato maggiore russo, Vladimir Tsimlyansky, citato dall’agenzia Tass dopo che il Presidente Putin ha firmato, come ogni anno, l’ordine per la leva di primavera che si svolgerà dal primo aprile al 15 luglio e coinvolgerà 147mila russi di età compresa fra i 18 e i 27 anni.

Armi dalla Corea del Nord?

Mosca deve anche preoccuparsi di garantire rifornimenti di armi, munizioni ed equipaggiamenti alle proprie forze. Il tema è stato più volte sollevato, anche con toni polemici, da Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari della Wagner che sono schierati in particolare a Bakhmut. Gli Stati Uniti ritengono che la Russia continui a cercare di comprare armi e munizioni dalla Corea del Nord. “Secondo nuove informazioni, la Russia sta attivamente cercando di acquisire ulteriori munizioni dalla Corea del Nord”, dice il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza degli Stati Uniti, John Kirby.

Secondo Washington, Mosca sta cercando di concludere un accordo segreto con Pyongyang e con Kim Jong-un attraverso il mercante d’armi slovacco, Ashot Mkrtychev, contro il quale gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni. La Russia cerca di ottenere oltre due dozzine di tipi di armi e munizioni dalla Corea del Nord, offrendo in cambio beni alimentari. Un accordo, puntualizza Kirby, che violerebbe diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Continueremo a monitorare la vicenda da vicino”, prosegue portavoce, ricordando che Washington ha preso atto delle recenti dichiarazioni di Pyongyang di non voler fornire armi alla Russia.