Banconote false per centinaia di migliaia di euro, maxi sequestro in Italia

Gli arrestati avevano venduto banconote false utilizzando anche l'app Telegram: si facevano pagare in Bitcoin e ne avevano accumulati diversi per un valore di 370mila euro

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 14 Febbraio 2025 11:04Aggiornato: 14 Febbraio 2025 11:15

Un’operazione di polizia coordinata tra guardia di finanza, Europol e polizia spagnola ha portato all’arresto di tre persone residenti in Romagna. Sono accusate di gestire un’organizzazione per la vendita di banconote false, documenti contraffatti e sostanze stupefacenti via internet. I pagamenti sarebbero avvenuti anche tramite criptovalute.

Il sistema organizzato dalle tre persone arrestate si basava sulla vendita attraverso il dark web e l’applicazione di messaggistica Telegram. Sequestrate migliaia di banconote false, decine di migliaia di euro in valuta corrente e centinaia di migliaia in criptovalute di vario tipo, dai tradizionali Bitcoin ad alcuni meme coin.

Smantellata una rete di diffusione di banconote false

L’operazione di polizia è stata condotta dal nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche e dal nucleo speciale polizia valutaria – gruppo antifalsificazione monetaria della guardia di finanza. Due delle persone arrestate sono in carcere mentre la terza è agli arresti domiciliari. L’agenzia Europol e la polizia spagnola hanno collaborato per smantellare le operazioni all’estero della banda.

Le forze dell’ordine hanno sequestrato 14mila euro in contanti, 10mila banconote false, 115mila euro in via preventiva e alcuni wallet di criptovalute. In essi erano contenuti circa 4 Bitcoin, stando a quanto riportato da Rai News. Al momento del sequestro, il valore di questi token era di circa 370mila euro in totale. Oltre a questi cripto asset, a uno dei tre arrestati sono anche stati sequestrati alcuni Shiba Inu e Dogecoin, due meme coin, criptovalute di poco valore ma molto famose.

Come funzionava l’organizzazione criminale

I tre arrestati sarebbero stati in grado, in soli tre mesi, di commercializzare in tutta Europa 10mila banconote false. Una diffusione capillare ottenuta grazie a 11 canali Telegram e ad alcuni portali sul dark web, che i tre arrestati conoscevano bene. Il dark web è una rete parallela all’internet tradizionale, accessibile soltanto tramite alcuni specifici programmi. Non è possibile raggiungerlo tramite motori di ricerca tradizionali.

Anche se di per sé il dark web non è illegale, ospita moltissimi siti che promuovono attività illecite, tra cui anche i marketplace. Su questi siti si possono comprare droga, armi e qualsiasi altro tipo di merce o servizio illegale, incluse banconote e documenti falsi. Telegram, al contrario, è un’applicazione di messaggistica del tutto normale, molto simile alla più diffusa WhatsApp. Mantiene però la possibilità di iscriversi in maniera del tutto anonima, senza nemmeno la necessità di un numero di telefono.

Per questa ragione, negli ultimi anni è diventata anche veicolo di molte attività illegali, che vengono pubblicizzate attraverso gruppi o canali dedicati. Questi possono essere trovati attraverso una normale ricerca su internet, ma spesso sono dediti ad attività illegali meno gravi del traffico di stupefacenti e di documenti contraffatti. Su Telegram, per esempio, è molto diffusa la pirateria di contenuti di vario genere, dalle serie tv agli eventi sportivi.

Il gruppo romagnolo smantellato dalla guardia di finanza avrebbe utilizzato Telegram per approcciare direttamente l’utenza interessata ed eseguire le transazioni sui marketplace del dark web. In questo modo sarebbero riusciti a massimizzare la diffusione del proprio operato pur mantenendo la protezione che questo tipo di siti garantisce ai criminali e ai loro acquirenti.