Banca Progetto sotto tutela giudiziaria, finanziamenti a società legate all’ndrangheta

Fondi garantiti dallo Stato a società “pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali"

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 24 Ottobre 2024 13:33

Un nuovo terremoto sconvolge il mondo del credito in Italia. Ha ovviamente avuto una risonanza notevole la scoperta che Banca Progetto è finita nel mirino della Guardia di Finanza Su delega del tribunale di Milano, infatti, si è proceduto a porre l’istituto di credito in amministrazione giudiziaria.

La versione ufficiale di Banca Progetto

Banca Progetto Spa ha inviato alla redazione di Quifinanza un comunicato, che riportiamo di seguito: “Banca Progetto Spa (…) ritiene doveroso precisare che l’istituto non è commissariato e che né la Banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine. Banca Progetto Spa intende, quindi, rassicurare i propri clienti e stakeholders che continuerà ad operare in modo del tutto ordinario attraverso i propri organi e strutture interne”.

Ecco la versione ufficiale della banca in merito al procedimento in atto: “Nell’ambito di un procedimento penale che non riguarda la Banca, il provvedimento è stato emesso in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40.000 in essere, ed ha l’obiettivo di verificare, attraverso la nomina del dr. Donato Maria Pezzuto che si affiancherà alle strutture della Banca, l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo Interni”.

L’inchiesta

Il caso di Banca Progetto potrebbe diventare tremendamente enorme, svelando ramificazioni a dir poco allarmanti. L’inchiesta condotta dalla Dda ha di fatto “accertato come differenti società, indirettamente gestite da soggetti vicini a esponenti della matrice ‘ndranghetista, abbiano beneficiato negli anni di finanziamenti erogati dall’istituto di credito, con assistenza di garanzie statali previste dal Fondo centrale di garanzia in favore delle pmi del Mediocredito centrale, accedendo così ad aiuti di Stato a sostegno dell’economia”.

Il Paese in soccorso delle mafie, parrebbe, attraverso numerose storture di sistema. Aiuti giunti tanto durante l’emergenza Covid quanto dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, per fare due esempi clamorosi.

La nota della procura evidenzia come l’intermediario in questione abbia consentito l’erogazione di finanziamenti, assistiti da garanzia statale, a società “pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali“. Nello specifico si è proceduto ad agevolare la locale di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate-Pozzolo.

Il caso

Il Tribunale di Milano, specificamente la Sezione misure di prevenzione, ha disposto l’amministrazione giudiziaria per Banca Progetto. Quanto emerso dal lavoro del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, e da quello del pm Paolo Storari, lascia pochi dubbi. Si parla di cifre che superano quota 10 milioni di euro, garantite a società connesse alla ‘ndrangheta, in maniera più o meno diretta.

Una nota del procuratore di Milano, Marcello Viola, precisa come l’attenta analisi dei fascicoli bancari abbia consentito di appurare come l’intermediario abbia erogato finanziamenti assistiti a “società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali”.

Quel “pienamente” si poggia sulla contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi con aggravante del metodo mafioso, di cui queste aziende sono oggetto. Operazioni, quelle bancarie, svolte dall’intermediario spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio.

A far scattare l’allarme sono state diverse criticità in merito all’operatività dell’istituto di credito. Nello specifico si parla di “pericoli di permeabilità della banca in relazione ai rapporti con soggetti indagati per gravi delitti o destinatari di misure di prevenzione personali/patrimoniali”.

Si mira ora ad approfondire l’analisi dei rapporti tra l’istituto finanziario e i soggetti in questione, connessi a consorterie di ‘ndrangheta. Un caso che è ancora ben distante dall’aver terminato di fornire tutti i dati possibili.

Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, le società coinvolte in quest’inchiesta sarebbero nove. Nello specifico connesse alla ‘ndrangheta in Lombardia, che sappiamo avere le mani anche nel mondo sportivo, in particolare nella provincia di Varese.

Le criticità di cui sopra riguardano il periodo 2019-2023. Nel 2015 l’istituto, al tempo Banca Popolare Leccese, era stato acquistato da Oaktree, ben nota società americana, che l’aveva poi trasformata nell’attuale Banca Progetto. A settembre però il fondo ha firmato per la cessione del suo 99,82% ai fondi gestiti dalla società d’investimento Centerbridge Partners.