Che il mondo del calcio – soprattutto a livello economico – venga governato da dinamiche del tutto incomprensibili per la stragrande maggioranza dei cittadini, è cosa risaputa. L’unica certezza è che, quando si arriva ad un certo livello, i soldi che iniziano a girare sono davvero tanti. Lo sanno bene calciatori e agenti che negli ultimi vent’anni hanno visto esplodere letteralmente l’indotto globale del pianeta pallone, sempre più esclusivo e di élite, dove ragazzi giovanissimi con tutta la carriera davanti abbandonano le prestigiose accademie europee (vere e proprie incubatrici di generazioni di campioni) per volare tra le braccia degli sceicchi in Medioriente.
Ma c’è un’altra categoria che ha saputo ingrossare le proprie tasche a suon di contratti milionari e stipendi da capogiro. Parliamo degli allenatori, croce e delizia di dirigenti e presidenti, eletti come eroi incontrastati nel momento del successo, ma anche declassati a parafulmini e capri espiatori quando le cose non vanno come dovrebbero. Da Conte a Mourinho, da Guardiola a Klopp, passando per Allegri e Ancelotti, sono tanti i tecnici che hanno saputo strappare accordi molto vantaggiosi per sedersi in panchina.
Allenatori più pagati in Serie A: la classifica (con sorpresa)
Anche in Serie A si discute molto sul tema degli ingaggi degli allenatori. Per quanto riguarda la stagione 2023/24, il più pagato della lista è proprio Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, che dai bianconeri percepisce una cifra pari a 7 milioni di euro a stagione. Un primato che il professionista livornese condivide con José Mourinho: lo show man portoghese (quanto mai in difficoltà in questo inizio di campionato con la Roma) ha occupato per anni la prima posizione solitaria di questa speciale classifica, specialmente quando era alla guida dell’Inter che poi portò alla conquista del Triplete.
Alle loro spalle c’è l’attuale allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, che con il presidente Steven Zhang ha firmato un contratto da 5,5 milioni di euro l’anno. Appena fuori dal podio troviamo Stefano Pioli, al suo terzo anno alla guida del Milan: sul suo conto in banca, i rossoneri versano ogni anno 4 milioni di euro. Ed ecco che al quinto posto troviamo il protagonista della nostra storia di oggi, ossia Gian Piero Gasperini, al suo ottavo anno consecutivo come allenatore dell’Atalanta. I numeri sul suo compenso, infatti, sembrano nascondere un meccanismo che in pochi conoscono.
Gasperini ha una clausola con l’Atalanta per guadagnare un sacco di soldi?
Stando alle ricostruzioni illustrate da Massimo Brambati (ex calciatore, oggi procuratore), l’accordo che lega Gasperini alla Dea sarebbe molto più articolato – e remunerativo – di quanto si potesse pensare. Infatti, aldilà dei 3 milioni di euro annui che il tecnico percepisce come stipendio per la gestione della squadra e dello spogliatoio (cifra che, per l’appunto, lo colloca al quinto posto della graduatoria di cui sopra), ci sarebbe una clausola particolare che permetterebbe al tecnico di incassare molto di più.
“Gasperini lo scorso anno ha guadagnato più di chiunque altro in Italia. Ben 9 milioni di euro” ha detto Brambati durante un’intervista con Radio TMW, alludendo al fatto che l’allenatore originario di Grugliasco (provincia di Torino) si vedrebbe corrisposto anche il 3% sulle plusvalenze che l’Atalanta porta a casa dalla vendita dei propri calciatori. Una sorta di premio per la capacità di valorizzare la rosa che gli viene affidata. Al momento, il diretto interessato non ha risposto nel merito della questione: chissà se lo farà in conferenza stampa prima del match di Europa League contro lo Sporting Lisbona, in programma per giovedì 5 ottobre, alle ore 18:45, e visibile in esclusiva per gli abbonati a Now TV, a Sky Sport e a DAZN.
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