Addio San Siro, ecco dove andrà a giocare l’Inter

Il presidente Steven Zhang si sfila dopo il dietrofront del Milan sul progetto di Popolus: i nerazzurri hanno già individuato l’area per il nuovo impianto

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

La zona è quella già occupata da un’altra squadra di Milano, ossia l’Olimpia di basket, che nelle proprie gare casalinghe si esibisce al Mediolanum Forum. Stiamo parlando di uno dei palazzetti più all’avanguardia di tutto il panorama europeo, sede di eventi e concerti oltre che di manifestazioni sportive. L’area cittadina è quella di Assago, comune dell’hinterland milanese situato nel quadrante sud-ovest: qui il casello dell’autostrada A1 presente nella vicina Melegnano è il varco tramite cui approdano nel capoluogo lombardo centinaia di migliaia di tifosi che ogni anno si riversano sui gradoni per tifare i colori di quella che fu la gloriosa Armani Jeans Milano Basket.

Ebbene, dopo un tira e molla durato anni, fatto di improvvisi cambi di fronte e infiniti ripensamenti, in questi giorni la favola del nuovo stadio di San Siro realizzato di comune accordo tra il Milan e l’Inter sembra davvero essere giunta ai titoli di coda. Le dirigenze dei due club hanno fatto sapere all’amministrazione cittadina – nella persona del sindaco Beppe Sala, uno dei più speranzosi fin dall’inizio sulla buona riuscita del progetto – che non intendono proseguire con gli incontri di approfondimento sulla realizzazione dell’impianto comune.

Inter, svolta sul nuovo stadio: perché è naufragato il progetto con il Milan

Tanto il presidente rossonero Gerry Cardinale (magnate americano proprietario della multinazionale RedBird, con sede a Philadelphia, che ha acquistato il Milan meno di un anno fa), quanto il numero uno nerazzurro Stevan Zhang (rampollo del colosso cinese Suning, a capo del club dal 2018) hanno già individuato altre aree del tessuto urbano dove vorrebbero inserire un nuovo stadio di proprietà. Che a questo punto non sarà sicuramente San Siro, dato che il progetto per “La Cattedrale” dello studio d’architettura Popolus – approvato in precedenza dalle due squadre con il benestare della giunta comunale – prevedeva la permanenza nell’attuale area dove sorge l’impianto, che sarebbe stata riqualificata e ampliata con l’aggiunta di spazi commerciali e oasi verdi.

Tutto saltato. A questo punto pare ormai impossibile che Milan e Inter tornino sui propri passi riabbracciando la strada abbandonata. Altre indiscrezioni in questo senso erano già filtrate poche settimane fa, a fine gennaio, quando i dirigenti rossoneri Paolo Maldini e Frederic Massara avevano parlato alla Gazzetta dello Sport della possibilità di realizzare un nuovo impianto in autonomia, senza la partecipazione di altri azionisti, nel comune di Sesto San Giovanni, esattamente all’opposto rispetto ad Assago.

Dove verrà realizzato il nuovo stadio di proprietà dell’Inter

Quella annunciata in questi giorni dall’Inter pare essere una scelta dettata da un’opportunità logistica. L’intenzione di costruire un nuovo stadio di proprietà proprio nei pressi del Mediolanum Forum porterebbe enormi vantaggi in termini di comodità negli spostamenti e afflusso dei tifosi (proprio lì c’è il capolinea della linea metropolitana verde M2). Se le bozze di progetto esplicitate dai due club di Milano dovessero essere realizzate, il capoluogo lombardo si ritroverebbe così con due impianti privati sul proprio territorio, l’uno situato agli antipodi dall’altro. Non sarebbe un unicum nel panorama calcistico italiano, dato che già le due squadre di Torino giocano in due campi separati.

Al momento restano da capire i dettagli dell’operazione voluta da Stevan Zhang per il futuro della Beneamata. Il direttore sportivo del club Piero Ausilio – interpellato nelle scorse ore dal Corriere dello Sport – non ha sviscerato alcun dato, limitandosi a ricordare che quello di Assago era già stato individuato dalla dirigenza nerazzurra come il piano B nel caso in cui fosse naufragato il progetto di Popolus.

Nessuna dichiarazione a riguardo neppure da parte dello staff tecnico dell’Inter, che con l’allenatore Simone Inzaghi deve fronteggiare ben altre grane, ossia quelle dei risultati. Dato per perso lo scudetto (con il Napoli ormai irraggiungibile a 18 punti di distanza), le prospettive della stagione dovranno concentrarsi sulla Champions League: l’appuntamento più stringente è quello con la gara di ritorno degli ottavi di finale contro il Porto, in programma per la serata di martedì 14 marzo prossimo (mentre tutti gli incontri di Serie A saranno visibili fino a giugno in esclusiva su DAZN).