Stadio del Milan a San Donato? Respinto il ricorso del Wwf. Che fine fa San Siro

Il nuovo stadio del Milan a San Donato non sarà fermato dal ricorso del Wwf, respinto dal tribunale

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 22 Ottobre 2024 10:30

Un nuovo passo avanti per lo stadio del Milan. L’ipotesi di costruire l’impianto sportivo che potrebbe sostituire San Siro nella zona periferica di San Donato Milanese supera il ricorso del Wwf presso il tribunale civile. L’associazione aveva chiesto di verificare se l’area scelta per lo studio di fattibilità ambientale, quella di San Francesco, fosse da considerare un bosco e quindi dovesse essere oggetto di attenzioni speciali durante la costruzione.

Non esiste ancora però un vero e proprio progetto per questo stadio. Sia Milan che Inter infatti non hanno ancora abbandonato l’idea di continuare a condividere uno stadio a San Siro, costruendo però un nuovo impianto.

Respinto il ricorso del Wwf sullo stadio del Milan a San Donato

Il tribunale civile di Milano ha respinto il ricorso presentato dall’associazione ambientalista Wwf Italia contro l’ipotesi di costruire il nuovo stadio del Milan nell’area di San Francesco a San Donato Milanese, comune della periferia sud orientale di Milano, direttamente a sud dell’aeroporto di Linate.

Secondo gli ambientalisti, l’area di San Francesco dovrebbe essere considerata come un bosco. Questo avrebbe costretto Sportlifecity-Milan, la società che sta studiando la fattibilità dell’opera, a precauzioni molto specifiche durante la costruzione dell’impianto. La giudice ha però deciso di respingere questa ipotesi, ma non è entrata nel merito della vicenda.

La motivazione della sentenza infatti non riguarda di per sé il danneggiamento dello spazio verde su cui potrebbe sorgere lo stadio, ma lo stato di avanzamento dell’ipotesi di progetto.

L’impianto che dovrebbe sorgere a San Donato non è ancora stato definito, il progetto di fatto non esiste e quindi non è possibile ipotizzare se avrà un impatto sull’ambiente locale. Al momento si sta eseguendo soltanto una valutazione strategica e proprio ambientale, per capire se un’opera del genere possa aver senso in quell’area e quali potrebbero essere i rischi per la zona scelta.

A che punto sono Milan e Inter con il nuovo stadio

Che il progetto di San Donato sia ancora solo un’ipotesi lo dimostra il fatto che, il giorno dopo la sentenza del tribunale civile di Milano, il 22 ottobre, il Milan (pronto stasera 22 ottobre a tornare in campo con il Bruges per la Champions) e l’Inter incontreranno il sindaco della città Giuseppe Sala e il ministro della cultura Alessandro Giuli per capire quale potrebbe essere il destino di San Siro. L’intenzione delle due società sarebbe quella di acquistare l’area dello stadio Meazza e di costruire lì il nuovo impianto condiviso.

Il problema ruota attorno alla possibilità della sovrintendenza alle belle arti di mettere sotto protezione entro la fine del 2025 alcune parti di San Siro, in particolare il primo anello, costruito negli anni ’30, e il secondo, degli anni ’50. Milan e Inter vorrebbero evitare una complessa e costosa ristrutturazione del vecchio stadio preferendo costruire affianco un impianto da zero, ma per farlo dovrebbero trovare un nuovo scopo a ciò che rimarrebbe del vecchio San Siro.

L’ultima questione da discutere sarebbe il costo dell’acquisizione della nuova area su cui costruire lo stadio. Una discussione aperta con il comune di Milano, che dovrebbe rinunciare a una zona che, in caso di abbandono di San Siro da parte delle due società di calcio, potrebbe diventare il centro di un progetto di sviluppo urbanistico.