Ora è ufficiale: San Siro è ufficialmente di Inter e Milan. È stato un lunghissimo percorso, con tantissimi ostacoli superati dal sindaco Sala. Finalmente è stata firmato il rogito, che consente ai club di diventare proprietari non soltanto della storica struttura, ma anche delle aree limitrofe.
San Siro venduto
Tutto è avvenuto in centro a Milano, con l’incontro presso lo studio del notaio Filippo Zabban che ha avuto inizio alle 7:30. Sono state necessarie svariate ore, con i dirigenti di Inter e Milan impegnati fino alle 12, circa.
Al netto delle ultime pratiche ancora necessarie, le firme ci sono e quelle rappresentano il fulcro della vicenda. Non si torna più indietro, al netto delle tante polemiche e delle questioni legali che sembravano insuperabili.
All’uscita dallo studio, Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha rivolto una breve battuta alla stampa presente: “Le cose belle richiedono sempre tempo”. Un successo per i club e l’amministrazione, con una nuova fase che da domani avrà finalmente inizio.
Le cifre della vendita: quanto vale il Meazza
Si è parlato molto di numeri nel corso degli ultimi mesi. La valutazione di San Siro è stata ampiamente criticata, anche se il Comune non ha avuto alcun ruolo in tutto ciò. Il prezzo concordato è stato infine di 197,08 milioni di euro (conto che non comprende l’IVA).
Una somma che però non sarà versata in un’unica soluzione. Inter e Milan hanno ricevuto l’autorizzazione a procedere al pagamento in diverse fasi:
- 91,96 milioni di euro saldati prima della firma del contratto di compravendita;
- seconda rata, calcolata sulla base della superficie lorda del nuovo stadio, da pagare entro 30 giorni dal verificarsi di particolari condizioni urbanistiche;
- cifra restante da versare entro 10 giorni dal completamento delle opere di parziale demolizione previste per San Siro;
- al termine delle opere oggetto di deduzione si procederà al saldo di una cifra massima di 22 milione di euro.
Indagine della Procura
Una telenovela, quella di San Siro, non ancora terminata. Per quanto la firma dia inizio al progetto del nuovo Meazza, c’è ancora qualche vicenda da risolvere. La Procura di Milano sta infatti indagando per turbativa d’asta. Nel giorno del rogito tanto atteso, i pm hanno ascoltato Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri, Giovanni Polizzi e Claudio Trotta.
Nomi ben noti, essendo tra i fondatori del comitato “Sì Meazza”. Il promoter Trotta aveva informato il sindaco Sala, in una lettera aperta, d’essere intenzionato a procedere con un’offerta per lo stadio, al fianco di altri operatori dello spettacolo. Un progetto impossibilitato, dice, dalle tempistiche fin troppo strette del bando del Comune.