Pogba dopo la squalifica vende la sua villa in Inghilterra per problemi economici: la cifra

Pogba, in attesa della decisione del Tas e con il rischio di perdere il contratto con Adidas, ha deciso di correre ai ripari

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Redazione

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Pogba ha deciso di ridurre le sue spese. Come ha rivelato il Sun, il calciatore della Juventus ha messo in vendita la sua villa nel Cheshire, in Inghilterra, dal valore di 4,7 milioni di euro. Il motivo? Il francese, squalificato per quattro anni per doping, è in attesa della decisione del Tas, al quale si è appellato, e in caso di esito negativo la sua carriera sarebbe finita a 31 anni.

Pogba: la situazione

La squalifica per doping potrebbe far calare definitivamente il sipario sulla carriera di Pogba, che ha un contratto con la Juventus fino al 30 giugno 2026. Il giocatore, che ha rifiutato il patteggiamento, si è appellato al Tas di Losanna che ora dovrà pronunciarsi sul suo ricorso. Se l’esito dovesse essere negativo, il giocatore rischierebbe di perdere anche il contratto decennale che lo lega ad Adidas fino al 2026.

Dall’Inghilterra parlano di problemi economici del francese, che in questo periodo è passato da un ingaggio da otto milioni di euro a stagione al minimo sindacale di duemila euro al mese. Per fare fronte a queste difficoltà, Pogba ha messo in vendita la sua villa da sogno in Inghilterra. Comprata dal calciatore nel 2016, la villa si trova ad Hale Barns, nel Cheshire, e in passato aveva attirato l’attenzione del collega Erling Haaland, che alla fine rinunciò all’acquisto.

La squalifica di Pogba

A febbraio di quest’anno, il tribunale nazionale antidoping ha accolto la richiesta della Procura, infliggendo a Pogba una squalifica di quattro anni. Il calciatore era stato trovato positivo al doping dopo la partita Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto. Ma cosa ha assunto Pogba in quella circostanza?

La sostanza si chiama il Dhea, il cosiddetto “ormone della giovinezza”, un androgeno più potente e di recente sviluppo rispetto al testosterone, bandito dall’Agenzia Mondiale Antidoping circa un decennio fa. Sebbene sia simile al testosterone, le analisi di laboratorio, grazie all’identificazione degli isotopi di carbonio, hanno consentito di identificare con precisione la sostanza proibita assunta dal francese.

Il giocatore si era difeso davanti ai dirigenti e allo staff medico dicendo di aver assunto un integratore, sulla cui confezione c’era proprio l’avvertimento per doping, su consiglio di un medico di Miami, nonostante fosse a conoscenza dei rischi di doping.

“Quando sarò libero dalle restrizioni legali l’intera storia diventerà chiara, ma non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping. Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato gli altri atleti e sostenitori di nessuna delle squadre con cui ho giocato o contro”, le parole di Pogba, che in seguito alla decisione ha deciso di fare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport.